venerdì, luglio 05, 2013

Follia È - Parte 1: Raphael Gualazzi


Diario di bordo di Prudence, data interstellare: Luglio 2013.
Un nuovo tema è in vigore, trattasi della follia. L'anormale", l'estremamente inusuale; volendo portare il ragionamento ad estreme conseguenze, anche l'insolito o quello che non va di moda, al giorno d'oggi, è considerato qualcosa di folle.

Dopo un periodo di iniziale sbandamento, mi è balzato alla mente il titolo di un brano che ascoltavo spesso qualche mese fa, ma che era stato sommerso da tanti altri nuovi che scoprivo progressivamente vagabondando per le nazioni di tutta Europa. Ed è finalmente un piacere parlare di un artista del Belpaese, apprezzato in Italia come all'estero, sebbene al momento non se ne parli tantissimo per "colpa" di strategie di mercato delle case discografiche, che puntano alla sponsorizzazione di musica ben più rozza e commerciale, quasi indegna di essere chiamata con quel nome.
 
Tornando a noi, questo artista è sulla scena musicale da circa un paio d'anni o poco più. Il suo stile jazz-blues, unito alla sua duttilità vocale e alla tecnica ragtime, ne fanno uno degli astri più promettenti della "biodiversità sonora" di questo Paese. 
 
Il suo nome è RAPHAEL GUALAZZI.
 
 
A differenza di altri musicisti di cui ho parlato finora, non c'è bisogno della classica domanda "che fine ha fatto?", data la sua evidente visibilità al momento. Basterà qualche cenno biografico qui.
Raffaele Gualazzi, 32 anni a Novembre, nasce ad Urbino nel 1981, figlio d'arte di Velio Gualazzi, fondatore degli Anonima Sound. E da figlio d'arte qual è, non poteva non intraprendere gli studi al conservatorio della sua città natale. È qui che approfondisce il suo interesse e la sua passione per la musica jazz e blues, che diventeranno il core della sua produzione artistica, che mostra anche influenze dalla musica degli anni '50-'60 (Ray Charles, Chick Korea, Duke Ellington).
 
Queste colonne portanti di uno dei generi più affascinanti in assoluto saranno ispirazione per il suo primo album, pubblicato nel Settembre 2005, dal titolo Love Outside The Window, che contiene sia brani originali che riarrangiamenti di grandi classici come Besame Mucho e Georgia On My Mind. Ovviamente il successo non è stratosferico, vista l'esclusività della musica jazz, ma Gualazzi sa farsi valere già dal suo esordio, producendo composizioni di gran pregio, per giunta in lingua inglese, cosa che per un normale artista italiano è impensabile, data la repellenza dell'accostamento cantante nostrano-lingua britannica. Invece Raphael stravolge questo stereotipo sfornando una musica assolutamente godibile, e alternativa al pop ultra-commerciale in giro nello stesso periodo. Da questo album riascoltiamo Escape e A Song For Your Soul, le punte di diamante di tutta la raccolta.
 
 
 
Nei mesi successivi alla pubblicazione di Love Outside The Window, Gualazzi ottiene ulteriore visibilità grazie alla partecipazione a diversi festival musicali, come il Fano Jazz e il Java Festival a Giakarta (Indonesia). Altri eventi a cui ha preso parte, fino al 2010, l'hanno portato all'attenzione del grande pubblico, anche grazie alla cover di Don't Stop, brano immortale dei Fleetwood Mac, ripreso recentemente in una nota pubblicità di carburanti. Nel 2010 Raphael incontra Caterina Caselli, e firma un contratto con la sua prima vera casa discografica, rimanendo comunque produttore ed arrangiatore dei suoi brani, con un limitato aiuto esterno che consiste nel direttore d'orchestra Fio Zanotti.
 
Il risultato di tutto questo percorso è Reality And Fantasy, presentato a margine del Festival di Sanremo 2011, a cui Gualazzi partecipa come "nuova proposta", vincendo nella suddetta categoria grazie alla riuscitissima Follia D'Amore, che segna l'ingresso nelle sue canzoni di una piccola quantita di genere pop nell'impalcatura jazz della sua produzione. Il compromesso è talmente riuscito da portarlo, appunto, alla vittoria tra le Nuove Proposte di Sanremo 2011, oltre che a fargli assegnare il premio della critica "Mia Martini". Per questi meriti, e per ridare lustro alla nostra nazione, la RAI lo seleziona per inaugurare il nuovo corso dell'Italia all'Eurovision Song Contest, a cui mancava dal lontano 1997 con i Jalisse. Il brano è un mix italiano/inglese di Follia D'Amore, chiamato Madness Of Love. All'Esprit Arena di Dusseldorf, Raphael incanta oltre 100 milioni di spettatori di oltre 35 nazioni, arrivando primo nel punteggio delle giurie e ottavo nel punteggio del televoto, guidando l'Italia alla medaglia d'argento con 189, davanti alla Svezia con 185 e dietro l'Azerbaijan con 221. Madness Of Love entra addirittura in classifica, insieme all'album in cui è contenuta, in diverse nazioni europee, come Germania, Belgio, Austria, Olanda, Svizzera e Francia. Da Reality And Fantasy propongo, ovviamente Follia D'Amore e Out Of My Mind, brani che segnano il definitivo consolidamento del suo stile, con un pizzico di movimento e spensieratezza in più.
 
 
 
 
Di ritorno dai suoi spettacoli in tour in Italia ed Europa, il 12 Dicembre 2012 annuncia la sua partecipazione al Festival Di Sanremo 2013, seguita dall'uscita del terzo album solista, Happy Mistake. Alla rassegna canora, rivista nel format, Raphael propone due brani, intitolati Senza Ritegno e Sai (Ci Basta Un Sogno), il primo molto più movimentato e scatenato del secondo, una ballata più dolce e romantica riadattata al suo stile. È quest'ultima a passare la prima fase del televoto, per poi classificarsi al quinto posto complessivo, dietro artisti più quotati come Marco Mengoni, Elio E Le Storie Tese, Modà e Malika Ayane. Nell'album è presente, inoltre, anche uno dei brani storici della kermesse sanremese, vincitrice nel 2011, Luce (Tramonti A Nord-Est) di Elisa, in una versione ovviamente rivista in chiave blues-jazz e molto più audace rispetto all'originale.
Attualmente Gualazzi è in Francia per ottenere un successo più ampio, anche su scala europea, e per pubblicizzare i suoi lavori recenti e passati, in una sfida (un po' ad armi impari, secondo il sottoscritto) contro la musica-non-musica che va di moda da diversi anni ormai. La sfida è un po' folle (appunto), ma Raphael ha la voglia e la capacità di affermarsi come uno dei migliori artisti europei nel suo genere, e anche in assoluto.




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4/ 5
Oleh