giovedì, maggio 16, 2013

Ore 12 - La trasgressiva innocenza del rock.

Gwen Stefani (No Doubt) nel video di 'Running' (2003)
Continuiamo il viaggio dell'innocenza nel mondo degli adulti. Questa settimana ho deciso di condurvi nella sfera musicale, mostrandovi il lato dolce di quel genere musicale che potrebbe sembrare il più lontano dalla nostra cara innocenza, ovvero il rock.
Il rock è sempre stato simbolo di trasgressione, ribellione, rabbia, forza, coraggio, un potente urlo che scuote l'ascoltatore, spesso dovuto alle sue sonorità dure, aspre e coinvolgenti.
Questo è un semplice preconcetto sul rock, perchè la sua essenza è dovuta agli strumenti musicali che vengono utilizzati, e una chitarra o una batteria non sono sinonimo solo di rivolta, ma di sentimenti, positivi o negativi che siano, e la differenza è solo nel modo in cui vengono espressi.
I più grandi successi rock spesso sono proprio ballate coinvolgenti e commoventi, espressi come un dolore o un amore dal sapore graffiante e mai banale.
C'è molta innocenza nel rock, perché che si parli di trasgressione o si parli di dolore, viene fatto con una sincerità che solo un animo che ha conservato il fanciullino riesce ad esprimere così semplicemente. Certo, forse sarà merito della musica, che per molti è l'unico modo per essere davvero se stessi, ma è merito anche dell'intimità che riescono a creare questi artisti mettendosi a nudo.
Per questo ho scelto quattro brani di altrettanti artisti rock che hanno saputo mostrare l'innocenza oltre all'innata trasgressività.
Cyndi Lauper - True Colors (single) (1986)
Cyndi Lauper è sempre stata una icona della musica americana, la versione rock di Madonna, probabilmente meno provocatrice della Ciccone, ma altrettanto innovativa sul panorama musicale, specie negli anni '80, quando si è imposta con la hit “Girls Just Want to Have Fun”.
Siamo nel 1986 quando True Colors scala la vetta della Billboard, diventando una delle più grandi hit della Lauper, e la sua ballata per eccellenza, allontanandosi dai ritmi più accattivanti che poi contraddistingueranno la sua carriera. Il rock di Cyndi Lauper prenderà poi varie direzioni, sfociando nel pop e nella dance, per poi ritornare al rock stesso in una nuova dimensione.
''True Colors'' parla delle sfumature di mille colori che ognuno di noi ha, di tutti quei tratti che spesso nascondiamo ma che sono il nostro vero io, quei colori che dobbiam portare fuori per dimostrare davvero chi siamo. Il brano proprio per il suo testo è diventato un vero e proprio inno gay, e utilizzato anche per la campagna per i diritti umani negli USA e nel resto del mondo del 2007, accompagnata dal True Colors Tour, nel quale Cyndi è stata affiancata da altri artisti che sostenevano questa causa.
But I see your true colors
Shining through
I see your true colors
And that's why I love you
So don't be afraid to let them show
Your true colors
True colors are beautiful,
Like a rainbow

Extreme - More Than Words (single) (1991)
Forse per i più il nome Extreme non dice molto, ma stiamo parlando di una delle band rock che hanno riscosso maggior successo tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, nel periodo in cui il rock stava passando dal melodico/pop dei Queen al grunge dei Nirvana. Gli Extreme si collocano in una dimensione di sperimentazione, ma anche di una rivalutazione del rock classico. More Than Words è la loro ballata più nota, tratta da Extreme II. Pornograffitti (1990), dove pochi strumenti accompagnano la voce di Nuno Bettencourt (il chitarrista) e Gary Cherone (il cantante), un gioco sublime tra chitarra acustica e percussioni.
Il brano, come ogni brano rock al maschile, parla d'amore, una richiesta di concretezza, una dimostrazione che quel 'ti amo' diventi un abbraccio quando siamo giù, una carezza quando non vediamo soluzione, un bacio quando abbiamo l'un l'altro, perchè solo dopo questa sapremmo di essere davvero amati.

