giovedì, maggio 09, 2013

Ore 12 - L'innocente mondo del cosplay: intervista ad Adriatan & Laurelin

Adriatan & Laurelin - Helios and Chibiusa (by MariaUshiromiya)
Se il collezionismo di fumetti, action figures e bambole non vi aveva convinto che l'innocenza è una ricerca dell'adulto nella loro infanzia passata, questa settimana vi mosterò come qualcuno sceglie di abbandonare momentaneamente i propri abiti quotidiani per vestirsi come il proprio eroe od eroina preferito, con l'ingegno dell'adulto e la purezza del fanciullo.
Il cosplay, nato alla fine degli anni '70 in Giappone, e diffusosi nel mondo occidentale solo negli anni '90, è una di quelle che definirei forme d'arte del terzo millennio.
Non fatevi confondere da abiti colorati e parrucche pompose, non siamo a carnevale né tantomeno ad Halloween, perchè il cosplay non è un semplice travestimento.
Un cosplayer ama il suo personaggio, e infondo si sente un po' lui, e lo interpreta a tutti gli effetti quando indossa il suo costume, prepara il suo trucco e perfeziona la sua parrucca.
La differenza fondamentale tra un semplice travestimento e il cosplay è appunto la natura interpretativa che caratterizza il secondo, un momento in cui il suo interprete e il personaggio diventano una cosa sola, estraneo al mondo esterno, diretto nel mondo di quel fumetto, videogioco o cartone che sia.
Un percorso quindi, metaforico verso la propria innocenza, perchè spesso i personaggi interpretati son stati realizzati per un pubblico di bambini, ma questo non li rende meno importanti o seri.
Perchè spesso questi personaggi sono il simbolo di valori ed emozioni, di cui manga ed anime nipponici son ricchi, anche se 'nascosti' da duelli, poteri e magia.
Un percorso anche reale, perchè i nostri cosplayer viaggiano spesso, portando la loro arte in fiere di fumetti, raduni, o semplici incontri tra appassionati.
Il fenomeno è ormai dilagante, ed è riuscito ad imporsi come realtà concreta e rispettata, e non solo nell'ambito fumettistico.
Ha preso ormai piede in Italia da alcuni anni e per questo ho scelto questa volta di limitare le mie parole, per dar voce a due veri cosplayer, che ho il piacere di conoscere da un po' e che quindi ho deciso di intervistare per voi.
Adriatan & Laurelin - Chitanda and Hotarou (by MariaUshiromiya)
Adriatan (Adriano) e Laurelin (Sofia), sono una giovane coppia di cosplayer romani, che nell'ultimo hanno ha realizzato un considerevole numero di cosplay in giro per fiere e comicon, riscuotendo largo consenso e apprezzamenti lusinghieri per il 'lavoro' svolto.
Vi confesso anzi che sono stati proprio loro l'ispirazione del mio articolo..

Prima di tutto grazie per aver accettato questa breve intervista.
Come e quando è nata questa passione? Era un interesse comunque o uno ha 'iniziato' l'altro a questo percorso?


A: Grazie a te! Siamo davvero onorati di poter essere intervistati da te! Comunque, l’ingresso all’interno del mondo del cosplay è avvenuto in momenti e modalità diverse tra di noi. La mia passione per questo mondo nasce sicuramente dopo quella di Laurelin. Diciamo che ho sempre amato gli anime (cartoni animati giapponesi), e tramite un’amica sono venuto a conoscenza di queste fiere del fumetto nelle quali era pieno di ragazzi che facevano cosplay. Così, avendo anche la passione per i vestiti stravaganti e le maschere, mi sono detto “perché non iniziare a vestirmi e ad interpretare i miei eroi?”. Poi conoscendo quella che è la mia attuale fidanzata, questa passione si è sicuramente rafforzata moltissimo, mi ha fatto entrare più nel vivo di questa passione, e devo dire che ora anche fare cosplay  assieme a lei ha tutto un altro sapore!

L: Grazie a te per aver scelto noi! Ho sempre sognato di essere intervistata!
La passione è nata nel 2009, grazie ad un personaggio che amo moltissimo: Maria Ushiromiya da Umineko no Naku Koro ni. È stato amore a prima vista per questo personaggio che adoro tutt'ora. Sentivo il bisogno di interpretarla e così è stato. Mi sono divertita tantissimo, quindi poi ho deciso di continuare.
Quindi no, il cosplay era una passione precedente, ma sono sicurissima che se per uno dei due non la fosse stata allora l'appassionato avrebbe trascinato anche l'altro nel mondo del cosplay!

