martedì, gennaio 29, 2013

Ore 12 - L'imprudente (e mancata) integrazione musicale tra Italia ed Europa

Partiamo forte. O meglio, male: un errata corrige. L'ultima volta ho scritto che in quest'articolo avrei parlato di un cantante nordamericano che mi sta molto a cuore, ma la confusione nella testa del sottoscritto, tra esami da preparare e notti insonni, mi ha portato a concepire qualcos'altro.
Qualcosa di meno prudente rispetto agli altri miei post, qualcosa di cui difficilmente avrete sentito parlare in giro o che magari non avrete mai sentito nominare.

Non è coinvolta solo l'Italia, ma TUTTA L'EUROPA (o quasi): mi riferisco all'Eurovision Song Contest, uno show musicale nato nel 1956 che è entrato nel cuore di molti milioni di persone, sia dentro che fuori dall'Europa, dall'Islanda alla Turchia, dalla Russia a San Marino, ed è trasmesso persino in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Voi direte: perchè ne parli? A parer mio, le alterne fortune della nostra TV pubblica in questo programma abbiano impedito a generazioni intere di affacciarsi su un panorama musicale molto più vasto di quello britannico e nostrano, qualcosa di molto imprudente e impudente. Che cosa ha combinato, quindi, la RAI?

La storia dell'Eurovision comincia a metà degli anni '50: in un'Europa logorata dalla guerra, la neonata Unione Europea di Radiodiffusione (EBU) cercava di trovare il modo di riunire il maggior numero possibile di nazioni in un programma di intrattenimento leggero. L'idea si tradusse, per opera del capo della TV svizzera Marcel Bezençon, in una sfida musicale tra i vari Paesi membri dell'Unione: nacque così il Gran Premio Eurovisione Della Canzone. L'Italia vi ha partecipato sin dall'inizio; nella prima edizione ogni partecipante mandava due rappresentanti, dal 1957 in poi solo una. Ecco quindi che la prima e la seconda classificate del Festival di Sanremo '56, Franca Raimondi e Tonina Torrielli, con "Aprite Le Finestre" e "Amami Se Vuoi". Riascoltiamo due incredibili pezzi di storia ormai vecchi quasi sessant'anni.

Franca Raimondi - Aprite Le Finestre (Eurovision Song Contest 1956 - Italy)



Tonina Torrielli - Amami Se Vuoi



Sfortunatamente, l'Italia non vince all'esordio, ma l'interesse nello show diventa sempre più alto, culminando nel terzo posto in Olanda nel 1959 di Domenico Modugno con "Nel Blu Dipinto Di Blu", e nella schiacciante vittoria del 1964 di Gigliola Cinquetti a Copenaghen con "Non Ho L'Età", che ricevette il massimo dei punti dalla maggioranza delle nazioni partecipanti (e votanti - ogni nazione poteva votare per le altre tranne che per se stessa). L'entusiasmo e il successo intorno alla canzone spingono perfino la Cinquetti a tradurre il brano in inglese (This Is My Prayer), tedesco (Luna Nel Blu), francese (Je Suis A Toi), spagnolo (No Tengo Edad) e addirittura giapponese (Yumemiru Omoi). L'artista islandese Ellý Vilhjálms ne ha registrato anche una versione nella nordica lingua, Heyr mína bæn (in italiano, Ascolta La Mia Preghiera). Per la prima e unica volta nella storia del concorso, un'artista ritornò sul palco per il bis prima della premiazione, e ricevette una standing ovation di diversi minuti. Ecco quindi la versione nostrana.



