giovedì, maggio 16, 2013

Piccoli innocenti valori.


Filastrocca impertinente, chi sta zitto non dice niente; chi sta fermo non cammina; chi va lontano non s'avvicina; chi si siede non sta ritto; chi va storto non va dritto; e chi non parte, in verità, in nessun posto arriverà
G. Rodari

Lo so. Forse stiamo esagerando in questo mese ad accostare la parola innocenza all'infanzia; e vi sarete domandando: allora potevate fare l'infanzia come tema, no?!
Beh, dopo questa piccola frase retorica, mi concentro sul nuovo articolo, e vi annuncio già che non penso che plasmerò le prossime righe secondo i canoni della “letteratura” ma mi limiterò ad esporvi alcuni pensieri.

L'idea di fondo di questa settimana era un confronto fra l'infanzia e l'innocenza negli anni '90 e '00, ma avevo anche l'idea di parlare del “Piccolo Principe” allora mi sono detto, perchè non fondere insieme le due cose e creare un articolo ibrido che trattasse entrambi gli argomenti?

Siamo tutti cresciuti leggendo il Piccolo Principe, il capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, e non neghiamo che ogni volta che lo rileggiamo ci ritroviamo ad interpretarlo in un modo diverso, magari a seconda della nostra situazione o stato d'animo del momento, di come ci sentiamo e in base ai nostri sentimenti, iniziamo a leggerlo un giorno in cui siamo tristi e poi pian piano ci ritorna il sorriso dopo aver letto di fila le prime cinquanta, sessanta pagine. E' proprio questo il bello della storia, l'essere versatile e un po' enigmatica, perché a volte, dietro ad una frase o ad un gesto del nostro piccolo viaggiatore possiamo scoprire una marea di significati totalmente diversi tra loro. Ci troviamo su un percorso dove possono camminare indistintamente piccoli, bambini, ragazzi, uomini, e adulti, e perché no, anche nonni.
Il Piccolo Principe e la volpe

Non è solo il mondo del Piccolo Principe ad avere questo potere, perché accanto ad esso, c'è anche quello delle favole e delle fiabe. Abbiamo tante versioni e tante tradizioni per ognuno di questi racconti, ma ciò che li caratterizza e lì rende speciali è il loro significato di fondo che non cambia mai. Abbiamo Biancaneve e la Bella Addormentata che ci insegnano a sognare il vero amore, ma abbiamo anche le favole di Esopo e dei fratelli Grimm che hanno al loro interno un bagaglio culturale pieno di valori che ci segnano per tutta l'infanzia; e paliamoci chiaro, molte cose e molti sentimenti oggi non li conosceremmo se non fosse per loro.
Biancaneve circondata dagli animali

Ecco, forse ho divagato un po' troppo, forse mi sono perso nel mio ragionamento, ma spero di avervi condotto alla mete che mi ero prefisso: i valori che nascono, e che vengono seminati nel periodo dell'innocenza in ognuno di noi.
Io vi saluto, spero vogliate rileggermi la prossima settimana... ah e ricordate:

se allora un bambino vi viene incontro, se ride, se ha i capelli d'oro, se non risponde quando lo si interroga, voi indovinerete certo chi è. Ebbene, siate gentili! Non lasciatemi così triste: scrivetemi subito che è ritornato...

Antoine de Saint-Exupéry

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Oleh