Quale è stato il primo personaggio che avete realizzato e perché proprio quello?

L: Come ho già detto il mio primo personaggio è stato Maria Ushiromiya da Umineko no Naku Koro ni! Mi piacque subito, sia d'aspetto che di carattere. È una bambina di 9 anni molto sola, maltrattata dalla madre, che crede fermamente nella magia e ha molti pupazzi. È anche un po' psicopatica, ma la amo anche per questo, ahah! Mi colpì davvero molto, sia l'opera in sé (leggetela!) che la piccola Maria. Sentì un attaccamento quasi morboso verso questo personaggio tanto che ciò mi spinse a fare il grande passo: cominciare a fare cosplay. Avevo sempre frequentato le fiere vestendomi da neko girl (ragazza gatto), ammirando le persone coraggiose che indossavano costumi meravigliosi. Così, per la prima volta, mi aggiunsi anche io alle tante persone che avevano deciso di interpretare per un giorno il personaggio che amavano. Ciò mi fece stare bene. Sapere di essere un'altra persona, in quel caso Maria che adoravo tanto, mi riempì di gioia, divertimento e tranquillità. Doversi comportare, atteggiare e vestirsi come lei fu bellissimo. Da quel giorno trovai (e trovo tutt'ora) parecchi personaggi che mi assomigliano, che mi trasmettono delle emozioni, che mi appassionano tanto da farmi lavorare giorni e giorni per creare i loro vestiti e interpretarli

A: Il primo personaggio di cui ho realizzato il cosplay è stato il monaco Miroku di Inuyasha. Ho sempre amato questo personaggio, perché pur essendo un monaco (quindi teoricamente dedito alla vita religiosa) ama le belle donne ed i piaceri fisici! Lui è un maniaco,  che chiede ad ogni ragazza di cui si innamora di fare dei figli con lui! In realtà lui però fa così per una ragione valida… il fatto è che, essendo sotto l’effetto di una maledizione, sa che gli rimarranno pochi anni di vita, e per questo cerca disperatamente un erede. Insomma è sempre stato un personaggio che mi ha sempre fatto ridere tantissimo e che ho sempre amato! Inoltre rimasi affascinato dal suo potere: quello di risucchiare tramite un vortice mortale che ha sulla mano, e che tiene normalmente sigillato grazie all’aiuto di un rosario buddhista. Quindi per iniziare il mio percorso da cosplayer l’ho trovato perfetto, anche se realizzare il suo bastone magico non è stato semplicissimo…

Come nasce la scelta del personaggio essendo una coppia? Scegliete singolarmente, vi consultate, vi accordate...

Adriatan - Adult Lambo (by Adriatan)
A: Per i cosplay di coppia di solito scegliamo delle coppie che amiamo entrambi! Scegliamo personaggi tra i quali esiste un rapporto che in qualche modo rispecchia quello che c’è tra di noi. Quindi solitamente li scegliamo da anime, manga o cartoni che amiamo tutti e due; ed è bellissimo servirci del nostro rapporto per far vivere quello che c’è tra i due personaggi. Poi c’è anche da dire che alcuni cosplay di coppia nascono dal desiderio di uno dei due di interpretare due personaggi sconosciuti all’altro, che è però sempre pronto ad accontentare il partner informandosi e conoscendo la coppia che all’altro piacerebbe interpretare! (Prima del consenso dell’altro però c’è SEMPRE prima una documentazione che equivale alla lettura o alla visione della serie di appartenenza del personaggio! Perché noi siamo grandi sostenitori del cosplay per passione! Quindi prima di fare un cosplay per noi è necessario conoscere a fondo il personaggio, in modo da poter riconoscere in questo anche una minima parte del carattere della persona).
Tuttavia c’è grandissimo rispetto per i gusti dell’altro, per questo ci sentiamo liberissimi di fare cosplay singoli! Proprio perché siamo sostenitori del cosplay per passione interpretiamo personaggi che ci rappresentano, anche senza l’altro… Questo però, badate bene, non significa che in fiera stiamo separati! Io la tengo sempre accanto a me, ci mancherebbe!

