E' successo che nel giro di pochi giorni, mi sia imbattuto in due film molto diversi tra loro, ma che per qualche motivo, sembrano parlarmi la stessa lingua. Il primo è una brillante commedia italiana, il secondo un'ironica tragicomeddia di produzione spagnola. Sto parlando di La felicità è un sistema complesso e Perfect Day.
Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) è un intermediario di una società finanziaria, e le sue specialità sono le cessazioni. Avvicina i suoi clienti, quasi sempre vanesi e inconcludenti rampolli incapaci, seconda generazione del meglio del capitalismo italiano, guadagna la loro fiducia e ne 'risana' la vita: li convince a cedere la loro azienda a mani più esperte, permettendo loro di vivere molto più leggeri. La morte tragica di una coppia di imprenditori trentini però - che lasciano un figlio diciottenne e una figlia tredicenne al comando dell'impresa familiare - finirà per rimettere in discussione molte delle sue prerogative.
A Perfect Day
Spagna 2015Genere: Drammaticodurata 106'play
Regia di Fernando León de Aranoa
Con Benicio Del Toro, Tim Robbins, Olga Kurylenko, Melanie Thierry, Sergi López, Fedja Stukan, Eldar Residovic, Aranzazu Diez
Da qualche parte nei Balcani, nel 1995. Ma in realtà, per l'universalità della racconto, potrebbe essere ovunque. Ci troviamo in una fase transitoria in cui la guerra è terminata solo formalmente e gli accordi di pace cercano di mettere un po' di ordine nel caos più totale. Lo sanno bene Mambru (Benicio Del Toro) e B (Tim Robbins), veterani del soccorso umanitario, che solcano da anni le strade sterrate della Bosnia sui loro fuoristrada. La trama di per se è molto semplice: è necessario tirar fuori da un pozzo il cadavere di un uomo. Attorno a questa vicenda si dipana la cronaca di questo gruppo umanitario, che oscilla continuamente tra il drammatico, l'ironico e il comico.
Sono due film diametralmente opposti. Non potevo immaginare due film più lontani tra di loro. Sia per lo stile degli interpreti, sia per il modo di raccontare dei due registi, per non parlare poi dell'ambientazione. Ma allora perchè rimango convinto parlino la stessa lingua? La conclusione a cui sono giunto sta tutta nella (mia) simpatia per i personaggi che, come dire, faticano a vincere. O meglio, diciamo proprio, sono perdenti cronici. Credo vi sia un interesse atavico nel raccontare le vicende di chi non arriva al traguardo o di chi incappa continuamente negli scherzi del destino. La letteratura è piena zeppa di esempi (Don Chisciotte della Mancia, Ulisse, Holden, ma sì, direi anche Paperino), ma anche il cinema a volte attinge da questo pozzo. Senza spoilerare nulla dei due film in questione, parlo della riunione conclusiva a cui prende parte il Giusti di Mastandrea e al binario sbagliato che imbocca sul finale di La felicità è un sistema complesso. Parlo del modo in cui il cadavere, alla fine del racconto, viene tirato fuori in Perfect Day, gli assurdi giri che devono compiere anche solo per rintracciare una semplice corda. In entrambi i casi si crea una tale empatia con lo spettatore, che è impossibile non lasciarsi andare a qualche noooo di partecipazione e al continuo rigirarsi sulla poltrona per ricercare la posizione che allevii un poco il disagio riflesso.
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La felicità è un sistema complesso & Perfect Day
4/
5
Oleh
Unknown