lunedì, novembre 17, 2014

Rassegna Bravòff: Jom



Jom, secondo spettacolo della rassegna Bravoff tenutosi il 13/14 novembre, ci parla della drammatica vicenda di un ragazzo “negro”, vittima delle prevaricazioni di una società in cui è impossibile sfuggire alla diversità.
Jom è strutturato sulla base de “La Putain respectueuse” di Jean-Paul Sartre, opera costituita da un solo atto, scritta nel 1946 in seguito ad un viaggio negli Stati Uniti e alla lettura di una storia vera contenuta ne “Les États-Désunis” di Pozner.
La condizione in cui il popolo nero viveva in America, le discriminazioni a cui era soggetto, scatenarono in Sartre la necessità di comporre un testo rivoluzionario, un testo sociale in grado di dare l'idea su quella che fosse la reale situazione.
Un “negro” costretto a fuggire per una colpa che non detiene, a cercare aiuto presso la prostituta Lizzie per evitare la morte.
Sartre dimostra come Lizzie, il ragazzo (chiamato sempre e solo “negro”), i suoi persecutori (la polizia, il cliente importante e il senatore), siano allo stesso tempo i prodotti e le vittime di certe strutture collettive immancabilmente costrette ad un condizionamento reciproco degli individui che le compongono.

In Jom la messinscena stilizzata e la musica riprodotta dal vivo hanno reso maggiormente l'idea di un testo nervoso, aggressivo, fatto di parole che colpiscono nel segno e danno vita all'assurdo.
Le movenze, i tic, lo stesso linguaggio portano alla nascita di un riso spontaneo ma di denuncia degli scandali sociali e morali dell'intera vicenda.
Vediamo come i Bianchi, il potere violento e presuntuoso, paralizzi il diverso dall'interno, nella sua vita quotidiana e nella sua esistenza. Così “il negro” si rifiuta di sparare, così Lizzie non osa di più.
I “Superiori” appaiono come il bene, la cui stessa vita è giustificata in partenza: la nazione ha bisogno di un uomo onesto e lavoratore che appartenga al suo popolo, cosa può dare invece un uomo differente e povero?
Lizzie e il ragazzo di colore diventano il male: lo stesso cliente affermerà che la prostituta è il Diavolo, quale sortilegio gli ha gettato?

Ma Jom è ancora di più, è anche l'unione di eventi di cronaca e di realtà. L'estemporanea all'interno della rappresentazione, ci racconta ciò che accade ai giorni nostri, ciò che vediamo fingendo di non accorgercene.
E' il viaggio di tanti ragazzi senegalesi, è la speranza di trovare un mondo migliore.
Jom, con Gabriella Altomare, Arianna Di Savino, Francesco Lamacchia, Vito Latorre (anche regista e traduttore), Ermelinda Nasuto e Antonio Repole, è il racconto del coraggio. E' il coraggio di tanti uomini pronti ad affrontare ogni potere, ogni violenza per raggiungere il loro sogno.

La Compagnia Teatrale Onirica dà vita ad un teatro di apertura alla riflessione sociale, un teatro che porti al cambiamento partendo dall'individuo. Un punto di vista differente per una nuova opportunità.



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4/ 5
Oleh