L: In realtà i cosplay di coppia che abbiamo fatto sono veramente pochi! Però ne abbiamo altri per il futuro. La maggior parte delle volte facciamo cosplay separati perché guardiamo e leggiamo (specialmente io) anche cose diverse.
Il nostro primo cosplay di coppia l'abbiamo realizzato facendo Helios e Chibiusa. Ciò derivava da un amore che entrambi abbiamo per Sailor Moon. Io amo Chibiusa, lui Helios, quindi... perché non farli? Sono anche una coppia ufficiale!
Tralasciando loro, molte serie le ho suggerito io ad Adriatan. Per esempio Hyouka (di cui abbiamo fatto Chitanda e Hotarou), Magi, Kobato e Tales of Symphonia. Per alcune serie è stato naturale: io amavo un personaggio e lui amava il personaggio che faceva coppia (più o meno ufficiale) con il mio personaggio! Così è stato per Hyouka e Kobato sicuramente. Per altre serie, tipo Magi, abbiamo deciso di fare due personaggi che non c'entrano molto tra di loro. E per altre ancora, tipo Rapunzel che conoscevamo entrambi già da prima, abbiamo deciso insieme. Insomma, varia molto

Quanto lavoro c'è dietro l'interpretazione di un personaggio? Economicamente ma anche mentalmente. C'è un momento di immedesimazione anche 'spirituale'?

Laurelin - Himari Takakura (by MariaUshiromiya)
L: Moltissimo! Economicamente e mentalmente.
Le stoffe, i fili, i vari bottoni, le chiusure lampo, gli oggetti, i componenti per fare i gadget, le parrucche... ci si spende molto. Sia parlando in fatto di soldi che di tempo. Ma io penso sia tutto speso bene perché è per una cosa che amiamo. Creare dal nulla un vestito e un intero personaggio è una cosa bellissima e davvero gratificante. Vado fiera di ciò che faccio proprio perché è fatto con amore ed è fatto tutto da me. Ci tengo molto ad indossare ed usare vestiti e oggetti che mi sono sudata, per i quali ho lavorato notte e giorno, sacrificando tempo per dormire, uscire, giocare e tutto il resto. Ma appunto, essendo una cosa che amo fare, è tempo speso più che bene.
Dal punto di vista mentale c'è un lavoro altrettanto grande. Riguardo e/o rileggo sempre le opere dove appaiono i personaggi che devo interpretare prima di una fiera. Mi appunto scene per foto da fare, frasi che mi piacciono, pose da ricreare. Quando faccio cosplay mi immedesimo sempre e totalmente nel personaggio che interpreto, sia come carattere che come modo di parlare o di fare. È come se diventassi un'altra persona. Mi diverto anche a ricreare la stessa voce. Una delle parti più belle del cosplay è proprio questa: interpretare, recitare. Si sceglie un personaggio che si ama e non si vede l'ora di vestire i suoi panni. Anche per questo mi piace ricreare fin nel minimo dettaglio il vestito del personaggio ed avere più oggetti possibili (ho raggiunto il record con Himari, da Mawaru Penguindrum: ho portato in fiera ben sette oggetti -tra cui un bel po' di mele- che trascinavo di qua e di là). Scelgo sempre personaggi con un carattere che amo (ovviamente) quindi per una giornata avere un carattere diverso è divertentissimo! E anche liberatorio, diciamolo.

A: Sicuramente tanta! Economicamente ovviamente dipende dal personaggio… A seconda delle stoffe, dei nastri, dei bottoni, delle parrucche da comprare si possono spendere più o meno soldi. Faccio però l’esempio di uno dei miei cosplay preferiti: Milo, il cavaliere d’oro dello Scorpione (I Cavalieri dello Zodiaco/Saint Seiya). Per realizzare la sua armatura, oltre ad aver speso molti soldi (tra materiali quali plastica, gomma, vernici e rivestimenti color oro), ho speso sicuramente ancora più tempo ed energie, per poter riprodurre il più fedelmente possibile un armatura intera… ci ho messo un anno! Ci ho messo molto tempo è vero, ma era necessario per poter studiare ogni singolo componente, riportarlo su carta, poi su cartone, e finalmente creare il pezzo. Ma comunque, più che spendere più o meno soldi, si “spendono” sicuramente tantissime energie per realizzare il costume. L’immedesimazione spirituale è sicuramente presente, ma per me è abbastanza naturale! Come già detto faccio cosplay di personaggi simili ad un aspetto del mio carattere, per questo non mi risulta troppo difficile dar più voce ad un lato di me piuttosto che ad un altro!

