che il figlio di Minosse vinse
e alle divine astuzie malvagie
di donna, soccombette.
Narrami con alate parole il gesto
del sacrifizio dell'orifizio.
In ascolto adorante
chino sono.
Primo canto
quando passato l'anno
sette fanciulle formose
e sette aitanti giovinetti
mandati furono alla volta
di creta, verso il dedalo di Dedalo,
dove la vergogna di Minosse dimorava
si propose al padre re,
il figlio principe di nobili fattezze.
"Padre, tu che mandi i figli del tuo popolo
a morte certa
nelle fauci e tra le gambe
del mostruoso figlio, bastardo e cornuto
del cornuto re
della città delle grandi colonne,
libera il popolo dalle catene
del cannibalismo taurino, manda me, tuo figlio,
saprò riportare a casa il salume
celebre di Creta,
che qui da noi è detto
palle di toro."
"figlio mio, tu sragioni,
la follia ti ha occupato la testa
già colma del fumo della gioventù!
Quale dea ti ha offuscato la vista,
non vedi quanti centimetri
ti separano dal Minotauro?
egli, del toro non ha preso
solo la testa e le corna,
ma si dice che Minosse
abbia mandato il figlio prigioniero
perchè le sue concubine
più non gli si concedevano,
dopo aver conosciuto
le virtù nascoste della cornuta progenie,
raccontando a chi chiedesse
che assai poco nascoste erano,
che il pastore cieco, trovandosi
ubriaco nel palazzo,
abbia incontrato
il principe dall'ornato capo
che gli porgeva il bastone,
e afferratolo fosse rimasto stupito
nel sentirlo caldo
nel sentirsi la faccia
innaffiata di qualcosa che vino non era."
"padre mio, conosco
le tue preoccupazioni,
ma non temere,
non solo madre natura è dalla mia parte,
ma anche la nave
mi concederà
un "aiutino",
per sconfiggere nella tenzone
l'orrendo mostro che divora."
"e allora va, senza indugi,
ma bada di non farti cogliere
alle spalle dal mostro.
tieni, prendi le vele bianche e le vele nere.
or che tu vai più non m'importa se torni vivo,
ma ricorda che dovrai mantenere ben saldo
l'onore della mia casa.
issa le bianche vele
se il Minotauro
tu cogli alle spalle.
Ma se pure vincessi,
se la vittoria dovesse giungere
dopo anche un solo momento di tentazione
in cui, sprovveduto o in mala fede
ti sei lasciato tentare
e girare e piegare, fino a lasciare che la porta
del tuo didietro venisse aperta dall'ariete del Toro,
issa le nere, perchè a lutto sarà la mia casa
nel sapere che mio figlio è divenuto
culattone."
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Teseo - Proemio e Primo Canto
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Oleh
Poex