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Donna Summer, 1977 circa. |
Dopo il viaggio con Cher
negli anni '60, periodo del pop-folk, questa settimana passiamo al
decennio successivo, che rivoluziona il mondo musicale, con un nuovo
genere che nasce e domina i dieci anni successivi, la disco music. C'è una sola grandissima
regina indiscussa della disco, Donna Summer, affascinante, suadente,
ammaliante, sempre elegante, una diva, ma sempre con il sorriso
disegnato sul viso. Una leggenda della
musica, che ci ha lasciato lo scorso anno, ma che resterà sempre
agli occhi di tutti come un artista che ha saputo rendere di tutti un
genere che stravolgeva i canoni musicali fino ad allora dominanti.
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Lady Of The Night, 1974 |
Una prima nota che
stravolge la musica è la lunghezza dei suoi brani, alcuni di oltre
dieci minuti (
Try Me, I Know We Can Make It dura ben 18
minuti), secondo punto il sound di un fresco r'n'b che inizia a
prendere le distanze dal soul, terzo il fascino sessuale di alcuni
pezzi, orgasmi musicali eleganti e coinvolgenti. Una vera rivoluzione
guidata da una donna che ha saputo fare del suo sguardo innocente e
delle movenze sensuali un connubio indissolubile. Uno squillo di telefono introduce
The Hostage (
Lady Of The
Night, 1974), un potente pezzo pop che apre la carriera della
Summer, dimostrando subito qualcosa di differente, mai ascoltato fino
ad ora, una dinamicità quasi da film d'azione; rimane sulle stesse
note
Wounded (
Lady Of The Night, 1974), che vi farà
saltare sui tasti di un pianoforte come su di un tappeto di spilli, e
il dolore vi piacerà.
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Love to Love You Baby, 1975 |
Per 16 minuti vi accompagnerà il pezzo più
sexy della storia,
Love to Love You Baby Love
to Love You Baby, 1975),
tra sussurri, momenti di estasi, sensualità che trasuda dal microfono, inizierete ad ansimare dal piacere; vi lascerete cullare
dalla delicata ballad Full
of Emptiness
(Love to Love You Baby, 1975),
come un riff soul misto al pop
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A Love Trilogy (1976) |
Per gettarvi in pista Try
Me, I Know We Can Make (A Love Trilogy,
1976) è la scelta giusta, e i vostri pugnetti non smetteranno di
scuotersi stile braccia rotanti; se c'è un brano che amo in
qualsiasi versione sia stata realizzata e da chiunque sia stata
cantata è Could
It Be Magic
(A
Love Trilogy,
1976), incisa da Donna Summer in una versione sensualissima; un
african dance beat vi coinvolgerà con Come
with Me
(A
Love Trilogy,
1976), insieme ai violini che rendono la disco di Donna sempre
elegante.
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Four Season Of Love, 1976 |
La disco parla quasi sempre d'amore, e una dimostrazione è
la splendida Spring
Affair
(Four
Seasons of Love,
1976) con i suoi cori che ti risucchiano nel brano, facendoti cadere,
chiudendo gli occhi, in un'altra dimensione; e se la primavera vi ha
fatto innamorare, l'estate porta la febbre bollente sulla pista da
ballo con Summer
Fever
(Four
Seasons of Love,
1976); e l'autunno arriverà a cambiate tutto, con un sound più
solido, r'b'n, e delle emozioni tutte nuove in Autumn
Changes
(Four
Seasons of Love,
1976); e infine il freddo inverno vi coccolerà con Winter
Melody
(Four
Seasons of Love,
1976), aperta dal realistico suono del vento che
soffia in una
distesa di neve, un brano davvero emozionante.
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I Remember Yesterday, 1977 |
Con una melodia da
club privè anni '30 arriva I
Remember Yesterday
(I
Remember Yesterday,
1977), sospeso in una atmosfera senza tempo; pezzo da discoteca senza
dubbio Love's
Unkind
(I
Remember Yesterday,
1977), potente non per il cantato ma per la parte strumentale; ormai
saprete che io ho un debole per le ballad, e quindi devo
assolutamente nominarvi Can't
We Just Sit Down (And Talk It Over) (I
Remember Yesterday,
1977), che sembra quasi venire dagli anni '90 per il suo tocco
moderno, e infondo, Donna è una romantica, come me, e le sue ballad
sono sempre delle perle; tanti, tantissimi hanno attinto a questo
brano, campionandolo, specie nei live, e specie negli anni 2000, e
soprattutto le due dive di cui vi parlerò nelle prossime settimane,
sto parlando ovviamente di uno dei pezzi più famosi della Summer, I
Feel Love
(I Remember Yesterday,
1977), pura estasi per le orecchie, e perchè no, per il corpo,
chissà quanti hanno fatto l'amore su queste note.
