Un piccolo me ad un anno nella casa al mare di San Menaio (1989) |
Un odore di salsedine inconfondibile
sento ogni volta che passo per quella strada, un odore di sabbia
finissima scottata al sole, un odore che non posso dimenticare perchè
ho passato li ogni estate della mia vita. San Menaio è un piccolo
paesino in provincia di Foggia, una piccola perla sperduta e poco
nota nel Gargano, che ha dato i natali alla mia mamma e che quindi
conosco meglio di qualunque altro posto.
Quell'odore di sabbia bollente è
legato a tanti splendidi ricordi, ad una vita diversa da quella che
vivo ogni giorno, ma altrettanto mia.
Quell'odore di sabbia mi fa provare un
brivido perchè non l'ho mai sentito altrove. Penserete, è solo
sabbia, no, quella sabbia per me è speciale, e ne ho un vasetto
conservato nella mia camera, per sentire quel posto sempre vicino a
me.
Però quell'odore di sabbia mi ricorda
anche qualcos'altro, qualcosa di più spiacevole, qualcosa che ha
lasciato per sempre in me un segno indelebile.
Non ricordo quello che sto per
raccontarvi, avevo solo 7 mesi quando la mia fobia più grande venne
a bussare alla mia porta, e questo bel bimbo da allora non riuscì
più a liberarsi di questa fobia... o quasi!
Eravamo nella nostra casa al mare, era
il mese di ottobre, stranamente, perchè di solito eravam li sono in
piena estate, e i miei genitori mi portarono a bordo del mio
carrozzino a fare una passeggiata in pineta.
Ed eccolo li, dietro un albero,
spuntare il mio futuro nemico di sempre. Un cane, credo fosse un
pastore tedesco, corse verso il mio passeggino abbaiando ferocemente.
Il risultato? Iniziai a piangere e
strillare, non capendo cosa stesse accadendo, cosa volesse quella
brutta bestia da me, perchè tutto questo stesse sconvolgendo il mio
bel mondo infagottato, fatto di sabbia, pannolini e pappine.
Non ricordo la scena, ma ricordo
perfettamente la sensazione, quella sensazione di un nemico da
riconoscere ogni volta che si avvicina.
Un trauma infantile, che mi perseguita
da ben venticinque anni, perchè no, non è finita li, non ho mai
amato i cani, li ho sempre scansati, li ho sempre odiati. No non
odiati nel senso che farei mai loro del male, ma il cuore in gola
arriva ogni volta che ne incrocio uno per la mia strada, grande o
piccolo che sia.
La fobia è una paura, scatenata da
qualcosa che ci è successo, e che magari, come nel mio caso, neanche
ricordiamo. E' una sensazione talmente forte da farti scappare, da
farti sentire a disagio, da farti cambiare strada, da farti creare un
mondo nella tua testa in cui quella cosa non esiste.
E un giorno 'tac'! Arriva il mio
ragazzo dicendo che vuole un cane, un cane tutto nostro quando
vivremo insieme, mi supplica, mi elenca i vantaggi, mi elenca i tipi
di cani (lui impazzirebbe per sentirsi Paris Hilton con chiwawa al
seguito), lo chiamerebbe Diva (si molto sobrio lo so!).
E così forse, per amor suo, per
proiezione nel futuro, perchè so già che se lui dice che lo vuole
mi convincerà alla fine, come solo lui sa fare, ho cominciato ad
avere meno paura dei cani, diciamo di quelli piccoli per ora.
Immaginate, io, quello che è
terrorizzato dai cani, ho ora tre piccoli peluches di cagnolini (si,
me li ha regalati sempre lui!), sul mio comodino. Immaginate, per
tenerlo contento ho regalato al mio ragazzo due cagnolini di
peluches, uno dei quali si chiama appunto Diva, con i quali lui si
'consola' nell'attesa di quelli veri.
Questo significa vincere una fobia? Lo
spero, perchè son stufo di dover cambiare sempre lato della strada.
Condividi
Ore 12 - Diario di un prudente: io e la mia fobia.
4/
5
Oleh
spiceboy88