Il travestimento per voi è anche una via di fuga? Può sembrare un modo per sfuggire alla realtà, ma succede veramente o è solo un preconcetto di chi osserva?

A: Beh il cosplay è sicuramente un modo per vivere un’altra realtà! Per quattro giorni (dico quattro perché di solito le fiere durano quattro giorni) si ha la possibilità di interpretare un’altra persona, che vive in una realtà più o meno diversa dalla nostra! Personalmente amo le ambientazioni fantasy e fiabesche, per questa ragione adoro il cosplay, che mi permette di immergermi ancora di più in questo mondo fiabesco. A gennaio abbiamo partecipato al Ballo d’Inverno a Mantova, un ballo in cosplay ambientato in una meravigliosa villa ottocentesca! In quell’occasione abbiamo fatto il cosplay di Chibiusa ed Helios (Sailor Moon), e penso che quella sia stata l’esperienza che più mi è piaciuta nell’ambito del cosplay. Interpretate un personaggio onirico come Helios, in un’ambientazione altrettanto fiabesca (in più alla mattina c’era una nebbia che rendeva il tutto ancora più fantasy) è stata sicuramente una fuga dalla vita di tutti i giorni.

L: Non penso sia un modo per fuggire dalla realtà. Penso sia più un modo per essere qualcuno altro oltre ad essere se stessi. È un po' come il teatro: si recita una parte e si vestono i panni di un personaggio. E durante lo spettacolo, durante le prove, si deve annullare ciò che si è ed essere qualcun altro, ossia ciò che di solito non si è. Però non dura che qualche ora, o giorno. Io la vedo così.
Adriatan - Milo/Scorpion (by Adriatan)
Quanto c'è del bambino e della bambina che siete stati nei vostri personaggi?

L: Siamo stati? Ma io sono ancora una bambina! *ride*
Comunque, penso molto. Da piccola ero (e sono) una fan sfegatata dei Pokemon. Li amavo, alla follia. Per me non esistevano altro che i Pokemon e Doremì (anche altri cartoni come i Digimon, ma principalmente i primi due). Giocavo con i pupazzetti e i videogiochi dei Pokemon, con le bambole di Doremì. Parlavo con i miei mostriciattoli immaginari pensando di essere un'allenatrice e un'apprendista streghetta. Ero completamente andata, sì. Un po' facevo così per scappare da vari problemi familiari, un po' perché amavo davvero tanto quei mondi e quei personaggi, quindi desideravo ardentemente entrarci anch'io. Addirittura a volte ci rimanevo davvero male quando mi accorgevo che i miei incantesimi non funzionavano.
Ho sempre avuto questa passione per i cartoni, gli anime e i manga e le cose fantasy (o insomma tutto ciò che non è reale). Mi permette di crearmi un mio mondo e di divertirmi così. Quindi interpretare un personaggio è anche un po' come tirare fuori quella parte infantile che è in me (e ce n'è tanta) che vuole vivere in altri mondi, che vuole usare la magia, che vuole girare per il mondo e raccogliere medaglie per diventare più forte.

A: Devo dire che nei miei cosplay c’è più quello che sono adesso. Tuttavia sin da bambino ho sempre amato quei personaggi che tramite dei poteri magici, erano in grado di trasformarsi e sferrare attacchi mozzafiato! Quindi diciamo che la maggior parte dei cosplay che realizzo sono di personaggi magici, con poteri sovrannaturali. Primo su tutti il già citato Helios, la cui serie di appartenenza (Sailor Moon) era sicuramente il mio cartone preferito da bambino! La stessa cosa vale per Saint Seiya (I Cavalieri dello Zodiaco), serie in cui dei valorosi cavalieri indossano armature collegate alle costellazioni, e grazie alle quali ottengono dei poteri magici per poter sferrare attacchi portentosi. Da bambino amavo inventarmi storie, e pensare che ciondoli o oggetti preziosi che possedevo avevano energie speciali in grado di farmi trasformare e di donarmi poteri magici! Proprio per questa ragione, poter interpretare personaggi che davvero possiedono queste capacità è una grandissima soddisfazione per me!

