lunedì, febbraio 16, 2015

Violator, Depeche Mode

Dal sound nuovo, frizzante ed unico, Violator è il settimo album realizzato in studio dai Depeche Mode, pubblicato il 19 marzo del 1990.
Completamente diverso dai lavori precedenti, si può definire il capolavoro della band, consacrata ormai a livelli internazionali. Il titolo stile heavy-metal, affermerà Martin Gore, era in realtà uno scherzo, ma molti pensarono che il gruppo volesse intraprendere il cammino dei cattivi ragazzi.
In effetti così appare: i Depeche Mode cambiano il loro stile grazie alla collaborazione con Anton Corbijn , i testi si spingono oltre e le tracce sono cupe e dark.
Il tour che seguì, il “The World Violation Tour”, fu l'inizio di un tunnel oscuro intrapreso dagli stessi membri della band, a livello fisico e psicologico, che sarebbe poi culminato con Songs of Faith and Devotion.

Violator è un lavoro che spicca per la sua unicità. Impossibile dimenticarsene. Registrato tra Milano, la Danimarca e Londra, presenta nove tracce da ascoltare tutte d'un fiato. Nessuna appare scontata, ognuna è diversa e lascia dietro di sé qualcosa.
Non a caso Violator contiene alcune delle canzoni più importanti che i Depeche Mode stessi hanno realizzato, quelle indimenticabili, con i video più famosi e usate da altri gruppi per numerose cover.
Il primo singolo pubblicato fu Personal Jesus dal sound blues e glam-rock, il cui video, in pure stile spaghetti western, fu trasmesso da MTV ininterrottamente. Come avrebbe spiegato Gore successivamente, questo brano fu ispirato dal ritratto che Priscillia Presley aveva fatto al marito Elvis e dal modo in cui lo considerasse il suo dio personale. Il principio appunto che il cuore di un individuo è una divinità, un concetto d'amore, così pericoloso e poco equilibrato.

Secondo singolo fu Enjoy the Silence, canzone per eccellenza che avrebbe connotato la band in tutto il mondo. Ancora oggi è un inno alla devozione per i Depeche e il brano più richiesto ai concerti.
Anton Corbiij diede il tocco finale realizzando per la band il suo video più celebre. Gli venne in mente di ritrarre Dave Gahan vestito da re con una sedia sdraio che attraversava campi deserti, l'idea era quello di rappresentare la possibilità di trovare pace ovunque senza aver bisogno del denaro.

Il successo della band diventò sempre più estremo e diffuso, i fan crebbero e diventò impossibile anche solo firmare copie in un cd store. Violator si affermò come “album della bellezza oscura e cinematografica, che varia dal fascino di inni come Sweetest Perfection ed Halo, fino alla progressione minacciosa di World In My Eyes, passando per il senso di oppresione isterica di Clean.

I testi di Gore sono esaltati dalla voce ricca e profonda di Gahan, e da tutta l'inafferrabile atmosfera che la circonda. Colpa, immoralità, magia nera, voyeurismo, potere e fede sono tutti elementi di Violator”.

Condividi

articoli simili

Violator, Depeche Mode
4/ 5
Oleh