martedì, febbraio 12, 2013

Ore 00 - "All you need is Love."


Mobilitazione.
Rigirò tra le mani quel foglio di carta.
Quella parola per lei aveva un solo significato e non era poi così difficile da immaginare: mobilitarsi per amore, lottare attivamente per amare.
Sorrise: era la solita inguaribile romantica e mai sarebbe riuscita a cambiare.
L'amore le riempiva il cuore, la passione la consumava, il dolore la divorava; bruciava. Senza quei sentimenti era niente.
Si sentiva sciocca: uomini avevano combattuto per fini più alti, eppure lei riusciva a credere solo in quella parola.
Nonostante le difficoltà continuava ad essere in prima fila tra la guerriere del cuore.
E voleva sempre rincominciare. Su questo non c'erano dubbi.
Lei era diversa, o almeno così credeva. Infinitamente complicata, instabile, confusa. Ma sapeva di aver un ideale e di poterci credere fino alla fine.

“L'amore.
Mi sono chiesta troppe volte cosa fosse.
E sono arrivata a mille soluzioni.
Ognuno è diverso, pieno di mille sfaccettature. E allora per ognuno di noi sarà diverso. Sarà passionale, sarà serio, frivolo, casto, aggressivo, silenzioso, perso, ritrovato, mai finito e mai iniziato. Ma quel colpo nel petto, quel bruciore nello stomaco, sarà lo stesso per tutti.
Uomo o donna.
E quando finirà, quando sparirà, quando ci renderemo conto di non poter andare avanti, farà male. Soffocherà, ci toglierà il fiato nel petto e ci inghiottirà nel suo abisso.
E mi piace cullarmi in quel mondo.
Rimanere sola, con il resto fuori. Che si parli, che si scherzi, che si canti, io non ci sono.
Sono al di là.
Posso provare solo quello che desidero, e ammettere quello che sento.
Eppure ascolto il loro voler aiutarmi.
Ma che ci interessa, no?
Abbiamo noi stessi, abbiamo il nostro silenzio, abbiamo il nostro mondo parallelo, abbiamo il nostro bisogno di soffrire, e continuare a farlo.
Tutto questo non finirà, per quelli come me.
La ricerca della pace sarà forse infinita, o forse portata da qualcuno che è più furbo di noi.
Che ha capito come vivere, senza disperarsi e portarsi dentro quell'animale inquieto.
Bene, è da loro che impareremo per una volta.
E..non vedo l'ora di poterlo fare.”

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Oleh