Gli americani e la psicoanalisi. Un
binomio che viene rappresentato nel cinema e nella tv a stelle e
strisce dagli anni '80 in maniera sempre più abituale, a tratti
maniacale, e spesso comica.
Una satira su una condizione che
accomuna molti americani, il ricorso alla terapia per affrontare
anche i più banali problemi quotidiani.
Un popolo macchiato da decine di fobie,
scaturite da un progresso che avanza e che schiaccia il singolo che
si sente solo nell'immensità della folla che cammina per le strade
trafficate.
E' il 1991 quando 'Tutte le manie di
Bob' inquadra le fobie di un uomo comune, che teme qualsiasi cosa
avvenga fuori dal suo appartamento. Non ho citato l'anno per semplice
informazione, ma perchè è proprio tra la fine degli anni '80 e i
primi '90 che il cinema americano si concentra sull'analizzare la
mente umana, in maniera più o meno satirica, attraverso il rapporto
paziente dottore.
Di
che cos'è che lei ha VERAMENTE paura, Bob?
E se smette di battermi il cuore? E se cerco un gabinetto e non riesco a trovarlo? E se la vescica mi esplode?
E se smette di battermi il cuore? E se cerco un gabinetto e non riesco a trovarlo? E se la vescica mi esplode?
Bob è un multifobico, ha paura del
contatto le altre persone, dei germi, delle malattie, del mondo
esterno, entra in iperventilazione, ipersudorazione, le sue gambe si
bloccano, le sue braccia tremano, la sua gola si ottura, non riesce
più a respirare. Bob non riesce ad entrare in un ascensore, tocca
qualsiasi maniglia con un tovagliolino, contra prima di salire su un
autobus.
Il suo psicanalista parte e lo affida
ad un suo noto collega, anche lui in partenza, che lo affida a sua
volta alle cure del suo nuovo libro 'Passi da bimbo', e sarà
attraverso questi piccoli passi che Bob riuscirà ad iniziare un
cammino verso la guarigione. Però non sarà quello il vero motivo
della sua rinascita.
Un
esilarante e stravagante Bill Murray riesce ad interpretare tutte le
fobie più comuni racchiuse in una unica persona, e un eclettico
Richard Dreyfuss è il suo nuovo presuntuoso
psicoanalista. Non vi annoio con la trama, ma vi basta sapere che
alla fine Bill guarisce e il dottor Leo impazzisce.
Come? Le fobie non
sono altro che reazione a delle nostre mancanze, a dei nostri limiti,
e nel caso di Bill si tratta di una mancanza di affetto e di contatto
sociale.
Una volta
intrufolatosi nella famiglia del suo dottore, la quale lo accoglie
con amore e simpatia e disponibilità, le sue fobie cominciano a
sfumare, perchè comincia a fidarsi di loro e a vedere che qualcuno
lo trova davvero simpatico e può provare davvero affetto per altre
persone.
Il dottor Leo non
sarà dello stesso atteggiamento della sua famiglia. Maniaco anche
lui, ossessiona la sua famiglia, quasi fossero suoi pazienti (basti
vedere la scena della marionetta con sua figlia per capire come veda
i suoi figlii come un qualcuno su cui usare metodi terapeutici
semplicemente se disubbidiscono), e Bob invece riuscirà a guadagnare
la fiducia di quei figli che il suo bisbetico dottore non sa capire
ed apprezzare.
Se da un lato
abbiamo un uomo fobico che per questa sua insicurezza non riesce ad
affrontare neanche il quotidiano, dall'altro lato abbiamo un uomo
talmente sicuro di se che analizza qualsiasi cosa lo circondi,
diventando così fobico delle reazioni non previste dai suoi studi
scientifici.
Perchè la fobia può
avere varie forme, e loro due ne sono la dimostrazione.
C'è una cura a
tutto questo? Si, forse, perchè no... lasciarsi andare senza dubbio
aiuta, fidarsi della gente aiuta, credere in se stessi aiuta. Le
fobie le possiamo curare solo noi, non uno psicoanalista, perchè
dipendono solo da noi. Se noi non affrontiamo il limite quello
resterà li a deriderci.
Se noi non
costruiamo quello che ci manca (nel caso di Bob la famiglia), non
usciremo dalla paura, perchè resteremo dietro ad una scusa pur di
non darci da fare. E infatti la scena in cui il dottore lega con
l'esplosivo Bob rappresenta questa metafora, quando Bob riesce a
sciogliere la corda è libero, dalle sue paure, dalle sue angosce,
dalle sue fobie, e si è liberato con le sue stesse mani.
Il film è brillante
perchè riesce a rendere una situazione tragica in versione comica,
Bob scherzando sulle sue fobie riesce ad affrontarle.
C'è un Bob Whiley
in tutti noi, basta saperlo rendere esilarante, e il resto svanirà
da se.
Questo
mi ricorda la mia poesia preferita che dice:
stretta
la foglia, larga la via, l'amor mio si chiama schizofrenia.
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Ore 12 - Tutte le manie di Bob
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5
Oleh
spiceboy88