giovedì, giugno 27, 2013

Ore 12 - Diario di un prudente: io e la mia fobia.

Un piccolo me ad un anno nella casa al mare di San Menaio (1989)
Un odore di salsedine inconfondibile sento ogni volta che passo per quella strada, un odore di sabbia finissima scottata al sole, un odore che non posso dimenticare perchè ho passato li ogni estate della mia vita. San Menaio è un piccolo paesino in provincia di Foggia, una piccola perla sperduta e poco nota nel Gargano, che ha dato i natali alla mia mamma e che quindi conosco meglio di qualunque altro posto.
Quell'odore di sabbia bollente è legato a tanti splendidi ricordi, ad una vita diversa da quella che vivo ogni giorno, ma altrettanto mia.
Quell'odore di sabbia mi fa provare un brivido perchè non l'ho mai sentito altrove. Penserete, è solo sabbia, no, quella sabbia per me è speciale, e ne ho un vasetto conservato nella mia camera, per sentire quel posto sempre vicino a me.
Però quell'odore di sabbia mi ricorda anche qualcos'altro, qualcosa di più spiacevole, qualcosa che ha lasciato per sempre in me un segno indelebile.
Non ricordo quello che sto per raccontarvi, avevo solo 7 mesi quando la mia fobia più grande venne a bussare alla mia porta, e questo bel bimbo da allora non riuscì più a liberarsi di questa fobia... o quasi!
Eravamo nella nostra casa al mare, era il mese di ottobre, stranamente, perchè di solito eravam li sono in piena estate, e i miei genitori mi portarono a bordo del mio carrozzino a fare una passeggiata in pineta.
Ed eccolo li, dietro un albero, spuntare il mio futuro nemico di sempre. Un cane, credo fosse un pastore tedesco, corse verso il mio passeggino abbaiando ferocemente.
Il risultato? Iniziai a piangere e strillare, non capendo cosa stesse accadendo, cosa volesse quella brutta bestia da me, perchè tutto questo stesse sconvolgendo il mio bel mondo infagottato, fatto di sabbia, pannolini e pappine.
Non ricordo la scena, ma ricordo perfettamente la sensazione, quella sensazione di un nemico da riconoscere ogni volta che si avvicina.
Un trauma infantile, che mi perseguita da ben venticinque anni, perchè no, non è finita li, non ho mai amato i cani, li ho sempre scansati, li ho sempre odiati. No non odiati nel senso che farei mai loro del male, ma il cuore in gola arriva ogni volta che ne incrocio uno per la mia strada, grande o piccolo che sia.
La fobia è una paura, scatenata da qualcosa che ci è successo, e che magari, come nel mio caso, neanche ricordiamo. E' una sensazione talmente forte da farti scappare, da farti sentire a disagio, da farti cambiare strada, da farti creare un mondo nella tua testa in cui quella cosa non esiste.
E un giorno 'tac'! Arriva il mio ragazzo dicendo che vuole un cane, un cane tutto nostro quando vivremo insieme, mi supplica, mi elenca i vantaggi, mi elenca i tipi di cani (lui impazzirebbe per sentirsi Paris Hilton con chiwawa al seguito), lo chiamerebbe Diva (si molto sobrio lo so!).
E così forse, per amor suo, per proiezione nel futuro, perchè so già che se lui dice che lo vuole mi convincerà alla fine, come solo lui sa fare, ho cominciato ad avere meno paura dei cani, diciamo di quelli piccoli per ora.
Immaginate, io, quello che è terrorizzato dai cani, ho ora tre piccoli peluches di cagnolini (si, me li ha regalati sempre lui!), sul mio comodino. Immaginate, per tenerlo contento ho regalato al mio ragazzo due cagnolini di peluches, uno dei quali si chiama appunto Diva, con i quali lui si 'consola' nell'attesa di quelli veri.
Questo significa vincere una fobia? Lo spero, perchè son stufo di dover cambiare sempre lato della strada.

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Oleh