mercoledì, novembre 05, 2014

Fight Club: la generazione dell'anarchia

La prima regola del Fight Club è che non si parla del Fight Club.
La seconda regola del Fight Club è che non si parla del Fight Club.”

Chuck Palahniuk ci apre le porte su un mondo ormai in declino. Sulla società dei 90 dove tutto va a rotoli e il cancro infesta la vita della gente.
Ancora prima dell'HIV, questa bestia ti mangia lentamente, e tu puoi solo stare lì ad aspettare.
Il resto è ombra. Nella quale ti aggiri ad occhi chiusi, senza un reale perché, cercando di dare un senso a quello che non c'è. Cercando di comprare quello di cui non hai bisogno e di guadagnare per ciò che in realtà non ti è mai interessato.
Le aziende investono non su di te, ma su quello che diventerai: un prodotto standardizzato. La merda del mondo.

Forse l'automiglioramento non è la risposta. Forse la risposta è l'autodistruzione.”
Il protagonista anonimo del romanzo ci illumina così.
Il protagonista anonimo del romanzo è un uomo insonne.
Ha passato la sua intera esistenza a cercare un modo per dormire, per calmarsi: pillole, aerei, aeroporti, gruppi di sostegno per i malati terminali.
Affronta la sua mera vita in questo modo. Correndo da una parte all'altra dello stato per la società d'assicurazione per cui lavora e trascorrendo le sue serate ad ogni possibile gruppo sui malati di cancro per piangere sulle spalle di gente che non conosce o di cui ricorda solo la patologia.
Poi qualcosa cambia: arriva Marla, la femme fatale della storia. Come lui ogni sera è in gruppo diverso, come lui è un'impostora.
Il cuore di Marla era come la mia faccia. Tutta la merda e l'immondizia del mondo. Pulitura postconsumistica di culo umano che nessuno si prenderebbe mai il disturbo di riciclare.”
Il cerchio idilliaco si spezza.
Ricomincia l'insonnia.

Poi arriva Tyler. Un genio, un visionario. Un uomo che lui non potrà mai essere. Fa sapone, fa il cameriere e fa il proiezionista.
E' disilluso, disincantato, ha un progetto per il mondo intero. Una ribellione.

Poi sei intrappolato in un bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te.”
Il protagonista è intrappolato nella sua routine. Nella sua casa perfetta piena di oggetti perfetti stile Ikea.
Il protagonista perde tutto.
Il protagonista chiede aiuto a Tyler.
Sto sciogliendo i miei legami col potere fisico e gli oggetti terreni perché solo distruggendo me stesso posso scoprire il più elevato potere del mio spirito.”
Si prendono a pugni. Si riversano addosso quella merda che ingombra il mondo. La buttano via, se ne liberano.
Nasce così il Fight Club. Un ritrovo dove liberarsi dal mondo e da ciò che ci tiene legati alla società preconfezionata, un modo per riscattare il vuoto e il nulla della propria esistenza.
E' solo dopo che hai perso tutto che sei libero di fare qualunque cosa.”

Il Fight Club diventa molto di più. Tyler organizza il Progetto Caos, la burocrazia dell'anarchia. Recluta uomini, trasforma la loro casa nel loro quartier generale. I Fight Club si moltiplicano.
Intere generazioni hanno svolto lavori che detestavano solo per comperare cose di cui non hanno veramente bisogno.
Noi non abbiamo una grande guerra nella nostra generazione, o una grande depressione, e invece sì, abbiamo una grande guerra dello spirito. Abbiamo una grande rivoluzione contro la cultura. La grande depressione è quella delle nostre vite. Abbiamo una depressione spirituale.”

In questo romanzo profetico ci viene rivelato il grande punto interrogativo della nostra vita. Quel qualcosa che sentiamo nella nostra anima ma non riusciamo ad afferrare.
Siamo diventati macchine della società, vuoti e persi.
I sogni sono andati via e il corpo è solo un messaggero che ha perso il suo messaggio.
A nessuno importa se vivi o muori.
Sei il prodotto di ciò che sei.

Tyler è la Visione. Tyler apre un taglio, una breccia in quello che ormai non c'è. Perché più in basso cadi, più in alto volerai, più lontano corri, più Dio ti vuole indietro.
Non c'è più speranza. Tutto ormai è nel caos.
Tutto quello che hai amato ti respinge o muore.
Tutto quello che hai creato sarà gettato via.
Tutto quello di cui sei orgoglioso finirà in immondizia.”

Finché non apri gli occhi e capisci che Tyler sei tu.
Sei tu che odi te stesso. Sei tu che ami ma odi qualcuno.
Sei tu che vuoi picchiare ed essere picchiato fino a morire.
Sei tu che vuoi vedere crollare tutto per poi rinascere.
Distruggeremo la civiltà per poter cavare qualcosa di meglio dal mondo.”

E allora il Fight Club diventa la tua casa.
La malattia la tua compagna.
Finalmente sei sveglio.
Finalmente vedi tutto per quello che è.

Il libro diventa la denuncia della disperazione e dell'alienazione che conducono la Generazione X alla più completa anarchia.
Il film di David Fincher diventa il Cult.

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4/ 5
Oleh