domenica, giugno 23, 2013

Teseo - Canto Quarto

ed eccolo arrivare,
massiccio, pesante,
dal petto villoso
gronda odoroso sudore,
e i suoi possenti zoccoli,
che una mano coprirebbero
sette volte
battono la terra
come mille buoi.
le sue spalle immense
appaiono esili, 
una volta realizzato che corre piegato in due
sotto un soffitto alto quattro metri.
E ci si chiede come possa essere stato partorito
un essere simile
e come la tenera carne della madre
non sia stata dilaniata
dalle immense corna
che gli spuntano dal capo di toro,
enorme e terribile
ornato da zanne gialle
e acuminate, simbolo di ferocia.
ma la sua più devastante arma
è ritta tra le gambe,
e come una terza gamba 
che marcia arriva a molto più
dei novanta centimetri
dei racconti più fantasiosi.
preparato per nulla ad uno spettacolo
così agghiacciante,
Teseo sente venir meno il coraggio
e, ipnotizzato
dal bovino sguardo della Bestia,
prono s'arrende e porge la porta
dalla quale la lignea verga,
che adesso appare inutile,
è appena uscita.
Il Minotauro,
solitamente costretto a lottare
con coloro i quali il Fato porta
nella sua caverna,
stupito si sofferma a osservare,
ma poco dura il suo sbalordimento,
chè vede Minosse dietro la colonna,
che guarda a brache abbassate,
ma sarebbe davvero impensabile,
una volta chiamato verga
il membro dell'uomo-toro,
usare lo stesso appellativo
per la punta di matita
che rosea si drizza
tra i suoi fianchi,
a stento superando
i bruni peli ricciuti.
Avuto lo stesso pensiero
il figlio cornuto 
del cornuto padre, imprecando parole oscure
"huh huh huh muuuuuu"
subito lo prende, lo gira e lo prende.
Teseo, inorridito, vede lo scempio
e terrore invade il suo animo già scoraggiato
dalla scheggia che traditrice
se prova a raddrizzarsi
amaramente lo punge.
scempiato il vecchio, ecco che torna
il minotauro
a dedicarsi al principe di Atene.
solo poche decine di centimetri
ha inserito all'interno 
del figlio di Egeo
che repentinamente si accascia.
era infatti suo punto debole
la sua più forte e tremenda arma,
che anche appena graffiata
lo conduce a morte rapida
e dolorosa.

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4/ 5
Oleh