domenica, ottobre 12, 2014

Gli anni del decadentismo: quando il "pallore" andava di moda


"Io non discuto mai le azioni, discuto solo le parole. È meglio essere belli che essere buoni." - dal libro IL RITRATTO DI DORIAN GREY (Oscar Wilde)

La bellezza si sa, è la virtù che ogni donna insegue da sempre. Essere belli è sempre stato un chiodo fisso, da che mondo è mondo, perchè come appariamo è il nostro "benvenuto" nel mondo, nella società. Anche oggi, essere belli batte essere sani e apparire conta più che essere. Ma se oggi possiamo scegliere se indossare una minigonna piuttosto che un paio di jeans lo dobbiamo alle donne del passato, a quelle che prima di noi hanno indossato bustini super stringenti per avere una vita a "vespa" per poi passare a gonne meno ampie e più corte che mostravano le calze prima rigorosamente dai toni scuri e poi sempre più vistose con ricami appariscenti.
Il decadentismo va di pari passo con l'estestismo e in quegli anni mentre la borghesia diventa sempre più imperialistica e lo Stato interviene nell'economia con una politica protezionistica, il trucco è prerogativa di attori e di donne di facili costumi. Resta buona consuetudine non esporsi al sole, passeggiare per strada con ombrellini parasole, cappelli grandi e larghi, e lunghi guanti per avere la pelle rigorosamente pallida.


Usanza che viene del tutto abbandonata grazie alla più nota icona di moda e bellezza, Coco Chanel, che prende spunto per le sue creazioni dal popolo che la circonda, e spinge le donne a far sì che il sole colori la propria pelle.
Il pallore infatti era simbolo di ricchezza, significava che la donna pallida era una donna che non doveva lavorare.
L'ombretto non era assolutamente utilizzato, ma spesso, per definire l'occhio, applicavano l'eyeliner realizzato bruciando un tappo di sughero e stendendolo con un pennello bagnato.
Difficilmente in commercio era possibile reperire il blush/fard e le donne, per dare un tocco di colore e di salute al loro pallore, di nascosto, pizzicavano le guance o si schiaffeggiavano. I rossetti, invece, erano realizzati con cera d'api e fiori schiacciati, ma per avere delle labbra più rosse e gonfie, tutte erano solite mordicchiarsele.
Il trucco quindi non c'era, e la naturalezza del viso delle donne di alta borghesia andava in contrasto con le appariscenze delle donne di strada.
E' solo verso gli inizi del 1900 che nasce il primo fondotinta firmato Max Factor, quindi il pallore lascia spazio al colore e avere un viso assolato non risulta più essere la firma di una donna facile, ma di una donna in salute. E negli anni a seguire, sempre più trucchi e prodotti di bellezza vengono messi in commercio e con il cambiamento del concetto di bellezza, cambia anche il ruolo della donna. Cambia il suo look, dicendo addio ai terribili corsetti, ai guanti, alle gonne lunghe e ampie. Cambia il taglio di capelli, non più arricciato ma che si spinge verso il corto.
Quello che con il tempo non cambia mai, è l'affannarsi a essere sempre alla moda, perfetti, come il tempo che viviamo ci impone.
Gettando un occhi al passato, è facile capire che i costumi mutano, ma il senso di apparire in un modo piuttosto che in un altro è sempre vivo e costante.

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Oleh