giovedì, maggio 02, 2013

Ore 12 - L'innocenza del collezionista

raccolta di fumetti degli anni '60 della Marvel.
Ci sono molti modi per preservare la propria innocenza, e molti modi per farla svanire prima del tempo. Quello di cui vi voglio parlare questo mese attraverso quattro approfondimenti non è l'innocenza in se, ma il modo in cui molti adulti riescono a mantenere vivo il fanciullino racchiuso in ognuno di noi.
Il 'fanciullino', come diceva Giovanni Pascoli, “è una voce nascosta nel profondo di ciascun uomo, che si pone in contatto con il mondo attraverso l'immaginazione e la sensibilità. In tal modo, scopre aspetti nuovi e misteriosi, che "sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione”.
L'innocenza è sempre stata oggetto di qualsiasi forma d'arte, e nel mondo moderno è rappresentata da nuovi e vecchi hobbies che sono stati spunto di questa mia riflessione.
La cultura pop è ricca di innocenza rubata ed innocenza ritrovata, e il mondo dei fumetti da essere una sfera di nicchia è diventata sempre più oggetto di vera e propria cultura popolare, come i giocattoli e videogame, usciti dal loro semplice ambito infantile, diventando culto per bambini un po' cresciuti o che a volte non vogliono crescere.
In tutto questo non c'è nulla di negativo, anzi, è un modo per far sopravvivere il nostro spirito puro nonostante le storture del mondo degli adulti, e per continuare a sognare.