Da regolamento, la nazione vincitrice ospita, l'anno successivo, la manifestazione. Nel 1965, Bobby Solo raggiunge il quinto posto a Napoli, chiudendo il primo "periodo d'oro" dell'Italia: nel '66, infatti, Domenico Modugno arriva incredibilmente ultimo, con 0 punti, con Dio Come Ti Amo. Dopo una serie di piazzamenti deludenti, nonostante artisti del calibro di Claudio Villa e Sergio Endrigo, è ancora una volta Gigliola Cinquetti a riportare l'Italia sul podio: è il 1974, il concorso si svolge a Brighton (Regno Unito) e il brano presentato è . La medaglia è solo d'argento, poichè a vincere, iniziando una stellare carriera, sono gli svedesi ABBA con Waterloo. Ci furono aspre polemiche, inoltre, in Italia, intorno al titolo della canzone della Cinquetti: l'ESC si tenne qualche settimana prima del referendum abrogativo sul divorzio, e il pericolo che il nome del brano potesse influenzare l'esito delle votazioni spinse la Democrazia Cristiana a censurare la diffusione televisiva e radiofonica di tutto il programma, consentendone la trasmissione solo a referendum terminato (e perso dalla DC). Ecco la dolce ballata romantica nella sua versione dal vivo sul palco di Brighton.




Negli anni '70 e '80 la procedura di selezione si svincola leggermente dal Festival Di Sanremo, per legarsi a Canzonissima o a selezioni interne ma, a parte i due podi consecutivi del '74 e del '75 (Wess E Dori Ghezzi con Era), i risultati sono scarsi: Mia Martini è 13a nel 1977, i Matia Bazar 15i nel 1979. La RAI arriva persino a ritirarsi dallo show nel 1981-82 e poi nel 1986, adducendo ragioni di "scarso interesse" del pubblico verso un programma in lingua straniera, con canzoni in lingua straniera in prima serata: sembra l'inizio della catastrofe, e invece nel 1987 Raf e Umberto Tozzi colgono il terzo posto con Gente Di Mare, dietro la mattatrice Irlanda (l'unica nazione capace di vincere quattro edizioni in cinque anni, di cui tre di fila) e la Germania.




La parabola ascendente ha il suo apice nella seconda vittoria italiana nella storia del concorso, nel 1990 con Toto Cutugno e la sua Insieme:1992, canzone che tratta dell'avvento della UE, di Maastricht e dello scambio culturale tra le nazioni europee.

L'Europa non è lontana, c'è una canzone italiana per voi, insieme, united, united Europe!



Una selezione interna porta Peppino di Capri a cantare in napoletano sul palco di Roma, arrivando 7°, poi Mia Martini con Rapsodia conquista il 4° posto a Malmö, in Svezia, ma nel '93 arriva il colpo di grazia con Enrico Ruggeri che arriva solo 12° cantando Sole D'Europa. La RAI si ritira di nuovo, sempre per "basso ascolto", viene bacchettata dall'EBU e molti artisti protestano per la scelta incomprensibile dell'emittente pubblica: addirittura qualcuno comincia a pensare che il concorso sia stato soppresso. Le parole della canzone di Toto Cutugno sembrano lontane anni luce. Un articolo del Corriere Della Sera del 1996 dice così:

L' Europa unita ha scelto la canzone come sua corsia privilegiata. Erano molto lontane dall'Auditorium di Oslo, sabato sera, le difficoltà che intralciano il cammino verso Maastricht, seppellite dall'entusiasmo dei tremila spettatori che assieme alla regina Sonya di Norvegia hanno festeggiato per oltre tre ore la rassegna paneuropea della canzone. E la partecipazione del pubblico ha certo trovato un'efficace via di contagio attraverso la trasmissione in Eurovisione, considerati i quasi 200 milioni di telespettatori che hanno seguito in diretta la 40ma edizione del Festival europeo della canzone, mandato in onda in una trentina di Paesi della Uer (l' Unione europea delle radiotelevisioni). Purtroppo, l' Italia era assente ingiustificata all'evento musicale. "So che i direttori delle reti Rai rifiutano l' Eurofestival per motivi di ascolto", ci ha detto il segretario generale dell' Uer, Jean Bernard Munch. "È un errore, una TV pubblica non puo' fare dell' audience la sua unica ragione di vita, altrimenti contraddice il suo ruolo"

La RAI, pressata da ogni parte, torna nel 1997 con i Jalisse, vincitori a Sanremo con Fiumi Di Parole e dati per favoriti anche nello show europeo. Ci sono tuttavia molti retroscena mai svelati sul loro piazzamento finale, quarto, ai margini del podio, e al loro strano trattamento al ritorno in patria: sembra quasi che la RAI abbia tentato di manipolare il concorso per evitare a tutti i costi di vincere per poi dover organizzare la manifestazione a casa propria.




