mercoledì, gennaio 16, 2013

Ore 12 - L'anima prudente ed ardente di Jane Eyre.

“...la vostra serietà, circospezione e prudenza sono fatte per accogliere dei segreti. [...] Più conversiamo insieme, meglio è: perché io non posso contaminarvi, ma voi potete risanarmi.”


Sono queste le parole che il signor Rochester rivolge a Jane Eyre durante una loro conversazione. Apparentemente i suoi modi, i suoi vestiti, riportano a una severa disciplina, imparata durante la permanenza per otto anni all'istituto caritatevole di Lowood. Jane Eyre, ci descrive la geniale Charlotte Bronte, è una ragazza dal difficile passato, con una sua “triste storia”: orfana, affidata allo zio, perde presto anche lui. La zia è crudele e dispotica e decide di relegarla nella scuola di carità, dove vive di stenti e in uno stretto regime. Decide, coraggiosamente di impegnarsi e lottare, fino a diventare una delle stesse insegnanti. Ma gli impeti del suo cuore la governano e la portano a cercare l'avventura: diventa la governante di Thornfield Hall dove conosce Edward Fairfax Rochester, il suo cupo e irascibile padrone. Nasce un amore viscerale, legato da un'invisibile corda che li rende inseparabili. Ma i due non possono sposarsi: Rochester ha una segreta moglie, pazza e rinchiusa all'ultimo piano della casa. Jane combattuta tra le insormontabili regole religiose e morali e il suo sincero amore abbandona l'uomo per trovare aiuto in un ecclesiastico e le sue sorelle. L'epilogo è paradossalmente positivo: riceve un'inaspettata eredità da una zio e torna dal suo amato, che nel frattempo a causa di un incendio è rimasto vedovo e cieco. Potranno sposarsi e vivere insieme, e il signor Fairfax recupererà parzialmente la vista.

Jane è una donna forte e determinata, ma nasconde dietro il suo viso e i suoi occhi espressivi ardore e passionalità. Il rigore che però l'ha accompagnata fin da piccola ha segnato la sua anima rifulgendo l'idea di libertà, quasi come fosse un peccato o una condanna. Sogna di poter immergersi nel mondo ma quando si tratta di gettarsi alle spalle gli schemi che hanno segnato anche la sua esistenza, è rigida ed assennata. Pronta a sacrificarsi pur di non lasciarsi andare. Appunto. come è descritta: la sua prudenza mitiga il suo carattere originale, il quale cerca sempre di sfuggire alle briglie da lei stesse legate. Ama con ardore, ma è restia a dimostrarlo: nel mese di fidanzamento con Edward Rochester, è pronta a sottrarsi a lui e a rendergli la vita difficile quasi le risultasse impossibile meritare quel tanto di felicità.

A guidarla è la sua rettitudine morale, grazie alla quale si destreggia nella società bigotta e classista nella quale è costretta a rappresentare una categoria inferiore e una piccola e bruttina ragazza. La sua intelligenza, la sua determinazione la porteranno a combattere tutta sola nel mondo, fino alla decisione di tornare dal suo amato, dopo aver gettato quelle barriere che incatenavano il suo vero carattere.
Quell'amato che la considera uno spirito puro e sano, in grado di rigenerarlo e pulirlo dalle sue colpe, dal libertinaggio, dall'odio nei confronti di sua moglie. Un uomo burbero e brusco che apprezza e adula la sua serietà e le sua forza interiore, il suo coraggio e la sua rigidità.

Ci troviamo di fronte a un'eroina dal duplice carattere: rigore, modestia e determinazione da una parte, ma passionalità e voglia di libertà dall'altra. Alla fine però sarà proprio questa miscela di elementi a regalarle la felicità tanto agognata, a premiarla per aver resistito alle tentazioni tanto vicine e per aver seguito la moderazione. Charlotte Bronte orchestra una perfetta autobiografia mostrando con attenzione le caratteristiche psicologiche del suo personaggio.

E in conclusione mi porgo una domanda: è giusto essere prudenti fino a chiudere il proprio animale interiore in gabbia, aspettando la ricompensa, o piuttosto cedere e prendersi ciò che si desidera?
Jane rispecchia una società così differente dalla nostra ma con valori morali completamente dimenticati. Sprona a non arrenderci e ad amare e avere rispetto di se stessi, anche quando si è soli e con un pesante fardello da portare. A non umiliarci, piuttosto ad abbracciare il sacrificio per rendere la nostra coscienza ma soprattuto la nostra anima eletta come quella di uno spirito, di una creatura del mondo parallelo e misterioso al quale Rochester la paragona.

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Oleh