martedì, dicembre 17, 2013

Microchip sottocutaneo. Dov'è finita la nostra privacy?

Intimità. Si può ancora parlare veramente di intimità quando la notizia dei microchip obbligatori per legge sta impazzendo sul web?

Già, proprio così. A tutti i bambini nati nel 2014 verrà impiantato sottopelle un microchip che li renderà rintracciabili per tutta la vita; la notizia, inutile dirlo, ha dell'assurdo. Questo "chicco di riso" che sarà applicato nel tessuto sottocutaneo del gomito sinistro, indolore perché privo di terminazioni nervose, potrà si essere utile nel caso di rapimento o scomparsa dei bambini, ma per il resto sarà una condanna a vita, il carcere della nostra libertà, liberata di fare, di andare, di tornare, libertà di essere.  Molte sono le nazioni che lo richiedono già dopo la vaccinazione, ma tra pochi giorni entrerà in vigore questa legge in tutta Europa. Sempre per legge il microchip sarà dotato di una scheda tecnica con i dati dell'individuo, nome e cognome, gruppo sanguigno, data di nascita e altro, e sarà anche dotato di un potente rivelatore GPS di nuova generazione, collegato direttamente ad un satellite che gestirà tutte le connessioni. 

Il Comitato Consultivo per il Controllo della Popolazione (CCCP) sta valutando l'idea di rendere obbligatoria l'installazione dei chip anche ai cittadini, ai giovani, ai ragazzi nati prima di questa data, riuscendo così a "schedare" in un data base tutto ciò che ci riguarda: informazioni pubbliche e personali che potranno essere consultate e usate anche senza il nostro permesso.

Anche questi sono i progressi della tecnologia, se progressi si possono chiamare. Si certo, si avrà la possibilità di evitare i casi di scomparsa e rapimento, ma a quale prezzo? Dobbiamo veramente dire addio alla nostra intimità, alla nostra privacy?

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