Now that I've tried to talk to you and make you understand
All you have to do is close your eyes
And just reach out your hands and touch me
Hold me close don't ever let me go
More than words is all I ever needed you to show
Then you wouldn't have to say that you love me
'Cause I'd already know


Poison - Every Rose Has Its Thorn (single) (1988)
I Poison hanno venduto oltre trenta milioni di dischi con il loro glam rock, ma una canzone resta indiscutibilmente la più bella e amata scritta dalla band della Pennsylvania. 'Every Rose Has Its Thorn', tratta da Open Up and Say... Ahh! (1988), è uno dei brani più famosi della musica glam, e non solo, ed è uno dei brani che hanno resto leggenda i Poison. Di solito scatenati e sopra le righe, guidati da uno dei frontman più sexy di tutti i tempi, Bret Michaels, la band incide questo brano prendendo un bel respiro, con una chitarra acustica, e cantando che ogni rosa ha la sua spina, perchè ogni cosa, anche la più bella, che si tratti dell'amore o di una donna (o un uomo), ha sempre dei punti da non toccare per evitare di ferirsi, interiormente, lacerando tutto quello che di bello la cosa o la persona stessa avessero di tanto meraviglioso d'averci fatto innamorare.
Bret raccontò poi che il brano era autobiografico, scritto in una lavanderia, dopo una chiamata alla sua ragazza, nella quale si sentiva una voce maschile in sottofondo. Il cantante devastato dall'accaduto scrisse uno dei brani rock più belli di sempre.

Was it something I said or something I did
Did the words not come out right
Though I tried not to hurt you
Though I tried
But I guess that's why they say
Every rose has its thorn
Just like every night has its dawn
Just like every cowboy sings his sad, sad song
Every rose has its thorn

No Doubt - Running (single) (2003)
I No Doubt non sono rock, non sono pop, non sono reggae, ma sono una fusione di questi generi, uniti dalla voglia di far ottima musica sorprendendo chi li ascolta. Tra sound captati in ogni dimensione musicale, un look sempre accattivante, e una front woman camaleontica come Gwen Stefani, i No Doubt negli ultimi 20 anni hanno saputo conquistare qualsiasi fascia di pubblico con testi veritieri e canzoni sopra le righe, ma sempre fedeli alla missione di vivere la musica come un viaggio attraverso se stessi e il bizzarro mondo che ci circonda.
I pezzi dei No Doubt sono spesso rock, a volte pop, ultimamente vagamente dance, ma ci sono anche ballad splendide che hanno reso i quattro musicisti noti al grande pubblico. Sarebbe troppo semplice in questa circostanza parlare di “Don't Speak”, e di come questo struggente brano d'amore abbia fatto piangere milioni di persone in tutto il mondo, che si sono identificate nella rottura tra Gwen e Tony, ma vi parlerò di Running (2003), ultimo estratto dall'album Rock Steady. Una ballad synthpop, in cui sintetizzatore e chitarra acustica creano una atmosfera in cui è facile perdersi e sognare, riflettendo sull'amore e sulla sua funzione, ovvero sapersi aiutare a vicenda, anche quando si sta cadendo, si sta perdendo la rotta, e in quel momento chi ci ama deve tenerci la mano e ad aiutarci a correre insieme a lui. Forse meno conosciuto rispetto alle grandi hit della band, ma una perla che ho scelto perchè con le sue sonorità e il suo video raccolgono l'essenza di questo articolo, l'innocenza negli adulti espressa attraverso la musica, da chi di solito si nasconde dietro giacche di pelle e capelli scombinati per dimostrare di essere dei duri, ma infondo dal cuore tenero.

I'm so sorry that I've fallen
Help me up lets keep on running
Don't let me fall out of love
Running, running
As fast as we can
Do you think we'll make it?
We're running
Keep holding my hand
It's so we don't get separated

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4/ 5
Oleh