Dal sound nuovo, frizzante ed unico,
Violator è il settimo album realizzato in studio dai Depeche
Mode, pubblicato il 19 marzo del 1990.
Completamente diverso dai lavori
precedenti, si può definire il capolavoro della band,
consacrata ormai a livelli internazionali. Il titolo stile
heavy-metal, affermerà Martin Gore, era in realtà uno
scherzo, ma molti pensarono che il gruppo volesse intraprendere il
cammino dei cattivi ragazzi.
In effetti così appare: i
Depeche Mode cambiano il loro stile grazie alla collaborazione con
Anton Corbijn , i testi si spingono oltre e le tracce sono cupe e
dark.
Il tour che seguì, il “The
World Violation Tour”, fu l'inizio di un tunnel oscuro intrapreso
dagli stessi membri della band, a livello fisico e psicologico, che
sarebbe poi culminato con Songs of Faith and Devotion.
Violator è un lavoro che spicca
per la sua unicità. Impossibile dimenticarsene. Registrato tra
Milano, la Danimarca e Londra, presenta nove tracce da ascoltare
tutte d'un fiato. Nessuna appare scontata, ognuna è diversa e
lascia dietro di sé qualcosa.
Non a caso Violator contiene alcune
delle canzoni più importanti che i Depeche Mode stessi hanno
realizzato, quelle indimenticabili, con i video più famosi e
usate da altri gruppi per numerose cover.
Il primo singolo pubblicato fu Personal
Jesus dal sound blues e glam-rock, il cui video, in pure stile
spaghetti western, fu trasmesso da MTV ininterrottamente. Come
avrebbe spiegato Gore successivamente, questo brano fu ispirato dal
ritratto che Priscillia Presley aveva fatto al marito Elvis e dal
modo in cui lo considerasse il suo dio personale. Il principio
appunto che il cuore di un individuo è una divinità, un
concetto d'amore, così pericoloso e poco equilibrato.
Secondo singolo fu Enjoy the
Silence, canzone per eccellenza che avrebbe connotato la band in
tutto il mondo. Ancora oggi è un inno alla devozione per i
Depeche e il brano più richiesto ai concerti.
Anton Corbiij diede il tocco finale
realizzando per la band il suo video più celebre. Gli venne in
mente di ritrarre Dave Gahan vestito da re con una sedia sdraio che
attraversava campi deserti, l'idea era quello di rappresentare la
possibilità di trovare pace ovunque senza aver bisogno del
denaro.
Il successo della band diventò
sempre più estremo e diffuso, i fan crebbero e diventò
impossibile anche solo firmare copie in un cd store. Violator si
affermò come “album della bellezza oscura e cinematografica,
che varia dal fascino di inni come Sweetest Perfection ed
Halo, fino alla progressione
minacciosa di World In My Eyes, passando per il senso di
oppresione isterica di Clean.
I testi di Gore
sono esaltati dalla voce ricca e profonda di Gahan, e da tutta
l'inafferrabile atmosfera che la circonda. Colpa, immoralità,
magia nera, voyeurismo, potere e fede sono tutti elementi di
Violator”.
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Violator, Depeche Mode
4/
5
Oleh
Ilaria Amoruso