Mescolare un personaggio dell'infanzia con la vostra personalità di oggi rende la cosa più stuzzicante? A volte alcuni di questi personaggi hanno riferimenti (sessuali e non) al mondo degli adulti che noi da piccoli non capiamo. Questo rende la cosa più interessante?

A: Beh i cartoni che vedevamo da bambini (specie quelli risalenti agli anni 80 e 90) in realtà sono pieni di significati che (per mezzo della censura italiana o meno) non ci sono arrivati direttamente quando eravamo bambini. Rivedendo ora con occhi adulti gli anime che vedevo da bambino mi rendo conto della presenza di tematiche non proprio adatte ad un bambino di 10 anni (mi riferisco a tematiche sessuali o comunque riguardanti un’eccessiva violenza). Interpretare questi personaggi oggi è sicuramente più interessante, e la nostra età ci permette di interpretare un personaggio nella sua totalità, comprendendone a pieno la psicologia e la storia.

L: In realtà mi fa venire solo una tenera nostalgia.
Ho fatto Chibiusa, un personaggio che da piccola adoravo, e ripensare alle puntate dell'anime che vidi quando c'era lei mi fa tornare in mente tanti ricordi. Per esempio non mi scorderò mai i primi due episodi che vidi di Sailor Moon: trovai la cassetta a casa dei miei nonni e la guardai lì. C'erano due episodi, il primo si intitolava "Chi sa preparare il curry?" e il secondo "Vacanze esotiche". Saranno stati i capelli rosa, il fatto che era una bambina o il carattere strafottente, non so proprio, fatto sta che presi in simpatia Chibiusa. Poi mi informai meglio e vidi altre puntate. Quando la GP ha recentemente ripubblicato tutto il manga non ci ho pensato due volte e l'ho preso: in questo modo la passione è tornata, sia per la serie che per Chibiusa.
È sicuramente più interessante interpretarli ora, riusciamo a capire ed apprezzare molto più ora piuttosto a prima, sia per quanto riguarda il personaggio stesso e il suo carattere e le sue sfumature che per la storia dietro

Credete che l'innocenza posso esser tenuta sveglia e presente in noi attraverso hobbies e passioni che riguardano il mondo dei fumetti o dei cartoni come nel vostro caso?

Entrambi: Ci sentiamo in grado di affermare che il nostro hobby è sicuramente più sano dei passatempi che la maggior parte dei ragazzi della nostra età preferisce. Vogliamo dire, nel fare cosplay non c’è nulla di male… o almeno troviamo che sia su un altro piano rispetto ad ubriacarsi o fumarsi le canne. Fare cosplay, leggere manga e guardare anime, a nostro avviso aiuta tutti noi (chi più chi meno adulto) a mantenere vivo quel lato bambinesco, giocherellone ed infantile fondamentale per tutti noi, nella vita di tutti i giorni.

Non temete che la gente vi creda 'troppo cresciuti' per queste cose, specie in Italia, dove si guarda queste cose con scetticismo e snobbismo a volte?

Laurelin - Madoka Kaname (by MariaUshiromiya)
L: Non è che temo, lo so per certo. Mi è capitato più volte di andare in giro in cosplay e più che vergognarmi mi sono divertita ad osservare le reazioni della gente. Alcune persone guardano curiose, altre divertite, altre ancora strabuzzano gli occhi e girano la testa a 360° come la bambina dell'esorcista per guardarti male un po' di più finché non sei sparito dalla loro visuale. Mi è capitato anche di essere fermata. Una signora e la sua nipotina mi hanno fatto i complimenti, altri solo per chiedere come mai ero vestita in un certo modo e indossavo una parrucca e altri per insultare. Ma la maggior parte ovviamente si tiene i commenti per sé o ne parla con le persone vicino. La cosa, a dir la verità, non mi fa nessun effetto. È gente che non conosco, che mi dimenticherà dopo qualche ora e che probabilmente non rincontrerò mai più. Non conosce nemmeno il mio vero aspetto. E poi, perché mai dovrei vergognarmi di andare in giro con una parrucca e con un vestito un po' strano? Io, sinceramente, trovo che sia molto più normale girare in cosplay piuttosto che mezze nude come tantissime ragazze che si vedono in giro. Perché, purtroppo, ormai la gente è abituata alle oscenità piuttosto che alle particolarità.