Sta di fatto che, dopo il 1997, seguono 13 anni e mezzo di silenzio glaciale tra gli organizzatori dell'Eurovision Song Contest e la RAI. Dopo altre pesanti critiche da parte dell'EBU, abbozzi di trattative furono portati avanti nel 2006 per un ritorno nel 2007, ma nulla di fatto. Nel 2008 Raffaella Carrà chiese e ottenne di ospitare nel suo programma alcuni partecipanti stranieri di quell'edizione, tra cui il vincitore russo Dima Bilan e l'ucraina, seconda classificata, Ani Lorak, ma dopo quattro ospitate (e una ramanzina della stessa presentatrice ai vertici della TV pubblica) fu bloccata. Sono anni di oblio totale per molti italiani, che dimenticano completamente la musica europea non prettamente britannica. E infatti i risultati si vedono nel 2011: l'Italia ufficializza il proprio ritorno nella manifestazione scegliendo il vincitore di Sanremo Giovani, Raphael Gualazzi, che esegue una versione bilingue di Follia D'Amore (Madness Of Love); i risultati dell'Auditel sono impietosi, in prima serata su Rai2 circa il 3% degli spettatori ha visto il concorso. Gualazzi ha invece riportato l'Italia sul podio dopo 21 anni, giungendo secondo dietro i vincitori Ell&Nikki dell'Azerbaijan. Ecco Madness Of Love cantata sul palco di Dusseldorf, in Germania, altra nazione con problemi di piazzamenti ma con grande passione per la competizione, nonostante tutto.




Il successo internazionale di Gualazzi ha quindi spinto la RAI a riconfermare la propria partecipazione per il 2012, dove ha portato la cantante soul/pop Nina Zilli, con un'altra canzone bilingue, L'Amore È Femmina (Out Of Love), da cantare sul palco di Baku a Maggio. Un nono posto forse leggermente deludente, ma la Zilli ci ha scherzato su dandosi il soprannome "Nona" Zilli. Almeno lei l'ha presa bene....riascoltiamola.




Gli ascolti sono in salita e ciò lascia adito a prospettive interessanti anche per gli anni a venire. La nostra emittente pubblica per molti anni ci ha privato di un concorso assolutamente godibile, un bel modo di passare una serata all'insegna dell'incontro tra tante nazioni, canzoni, lingue e culture diverse, dove ci sono islandesi che tifano per la Grecia, russi che supportano la Germania e così via. L'integrazione e lo scambio con gli altri Paesi passa anche da qui, oltre che dall'economia. Per cui non posso far altro che invitarvi a seguire le dirette dell'Eurovision Song Contest 2013, che si terrà a Malmö, in Svezia, il 14-16-18 Maggio, con 39 Paesi e altrettanti brani da ascoltare e tifare. Non ve ne pentirete!



Riepilogo delle migliori canzoni italiane all'ESC:
1956 - Franca Raimondi: Aprite Le Finestre
1958 - Domenico Modugno: Nel Blu Dipinto Di Blu
1961 - Betty Curtis: Al Di Là
1964 - Gigliola Cinquetti: Non Ho L'Età
1971 - Massimo Ranieri: L'Amore È Un Attimo
1974 - Gigliola Cinquetti:
1975 - Wess & Dori Ghezzi: Era
1976 - Al Bano & Romina: We'll Live It All Again
1984: Alice & Franco Battiato: I Treni Di Tozeur
1987 - Umberto Tozzi & Raf: Gente Di Mare
1990 - Toto Cutugno: Insieme:1992
1992 - Mia Martini: Rapsodia
1997 - Jalisse: Fiumi Di Parole
2011 - Raphael Gualazzi: Follia D'Amore (Madness Of Love)
2012 - Nina Zilli: L'Amore È Femmina (Out Of Love)
2013: lo scopriremo a Sanremo!

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Oleh