action figures di Street Fighter (Square-Enix)
Il collezionismo di fumetti, giocattoli, bambole e action figures è sempre stato un fenomeno importante nel mondo degli adulti, ma negli ultimi 20 anni non è più un passatempo per nerd o vecchi signori nostalgici, ma una vera e propria mania dilagante, specie dopo commercializzazione di eroi dei fumetti e dei cartoni, diventati vere e proprie icone pop.
Il collezionismo può avere diverse forme, e ha un suo codice e sue regole che si differenziano a seconda del settore. Chi colleziona fumetti è un vero appassionato di supereroi e sa dirvi cosa sia davvero la kryptonite tanto temuta da Superman, o cosa è successo al volto di Joker, o cosa ha trasformato Benjamin Jacob Grimm ne La Cosa. 
la vasta collezione Marvel di rhine64
Collezionare fumetti non significa solo comprare giornaletti e sapere tutto di eroi ed eroine, significa una ricerca minuziosa dei vari numeri di ogni collana, catalogare i propri fumetti per anno, protagonista, casa editrice, significa riporli con cura in bustine trasparenti che non faccian prender loro polvere ed umidità (esistono di varie misure a seconda del fumetto in questione), significa interagire con collezionisti di tutto il mondo alla ricerca di info su numeri rari o sul modo per accaparrarseli (quelli più vecchi possono raggiungere le cifre più impensabili). Esistono forum e siti per collezionisti di fumetti in cui trovare una guida ai vari numeri, a cui si può contribuire personalmente.
E' vero, vi sembrerà una cosa da gente fissata ed ossessiva, ma la soddisfazione di fissare la propria libreria ed ammirare quei giornaletti con colori vivaci e splendidi disegni risveglierà il vostro istinto fanciullesco e la vostra innocenza, sarà risvegliata, almeno per il tempo di leggere quella trentina di pagine del fumetto che avrà attirato la vostra attenzione su quello scaffale.
Ma per gli amanti dei fumetti e dei cartoni non si tratta solo di collezionare riviste e non si tratta solo di supereroi. Non sono solo il primo numero di Batman del 1939 o l'ultima ristampa di Spiderman ad essere ricercatissimi, ma anche il prototipo della prima action figure di Wolverine o la bambola originale giapponese di Sailor Moon oggetto di grande 'culto' e ricerca.
Sailor Moon figures - Tsukino Usagi Mizuno Ami Kino Makoto Aino Action Figure
Le action figures sono quelli che noi volgarmente chiamiamo pupazzi, ovvero quelle riproduzioni di personaggi di fumetti, cartoni e film con arti snodabili, di plastica o di resina.
Cosa c'è di più bello per un amante dei cartoni che avere il proprio personaggio preferito li in piedi in miniatura (e non sempre in miniatura) sulla propria scrivania.
Attenzione perchè anche qui se sei un vero collezionista devi rispettare delle regole, l'action figure non deve essere estratta dalla scatola.
Vi direte tanti soldi e tanta gioia per un qualcosa che non tiriamo neanche fuori dalla scatola.
Son innocenti ma pur sempre adulti e quindi l'oggetto da collezione deve rimanere nella scatola originale, da ammirare li in tutto il suo splendore, e spesso è proprio la scatola oggetto di ricerca, per una scritta in un'altra lingua o una immagine sul retro diversa da nazione a nazione.
Stanley Colorite e la sua immensa collezione di Barbie, oltre 3.000 pezzi.
La collezione più POP di tutte me la son tenuta per il finale, ovvero le bambole.
Milioni di persone al mondo collezionano bambole, e non solo donne come ottusamente si potrebbe pensare, anzi spesso sono i maschietti i più accurati collezionisti in questo campo, da Barbie alle principesse Disney, passando per le eroine dei cartoni majokko (Magica Emi, L'incantevole Creamy, Stilly e lo Specchio Magico....), per finire con Jem e le Holograms.
Anche qui come nel caso delle action figure è un vero e proprio sacrilegio estrarle dalle scatole originali, o se proprio volete farlo per realizzare un servizio fotografico dettagliato del vostro acquisto si trovano tutorial sul web.
Un mondo di lustrini, spazzole, scarpette di plastica e vestiti che alle volte posson esser di vera seta e dettagliati come abiti veri, anche in questo caso il collezionista attento sa distinguere una Ariel prodotta dal Disney Store nel 2011 da quella prodotta nel 2012, sa distinguere se la Barbie è stata realizzata per il mercato australiano o inglese, sa analizzare attentamente un orecchino per capire se è un prototipo o una bambola in commercio.
piccola parte della grande collezione di Darleen di bambole Disney.
Insomma anche le bambole, delizie delle bimbe di tutto il mondo, diventano reliquie preziose per chi davvero non sa fare a meno di quel profumo di plastica che si respira appena comprata la Barbie, o di quel dettaglio sullo scettro di Evelyn.
Da notare come spesso i protagonisti di questi fumetti hanno avuto una infanzia difficile o complessata, spesso per i loro strani poteri, o le protagoniste dei majokko sono bambine che diventano adulte e ammiccanti, in entrambi i casi con una perdita o distorsione della loro innocenza.
Mentre chi li colleziona è ancora molto attaccato alla propria, riportandola nell'età adultà attraverso oggetti che per altri posson sembrare semplici giocattoli.
Ma quindi l'innocenza è davvero una cosa solo per bambini, o tutti noi la possediamo anche da grandi, ma solo alcuni riescono a conservarla pura grazie ad eroi ed eroine dell'infanzia?
O cercare l'innocenza a tutti i costi è solo un modo per sfuggire alla realtà, sdoppiandosi come i protagonisti di queste tanto preziose collezioni?
Magari bastasse un pari-pam-pum per esser bambini e grandi allo stesso tempo..

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4/ 5
Oleh

1 commenti:

commenti
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Anonimo
martedì, settembre 16, 2014 2:26:00 PM

A mio avviso, è una stronzata non togliere le action figures dalla loro scatola. Cioè, capisco che chi lo fa, lo fa soprattutto per non far perdere il valore all'af. Ma secondo me non togliendole, si godono meno. Le poche che ho io, per esempio, le ho sempre tolte dalla scatola. Dovrei vergognarmi?

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