A: C’è poco da temere, sappiamo che è così! *ride* Ma ti dirò, sinceramente il fattore “vergogna” era più presente all’inizio. Io poi ho un carattere molto esibizionista, quindi alla fine mi piace farmi notare in cosplay. Sinceramente un po’ mi fanno sorridere i ragazzi che fanno battutine su un colore strano di capelli, o un vestito appariscente. Ci è capitato molte volte di dover prendere i mezzi pubblici (autobus, treni, metropolitane) per raggiungere le fiere, ed ovviamente l’abbiamo fatto in cosplay. Però lasciatemi dire una cosa… ogni risatina maligna, ogni occhiataccia indiscreta viene ampiamente ripagata dagli sguardi meravigliati e sognanti dei bambini che ti guardano con ammirazione e credendo di aver visto dal vivo una principessa accompagnata dal suo principe!

Quale è il momento più bello del cosplay?

A: E’ difficile rispondere, perché io trovo bello ogni momento del cosplay. E’ bellissimo realizzare il costume… ma non posso nascondere che il mio momento preferito è quello di far foto! Sarà che appunto, come già detto, sono un tipo esibizionista, ed adoro fare da fotomodello! Amo fare foto in cosplay, provare e riprovare pose e sistemazione del set fotografico… Devo confessare però che il top del top è farmi fare foto dalla mia fidanzata! Sarà che lei ormai sa come mi piace essere fotografato, cosa valorizzare del mio corpo e del mio cosplay… Le foto, a mio parere, sono molto importanti! D’altronde la maggior parte della gente giudica il tuo cosplay in base alle foto che poi proporrai!

L: È una domanda troppo difficile! Mi piace ogni momento del cosplay. Mi piace fare il bozzetto del vestito per capirne e studiarne meglio i particolari; mi piace andare al mercato o al negozio per scegliere le stoffe; mi piace creare i cartamodelli; mi piace creare giorno dopo giorno il vestito; mi piace acconciare la parrucca; mi piace creare i gadget; mi piace andare in giro a cercare roba che possa tornarmi utile per il mio cosplay; mi piace truccarmi a tema; mi piace indossare il mio cosplay e andare in fiera e mi piace fare foto. Insomma, tutto. Se dovessi dire qual è il momento che mi appaga di più... È senz'altro l'indossare il tutto e fare foto in fiera e non! È un momento che adoro. Essere riconosciuti è bellissimo, ricevere complimenti ancora di più. Mi piace anche la post produzione foto, che solitamente faccio io, perché posso condividere la mia passione con tutto il mondo.

Un personaggio che sognate di realizzare da sempre?

Adriatan - Thomas O'Brien (by Adriatan)
A: Il mio sogno più grande è quello di fare il cosplay di Balthier (Final Fantasy XII). Amo con tutto me stesso questo personaggio, e da ragazzino era uno dei miei eroi più grandi! E’ il mio personaggio preferito del mio videogioco preferito! Purtroppo non ho ancora avuto modo di farlo per varie ragioni… Più che la difficoltà del vestito (volendo si può realizzare proprio tutto!) il problema lo incontro per i capelli; troppo corti per usare una parrucca, ma troppo diversi dai miei naturali per poterli utilizzare! Inoltre, avendo lui i capelli biondi ed io invece castani molto scuri, trovo anche difficoltà nelle basette della barba… Ma prima o poi realizzerò il suo cosplay! E’ il mio sogno nel cassetto!

L: Se il "sempre" parte dall'inizio della mia "carriera" da cosplayer... Beh, escludendo Chibiusa che ho finalmente fatto, direi Colette da Tales of Symphonia. È da moltissimo che volevo farla e finalmente quest'anno ci riuscirò! Sono emozionatissima. Specialmente perché ho convinto Adriatan a farmi da Lloyd. Giocare finalmente al gioco, dopo anni e anni di ricerche (è difficile da trovare in italiano a prezzi umani. Se non conoscete la serie ve la straconsiglio! I Tales sono dei giochi stupendi!) è davvero una cosa bellissima e sapere che farò un personaggio che amo da sempre mi rende ancora più felice!

E il vostro preferito tra quelli già fatti?

