Quante volte vi siete fermati davanti
alle vetrine di uno di quei negozi di “modernariato”, fissando un
cuscino con un omino stilizzato disegnato sopra?
Oppure in un ufficio avete visto un
quadro con quello stesso omino che salta su uno sfondo bianco?
Quanti di voi avranno pensato “che
figa la maglietta con l'omino”, e se la sono messa per una intera
estate?
Ma quanti di voi sanno davvero cosa
sono quegli omini, chi li ha inventati, e cosa significano?
La risposta alle prime tre domande è
sicuramente tanti, tantissimi, un po' tutti.
La risposta alla quarta domanda è
sicuramente quasi nessuno.
No, non voglio far vedere che ne so più
di voi, perché anche io ho ammirato quei famosi omini per anni senza
sapere cosa fossero.
Keith Haring |
Keith Haring è uno dei maggiori
artisti pop di sempre, emblema dell'arte visuale post-pop art, un
misto tra Andy Warhol e Madonna.
Peccato che Keith non sa di esserlo
diventato, morto a soli 31 anni nel 1990.
Ma nei suoi pochi anni di vita Keith ha
realizzato opere ancora oggi stimate e catalogate nella “graffiti
art”, perchè lui era solito dipingere i suoi famosi omini sulle
pareti.
Non era semplice arte di strada, perchè
i suoi disegni racchiudevano principi della vita, della morte, della
pace e della guerra.
Mi sono sentito stupido dopo aver
capito chi avevo davanti, e riconoscendo di aver visto da sempre
quegli schizzi senza capire chi era la mano dietro quei colorati
omini che invadono la vita quotidiana di molti.
Perchè specie in Italia, e specie
negli ultimi anni, le opere di Keith Haring hanno avuto una forte
commercializzazione, venendo stampate su qualsiasi superficie bianca
e acquistabile.
I negozi di modernariato ne sono pieni,
ma anche tanti centri commerciali, e un suo quadro era persino appeso
nella mia scuola guida.
Dettaglio forse opinabile, ma ormai da
quando ho conosciuto mister Haring mi domando sempre se chi acquista
questi oggetti sappia che non è solo una stampa molto frequente, ma
pezzo della storia pop del nostro millennio.
Perchè le opere di Keith saranno anche
stampate ovunque, ma di lui non si parla praticamente mai, ed è un
peccato che l'AIDS lo abbia strappato alla vita così presto.
Sarebbe stato davvero interessante
vedere la sua arte mista alla pop music anni '90, sarebbe stato un
connubio imperdibile, e Keith sarebbe potuto essere l'unico vero
erede di Andy Warhol nella pop art, che lo stimava profondamente.
Keith Haring fu ispirazione anche per
una giovane icona all'inizio della sua trentennale carriera. Infatti
il nostro pittore era grande amico di Madonna, la quale portava le
opere di Keith stampate su giacche e gonne. Ma non solo, nel 2008,
durante il suo Sticky & Sweet Tour, un video raffigurante le
opere di Haring in movimento veniva proiettato come backdrop sui maxi
schermi durante la performance di Into The Groove, classico anni '80
della Ciccone.
Madonna e Keith Haring |
L'amicizia tra i due era grande, tanto
che Madonna subito dopo la morte dell'artista dedicò a lui una tappa
del suo Blond Ambition World Tour, devolvendo tutti i ricavati alla
lotta contro l'AIDS.
Le opere di Haring sono nei musei di
tutto il mondo, tante le mostre e le manifestazioni dedicate a lui,
anche in Italia, dove nel 2005 andò in onda il "The Keith
Haring Show” durante la Triennale di Milano. La sua arte è
strettamente collegata a tutto ciò che è anni '80, ed è dispera in
decine di artwork musicali del tempo.
La sua arte fu anche mezzo di
diffusione di una cultura sul sesso sicuro alla fine degli anni '80,
voluta da Keith stesso, apertamente gay e sostenitore della lotta
contro l'aids e pro-educazione sessuale anche per i giovanissimi.
La carriera di Keith Haring fu
intensissima ma breve, e per questo spesso si tende a dimenticarlo
tra i grandi nomi che hanno fatto la pop art e la storia dei graffiti
anni '80, ma la forza mediatica che ancora oggi le sue opere
espandono, dimostra l'universalità della sua arte e del suo
messaggio.
Da oggi chissà, guardando quegli omini
spensierati sorriderete pensando a Keith, che non era interessato
tanto al lato economico della commercializzazione delle sue opere, ma
a quello che significava socialmente e artisticamente, la fine di
barriere mentali e di distinzione tra grandi e piccole opere, tra
ARTE e arte, perchè lui dipingeva nelle gallerie delle
metropolitane, senza sapere che un giorno sarebbe stato nelle case di
tante persone.
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Keith Haring e i suoi "omini": quando l'arte è quotidiana.
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Oleh
spiceboy88