Filastrocca
impertinente, chi sta zitto non dice niente; chi sta fermo non
cammina; chi va lontano non s'avvicina; chi si siede non sta ritto;
chi va storto non va dritto; e chi non parte, in verità, in nessun
posto arriverà
G. Rodari
Lo so. Forse stiamo
esagerando in questo mese ad accostare la parola innocenza
all'infanzia; e vi sarete domandando: allora potevate fare l'infanzia come
tema, no?!
Beh, dopo questa piccola frase
retorica, mi concentro sul nuovo articolo, e vi annuncio già che non
penso che plasmerò le prossime righe secondo i canoni della
“letteratura” ma mi limiterò ad esporvi alcuni pensieri.
L'idea di fondo di questa settimana era
un confronto fra l'infanzia e l'innocenza negli anni '90 e '00, ma
avevo anche l'idea di parlare del “Piccolo Principe” allora mi
sono detto, perchè non fondere
insieme le due cose e creare un articolo ibrido che trattasse
entrambi gli argomenti?
Siamo tutti cresciuti leggendo il
Piccolo Principe, il capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, e non
neghiamo che ogni volta che lo rileggiamo ci ritroviamo ad
interpretarlo in un modo diverso, magari a seconda della nostra
situazione o stato d'animo del momento, di come ci sentiamo e in base ai nostri sentimenti,
iniziamo a leggerlo un giorno in cui siamo tristi e poi pian piano ci
ritorna il sorriso dopo aver letto di fila le prime cinquanta,
sessanta pagine. E' proprio questo il bello della storia, l'essere
versatile e un po' enigmatica, perché a volte, dietro ad una frase o
ad un gesto del nostro piccolo viaggiatore possiamo scoprire una
marea di significati totalmente diversi tra loro. Ci troviamo su un
percorso dove possono camminare indistintamente piccoli, bambini,
ragazzi, uomini, e adulti, e perché no, anche nonni.
Il Piccolo Principe e la volpe |
Non è solo il mondo del Piccolo
Principe ad avere questo potere, perché accanto ad esso, c'è anche quello delle favole e delle fiabe. Abbiamo tante versioni e tante
tradizioni per ognuno di questi racconti, ma ciò che li caratterizza
e lì rende speciali è il loro significato di fondo che non cambia
mai. Abbiamo Biancaneve e la Bella Addormentata che ci insegnano a
sognare il vero amore, ma abbiamo anche le favole di Esopo e dei
fratelli Grimm che hanno al loro interno un bagaglio culturale pieno
di valori che ci segnano per tutta l'infanzia; e paliamoci chiaro,
molte cose e molti sentimenti oggi non li conosceremmo se non fosse
per loro.
Biancaneve circondata dagli animali |
Ecco, forse ho divagato un po'
troppo, forse mi sono perso nel mio ragionamento, ma spero di avervi
condotto alla mete che mi ero prefisso: i valori che nascono, e che
vengono seminati nel periodo dell'innocenza in ognuno di noi.
Io vi saluto, spero vogliate rileggermi
la prossima settimana... ah e ricordate:
… se allora un bambino
vi viene incontro, se ride, se ha i capelli d'oro, se non risponde
quando lo si interroga, voi indovinerete certo chi è. Ebbene, siate
gentili! Non lasciatemi così triste: scrivetemi subito che è
ritornato...
Antoine
de Saint-Exupéry
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Piccoli innocenti valori.
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Oleh
Pietro M