L: È difficilissimo rispondere! Perché amo tutti i personaggi che ho fatto... Se proprio dovessi scegliere direi Madoka (Madoka Magica). Non c'è un motivo preciso, semplicemente ci sono tanto affezionata e per me è un cosplay bellissimo che ho costruito in molti mesi. Poi amo il personaggio, mi ha insegnato e aiutato molto. Prima cosa tra tutte: non bisogna mai perdere la speranza.
Però amo tantissimo anche Chibiusa (Sailor Moon) e Himari (Mawaru Penguindrum). La prima perché è una delle mie eroine dell'infanzia, la seconda perché la adoro. Mi ha trasmesso molte emozioni e per alcuni versi mi assomiglia: dolce, allegra, fragile e debole ma allo stesso tempo anche risoluta e determinata. Da questo punto di vista assomiglia molto a Madoka, forse anche per questo adoro entrambe!
Ma generalmente porto dentro il mio cuore tutti i personaggi di cui faccio cosplay, perché ogni volta ci metto l'anima per interpretarli.

A: Nel mio cuore porto sicuramente il cosplay di Helios, per varie ragioni. Innanzitutto perché corona il mio sogno di fare cosplay dalla serie Sailor Moon (e trovare maschietti in questo anime è tutt’altro che facile!)  e poi perché è stato il primo cosplay che ho fatto in coppia con Laurelin!
Tuttavia non posso non citare il cosplay di Milo, cavaliere d’oro dello Scorpione (I Cavalieri dello Zodiaco)… Creare la sua armatura è stato durissimo! Ma ricevere migliaia di fotografie e di complimenti è stato il mio orgoglio più grande da cosplayer!
E fatemi spendere anche due parole per Lambo (Tutor Hitman Reborn)… un personaggio che amo moltissimo! E la dimostrazione che la cosa fondamentale non è fare un cosplay super difficile, ma semplicemente fare il cosplay di un personaggio che si ama davvero!

Ultima domanda, cosa è per voi davvero il cosplay?
Laurelin - Maya Fey (by MariaUshiromiya)
A: Per me il cosplay è impersonare un personaggio che mi piace, che stimo e che in un certo senso mi assomiglia… Fare cosplay significa mettersi alla prova, creare, migliorarsi, mettersi in discussione, chiedere consigli… Fare cosplay significa conoscere gente meravigliosa con le tue stesse passioni, e soprattutto significa rendere reale ciò che di bello c’è nelle storie di fantasia di manga, anime o videogiochi. Insomma per me il cosplay è un’occasione per mettersi alla prova, per superare sempre i propri limiti, e per imparare sempre di più su noi stessi, e su ciò che siamo disposti a fare! E’ qualcosa di divertentissimo… ma lasciatemi dire che fare cosplay, fare tutto ciò in coppia è ancora più bello che farlo da soli! Grazie mille per l’intervista! E’ stato un piacere!

L: Come già detto precedentemente per me il cosplay equivale ad essere ed interpretare un personaggio che amo, costruendolo pian piano. Ed è una cosa bellissima che mi emoziona tantissimo. Sarà stupido, ma ci penso ogni giorno. Anche dopo una fiera, dopo aver finito di cucire un vestito, penso subito a farne un altro. Questo perché, appunto, mi emoziona e diverte davvero tanto realizzare cosplay e poi fare foto o portarli in fiera. Mi emoziona anche interpretare un personaggio che amo.
Ringrazio tutti quanti per aver letto le nostre risposte. Se volete conoscerci e scambiare quattro chiacchiere noi siamo disponibilissimi! E grazie ancora per l'intervista!

Adriatan & Laurelin - Helios and Chibiusa (by MariaUshiromiya)
Quello che i nostri amici ci hanno dimostrato con questa intervista è che è possibile rimanere fanciulli nell'animo senza cadere nel banale o negli steriotipi, anzi superandoli essendo creativi, fantasiosi, perfezionisti e professionali, quindi a metà strada tra i due mondi dell'infanzia e degli adulti.
Indossare una parrucca, cucirsi un costume, afferrare uno scettro e avvolgersi in un mantello nel mondo del cosplay non è un semplice travestimento, è un modo per essere altro da se pur restando se stessi, è un modo di fare qualcosa di costruttivo pur usando tutta la fantasia del mondo, è un modo di coltivare una passione sfruttando ogni singolo neurone del nostro cervello, con precisione, accuratezza, impegno e perchè no, un pizzico di follia.
E' un modo per restare innocenti in un mondo dove i più piccoli tendono sempre meno ad esserlo, e gli adulti hanno dimenticato cosa sia l'essenza dell'innocenza stessa.


Per maggiori info su Adriatan & Laurelin visitate la loro pagina facebook.

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