mercoledì, aprile 23, 2014

Il coraggio passa dalla scrittura.

Hai il coraggio di dire quello che pensi ma dare forma alle tue parole ( o meglio SCRIVERLE?)
Ed allora apro il mio cuore e la mia mente e credetemi...ci vuole coraggio.
Come quello di un giornalista che racconta una verità scomoda, come un commerciate che denuncia la Mafia o la Camorra.
E non confondete il coraggio con l'incoscienza di chi fa bungee junping.
Io scrivo quello che vedo.
V*******o a chi crede ancora nelle favole.
V*******o a chi crede ancora nell'amore, nella giustizia, nel futuro.
Il futuro ci sarà, vivremo, ma se pensate che andremo tutti mano nella mano verso un domani felice e senza problemi vi sbagliate. E tanto.
Non sono un deluso, un incazzato, non sono un disperato o un reazionario, non credo nella violenza, ne la farei ne tanto meno voglio subirla.
Sono un prodotto di quest'epoca. Il figlio del nulla, del benessere, il finto benessere, dell'eroina degli anni ottanta, delle tangenti degli anni ottanta. Figlio di nessuna rivoluzione. Figlio della moda di quei tempi: il menefreghismo. Voglio, non do, non voglio dare, non ho mai dato, forse credevo di dare ma di sicuro adesso non posso dare più nulla perché io stesso non ho più nulla. Avevo sogni e purtroppo li ho ancora, quei sogni che ti fanno soffrire perché tali resteranno, ci hanno tolto la possibilità di vederli realizzati, a meno che non si tratti di metter su una famiglia e cercare di sopravvivere, ripeto SOPRAVVIVERE. Per cosa poi? Sperare di dare un futuro migliore ai nostri figli? 
Ecco perché vi dico che purtroppo continuiamo a sognare. Viviamo in un mondo in cui Pietro Tarricone viene definito "un icona del nostro tempo",comandanti di navi da crociera che sono peggio dei tizi che si mettono al volante ubriachi dopo quelle squallide nottate in discoteche con nomi improponibili. Viviamo in un mondo in cui la gente pubblica infiniti link sui cani abbandonati, che si stupisce ancora dello squallore degli esseri umani e sulla loro crudeltà verso gli esseri viventi inferiori e non si accorge che la cosa peggiore la stiamo facendo ai nostri simili? Ci stiamo strappando di dosso la pelle a vicenda e dovrei indignarmi perché lo fanno agli animali? 
Il mondo è di diventato questo ormai, forse lo è sempre stato e forse lo sarà sempre perché non credo che l'uomo scomparirà. Anzi.
Probabilmente colonizzeremo anche altri pianeti ed anche su quello faremo le stesse cazzate. Chi sono io allora? Nessuno o forse tutti voi, leggere o non leggere? Criticarmi o non criticarmi? Fare di me un "caso" o lasciarmi cadere dell'oblio di tutte le farneticazioni dei profeti del web? Decidete voi. Io scrivo per togliermi quello che ho dentro. Lo faccio per me perché di voi non mi frega un beneamato c****.
E per fare questo ci vuole coraggio.

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Oleh