sabato, giugno 29, 2013

Teseo - Canto Quinto

ma il fato ancora
con il principe non ha finito.
le sorprese ben lungi sono dal terminare.
ancora dolorante, ancora con la scheggia
nel didietro principesco,
Teseo arranca fino al cadavere
del re di Creta,
avendo visto tra le mani
un oggetto insolito.
"una matassa di filo rosso
mi mandano gli dei!
il Fato ha deciso di concedermi
la vita salva
dopo aver distrutto il mostro di Creta!"
così dicendo,
giunge arrotolando la matassa
alla sbarra che, dritta accanto alla porta,
fa da sostegno al filo rosso.
dietro la porta non c'è nessumo che gli apra,
e aspettando che arrivi ad aprire
qualcheduno di buon cuore
o qualche guardia
all'alba con il secondo fanciullo,
notata la tondeggiante forma della sbarra,
ricordatosi di aver lasciato 
la verga di legno
accanto ai cadaveri,
si arrampica e si siede proprio
sulla punta,
sperando così di ovviare al problema
che il divieto paterno gli aveva presentato.
giunto che era sulla cima del bastone,
sente un sinistro quanto inaspettato
cigolio di cardini.
è arianna, principessa di creta,
che viene a controllare che il padre stia bene.
trova lì teseo,
e i due cominciano a parlare.
"che ci fate lassù, per zeus,
e che ne avete fatto di mio padre e del mio fratellastro?
siete voi teseo, il portatore di verga?"
"quassù, mia signora,
io soddisfo quello che della mia anima
e del mio corpo è bisogno e necessità,
mi duole riferirvi che
vostro padre è al pari del vostro orribile
fratello morto poco più avanti,
quanto a me, sorge nella mia mente
spontanea una domanda.
a che verga vi riferite?"
"ma mio futuro Sire di Atene,
spero non siate
stato così ottuso da non rendervi conto
di aver dimostrato a tutta creta
che le voci su voi greci
sono reali, e che avete moltissimo spazio
procuratovi dal vostro piacere!
inoltre, nel porto,
la vostra nave faceva bella mostra
di un buco nella balaustra!
quanto a voi, camminavate dritto
proprio come il pezzo di legno
che vi farciva il culo!"

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Oleh