e si'imbarcarono in ventitrè
più i marinai
da quattordici che erano arrivati
spinte le vele dal vento di eolo,
che incuriosito da vicino
seguiva lo strano equipaggio.
arrivati di notte su una deserta isoletta,
teseo lesto porta arianna addormentata
sotto l'ombra di un mandorlo in fiore e,
bendatala e legatala,
con un contorto ramo resinoso
a lungo la stuzzica e la tortura,
sino a toglierle le catene della verginità
che le avvincevano la patata.
scappando, lasciandola più morta che viva,
il disonorevole Teseo
le sussurra all'orecchio
"scusa, ma è mio punto d'onore
soddisfare tutte le richieste che mi vengono fatte"
e con queste parole la lasciò, bendata e legata
sotto il mandorlo del tradimento,
a pregare hermes e eros di vendicarla.
e fu così che scese, con l'alba,
dal carro del sole
Medea, maestra d'arti magiche,
che alla tradita arianna insegnò arti per attrarre gli uccelli
e richiamare i volatili.
richiese solo un'ora
(nulla è più determinato e pericoloso
di una donna imbrogliata che si vuole vendicare)
richiamati gli uccelli,
i volatili manda a Creta,
a richiamare i soldati e i capitani di concave navi
gli uccelli, fatti drizzare,
li manda rapidi in direzione di Atene.
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Teseo - Canto Ottavo
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Oleh
Poex