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Once Upon A Time, 1978 |
Si cambia musica
con Once
Upon A Time
(Once
Upon A Time,
1977), penetrarente, epica, potente, maestosa, misto tra disco, rock
e jazz; sempre più vicina al sound pop-rock del primo album è
Faster
And Faster To Nowhere
(Once
Upon A Time,
1977), che, carica di enfasi, esploderà nelle vostre casse; con il
ticchettio e sound futuristico di Now
I Need You
(Once
Upon A Time,
1977) è come se Donna Summer abbia cantato per 6.08 minuti nel
decennio successivo, con un sound tutto anni '80, che forse ha creato
lei stessa cantando questo brano; ricominciamo a tornare su note
disco-pop con I
Love You
(Once
Upon A Time,
1977), con gli acuti di Donna nel ritornello che dimostrano le sue
capacità di vocali spesso sottovalutate visto il genere musicale che
eseguiva; se il brano precedente aveva iniziato a farvi intuire
l'estensione vocale di Donna, con MacArthur
Park
(Live
And More,
1978) rimarrete a bocca aperta per questi acuti precisi e talmente
potenti da sfondarvi i vetri di casa, ve lo avevo detto di non
sottovalutarla; iniziate a togliervi i vestiti.
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Bad Girls, 1979 |
Gli anni '70 stanno
finendo, e le note di Donna si fanno bollenti, con Hot
Stuff
(Bag
Girls,
1979); sensuale e sofisticata con il suo sax, Walk
Away
(Bag
Girls,
1979), che probabilmente
non vi colpirà al primo ascolto ma che ben
presto vi conquisterà, e inizierete a canticchiare il ritornello nei
momenti meno adatti; sempre più anni '80, e sempre più avanti, è
Can't
Get to Sleep at Night (Bag
Girls,
1979), che specie nelle strofe, è avanti di un decennio, anche se si
perde nel
ritornello, ritornando ad essere simile ad altri brani
precedenti della Summer, ma l'interlude strumentale vale tutto il
pezzo; be questa volta Danna supera tutti di un altro decennio,
perchè Our
Love(Bag
Girls,
1979) sarebbe potuta essere partorita da gruppi come i Pet Shop Boys
nei primi anni '90, incredibile; quasi spaziale il suono di Sunset
People
(Bag
Girls,
1979), che spiana la strada agli anni '80, anche se in questo
decennio poi Donna si differenzierà da tutti nuovamente, ed è stato
un peccato, perchè sarebbe stato bello vederla alle prese con il pop
di quel decennio, come in questi ultimi brani anni '70; Donna non
aveva paura di misurarsi con le altre regine della musica, e uno dei
migliori duetti al femminile della storia della musica nasce nel
1979, con Donna Summer e Barbra Streisand sulle note di No
More Tears (Enough Is Enough);
chiude il magico decennio della disco music On
The Radio
(On
the Radio: Greatest Hits Volumes I & II,
1979) una splendida ballad che diventa un ricercato pezzo disco nel
ritornello, tutto da ballare con la persona amata.
Donna
si indirizzerà all'r'n'b e al pop in seguito, stranamente lasciando
la disco da parte, forse per non rimanere fossilizzata nel genere, ma
assumendo tinte dance negli anni '90, strizzando così l'occhio al
passato, concludendo con l'album capolavoro Crayons
(2008), nel quale la Summer riprende tutti i generi affrontati nella
sua carriera in una veste moderna, e sempre, sempre elegante.
La
prossima settimana lasceremo decisamente l'eleganza nel cassetto,
perchè gli anni '80 ci faranno conoscere il pop, e quindi niente
atmosfere sofisticate, solo tanto tanto divertimento e pezzi che
hanno fatto la storia della musica. Chissà se indovinerete di chi
parlerò...
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Diva '70: Donna Summer e la disco music.
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5
Oleh
spiceboy88