Scream Queens è una serie tv apparsa sugli schermi statunitensi il 22 settembre 2015.
Con un plot, che potrebbe sembrare a primo impatto a dir poco povero e demenziale,la serie racconta la storia di una confraternita nell’università di Wallace: la Kappa Kappa Tau.
La Kappa Kappa Tau, si presenta come la tipica confraternita americana, composta da bellissime ragazze ricche e glamour, sostanzialmente superficiali e parecchio viziate.
Presidentessa della KKT è Chanel Oberlin, che spesso si trova in conflitto con la preside Munsh, a causa delle pratiche poco convenzionali e molto discriminatorie della confraternita; così per il nuovo anno, Chanel sarà costretta a cambiare le regole ed a dover accettare tutte le ragazze che faranno domanda di partecipazione, anche le più “brutte o sfigate”.
La confraternita viene inoltre presa di mira da un misterioso killer, travestito da Diavolo Rosso, che puntata dopo puntata, ucciderà gran parte delle consorelle.
E’ proprio attraverso queste ragazze, i loro dialoghi ed i loro pensieri più intimi che emergono i temi più controversi dello show.
Ed è qui che sorge la domanda che ha diviso il pubblico: “Scream queens è una serie televisiva diseducativa, classista, demenziale e trash oppure è lo specchio della nostra società corrotta, che mostra l’oscurità intrinseca in ognuno di noi e ci mostra come tutti, in realtà, indossiamo una maschera per nascondere le nostre frustrazioni?”
Da una parte si può dire che effettivamente la serie spesso, in alcune scene, sfiora ed oltrepassa il ridicolo, e che l’ignoranza ed il classismo dei personaggi a volte invece che ridere, in realtà farebbe piangere.
La macabra violenza del killer è disarmante, e la polizia è incompetente.
Nessuno, nelle istituzioni, riesce a difendere queste ragazze, elemento che potrebbe rappresentare la scarsa fiducia degli americani nelle loro forze di polizia.
Continuando a guardare lo show però, oltre agli elementi (sopra citati) che si percepiscono con più facilità, vi sono altri aspetti più profondi e meno immediati.
In primo luogo, i personaggi parlano della loro sessualità in modo molto aperto e senza filtri.
Sessualmente parlando nessuno viene discriminato, anzi, un personaggio finge di essere gay per potersi mettere in risalto più facilmente all’interno della confraternita maschile.
Spesso i personaggi che dimostrano un attaccamento quasi patologico ad i valori tradizionali vengono ridicolizzati e presi in giro.
Tutto in Scream Queens viene amplificato e portato alla massima rappresentazione, ma con una vena palesemente satirica: la violenza, il classismo, le discriminazioni razziali, le gerarchie e le convenzioni sociali, l’esilarante atteggiamento autoritario e sarcastico di Chanel, che nonostante non faccia altro che insultare e schiavizzare le sue consorelle, viene venerata per la sua classe e la sua eleganza.
La parola chiave è: ECCESSO
Alla fine dei conti, personalmente, credo che la serie sia da apprezzare, nonostante i suoi lati poco positivi e le sue battute spesso infelici.
Il genere a cui appartiene è talmente tanto nuovo che non ha nemmeno un nome preciso: è satira sociale, mista a horror, mista a comedy drama, l’umorismo è nero e con sfumature grottesche e cartoonesche.
La consiglio agli amanti delle serie TV comiche e poco impegnative.
Il plot è molto scorrevole, non è particolarmente contorto ed i vari passaggi si seguono facilmente. Personalmente, mi ci è voluta qualche puntata per abituarmi a questo tipo di umorismo, ma una volta fatto me ne sono innamorata!
Buona Visione!!
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SCREAM QUEENS: da amare o cestinare?
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Oleh
Valentina Maraziti