Foto di Marcus Tondo |
Grazie al sottofondo dell'Orchestre de
Paris sono stata trasportata in un mondo parallelo, fatto di grandi
uccelli, “viaggiatori alati” e di donne dalla bellezza infernale
e divina, seminatrici di felicità e disastri, il tutto
coronato da uno scenario gotico: una foresta simile a quella di
Weimar.
Il percorso di Karl Lagerfeld parte
proprio da qui. Dalla Germania weimariana ottocentesca e dalle eroine
dei grandi scrittori come Goethe e Schiller.
Ma ciò che è comparso
nella mia mente è stata un'immagine differente.
Les Fleurs du Mal. Fiori del male ma
allo stesso tempo portatori di gioia.
Il paradosso creato da Charles
Baudelaire ricrea l'idea di Paradiso ed Inferno all'interno di un
oggetto che apparentemente rappresenta la purezza e l'ingenuità:
il fiore.
Queste modelle, tra tailleur in tweed e
abiti da sera lunghi e preziosi, sembrano vagare eteree e portar con
sé quell'innocenza e delicatezza così acclamata. Ma il
contrasto dettato dalle lunghe piume sul capo e sul volto delineano
un lato oscuro, ricco di mistero ed affascinante, tale da incantare
chiunque.
L'atmosfera respirata, tra un bosco
inquieto e un teatro tragico, ricorda lo spleen (malinconia) che
impegna l'anima del poeta, ormai decaduto fra gli abissi del male e
senza possibilità di ritorno.
L'unico in grado di elevarsi sembra il
bellissimo albatro: è il re dell'azzurro e spiega le sue
grandi ali bianche.
Ogni donna, ogni modella lo
rappresentava. Mostravano la loro bellezza, il loro volare lento ed
elegante, in una danza fredda e distante.
Ma alla fine anch'egli diventa un esule
fra gli scherni: ci viene così mostrato il male dell'umanità
e dell'esistenza.
Il viaggio di una collezione di moda è
lo specchio di un mondo interiore e di una ricerca personale.
Appare un'altra possibilità di
creare Arte.
L'allure romantica conferita dai ricami
floreali e dai lunghi dress in chiffon rimandano al concetto di
Sublime; a quel qualcosa insito nelle nostre anime ma indefinibile da
lasciare senza parole o determinazione.
Come Baudelaire è stato in grado
di rendere sublimi immagini appartenenti al grottesco e al ridicolo,
così Lagerfeld riesce ad elevare semplici tessuti e materiali
a visioni ed espressioni della realtà e dell'interiorità
dell'uomo creando così uno stile unico ed inimitabile.
“Vieni, o Bellezza, dal profondo cielo
o sbuchi dall'abisso? [...]
Che importa...
se grazie al tuo sorriso, al tuo sguardo, al tuo piede
penetro un Infinito che ignoravo e che adoro?”
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Les fleurs de Chanel.
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Oleh
Ilaria Amoruso