mercoledì, novembre 27, 2013

Blog Nostalgia (pt 2): il cinema parla!


Nel Blog Nostalgia numero uno ho parlato di quella che viene considerata la sindrome dell’epoca d’oro; ovvero quell’errata concezione dell’uomo di idealizzare un dato periodo del passato ritenendo che sarebbe stato più felice a quel tempo piuttosto che nel proprio.
E va bene che magari rifugiarsi nell’idea di un passato idealizzato non sia il massimo per tutti noi comuni mortali, ma c’è una categoria di persone che possono permettersi questi “sogni” e tramutarli in realtà: i registi facendo i loro film.
Se poi questo regista ha la geniale idea di fare un film musicale, riempiendo di belle canzoni orecchiabili la pellicola , io sono ancora più contenta.

1952. inizio di quel decennio favoloso che ha incantato milioni di giovani di delle generazioni successive. Grease (anni settanta) parla delle vicende musicali dei ragazzi della Rydell school degli anni cinquanta. In Hairspray  Tracy, la cicciottella protagonista del musical canta alla mamma : “welcome to the 60’s”. Ma negli anni cinquanta, di che si parlava? Ma dei ruggenti anni venti!

1952: Stanley Donen e Gene Kelly girano quel capolavoro chiamato “Singing in the rain”.
La storia è presto detta: nella Hollywood degli anni venti Don Lockwood e Lina Lamont sono le stelle indiscusse del cinema muto; il pubblico li ama e, a parte la cotta non ricambiata di Lina per Don, tutto va bene.
I problemi iniziano quando ad Hollywood prende piede un’invenzione rivoluzionaria: introduzione del sonoro. Dato l’improvviso successo del sonoro, i produttori dei film di Don e Lina si propongono di fare un film tutto parlato “Il cavaliere spadaccino”.
Don Lockwood, ottimo ballerino, attore e cantante, non incontra grandi difficoltà; diversa questione per la sua partner Lina: “ Non sa muoversi, non sa cantare, non sa ballare: è multiforme.” Dice Don parlando di lei.
A nulla valgono i tentativi della logopedista perché Lina continuerà a dire: “daeeessi” invece di “dessi” e a commettere strafalcioni grammaticali da suicidio.
A nulla valgono i tentativi del povero fonico di farla parlare nel microfono: questo semplicissimo attrezzo di scena viene nascosto prima in una siepe, poi nel vestito della protagonista.
Se poi si aggiunge un errore di sincronizzazione durante l’anteprima è facile capire che il film sarà un enorme fiasco.
Salvano la situazione il migliore amico di Don, Cosmo Brown e la sua bella fidanzata, l’aspirante attrice Katy Selden, che propongono di trasformare il cavaliere spadaccino in un film musicale nel quale il personaggio di Lina verrà interamente doppiato da Katy.
Tutto quanto si concluderà con una serie di divertentissime scenette che porteranno al tanto atteso lieto fine.
Il film è diventato un cult del genere soprattutto per le sue canzoni tra cui spicca la famosissima “ Singing in the rain” cantata da Gene Kelly e “You are my lucky star” cantata da Debbie Reynolds, interprete di Katy. Canzoni e scene entrate nella storia del cinema che ripropongono una visone divertente e romantica di quella magica epoca di transizione in cui Hollywood e le sue star si trovano a dover cambiare il proprio essere. Un’epoca colorata e gioiosa dove anche nei momenti più tristi si può guardare l’orologio e cantare tutti insieme “Good Morning, good morning it’s great to stay up late”

Condividi

articoli simili

Blog Nostalgia (pt 2): il cinema parla!
4/ 5
Oleh