martedì, gennaio 08, 2013

Ore 00 - C'era una volta (e c'è ancora), la Prudenza





“Hänsel si fermò e si volse a guardare la casa; così fece per più volte. Il padre disse: "Hänsel, che cos'è che ti volti a guardare e perché‚ ti fermi? Su, muoviti!" - "Ah, babbo, guardo il mio gattino bianco che è sul tetto e vuole dirmi addio." Disse la madre: "Ehi, sciocco, non è il tuo gattino, è il primo sole che brilla sul comignolo." Hänsel però non aveva guardato il gattino, ma aveva buttato ogni volta sulla strada uno dei sassolini lucidi che aveva in tasca.”

La famosissima favola dei fratelli Grimm racconta di due bambini, abbandonati nel bosco dai loro genitori, che grazie alla loro astuzia, alla loro abilità e al sangue freddo riescono non solo a tornare a casa, ma ad avere la meglio su una strega cattiva e ad accaparrarsi le sue immense ricchezze. 

Anticamente questa fiaba conteneva una denuncia sulle condizioni di estrema povertà in cui vivevano gli uomini nel medioevo e dell’infanticidio come pratica comune per ovviare alla penuria di cibo, ma allora perché parlare su questo blog di due personaggi delle fiabe apparentemente così lontani e distanti da noi? Certo, oggi la pratica dell’infanticidio non è certamente diffusa come un tempo, e non ci aspetteremmo di trovare in nessun bosco nessuna “strega cattiva” pronta a mangiare i due sventurati di turno, ma la fiaba in questione, anche a distanza di secoli, ci dice ancora qualcosa.

Hansel e Gretel sono “prudenti”: con lungimiranza i due si accorgono del pericolo che li attende e prendono le precauzioni necessarie per salvarsi, con astuzia e abilità ingannano la vecchia strega buttandola, con l’inganno, nel calderone bollente, agiscono sempre “prudentemente”, non mettendo mai da parte la ragione e senza mai scoraggiarsi.

Hansel e Gretel sono come “Prudence”; tutti noi siamo come i due fratelli della fiaba. Disseminiamo sassolini di sapere per ritrovare la strada della conoscenza oramai perduta da tempo e a piccoli tentativi cerchiamo di ritornare a “casa” . Quella casa che sentiamo estranea e che sembra non lasciare spazio alla letteratura, alla musica, all’arte … 

Come la mamma della storia sceglie di conservare il pane per sé abbandonando i suoi stessi figli a morte certa, così, qui da noi, nel mondo reale, il vero patrimonio dell’uomo è stato messo da parte per inseguire qualcosa di meno concreto e certamente meno duraturo.

I due fratellini della storia non mollano però! Si rimboccano le maniche (o sarebbe meglio dire si riempiono le tasche?) e affrontano la sventura a testa alta e con sicurezza; trovano degli stratagemmi che ogni volta salvano loro la pelle- e dobbiamo proprio parlare di pelle se ricordiamo il fallito tentativo della strega di fare l’abbuffata del secolo con i nostri due eroi- e , alla fine, ritrovano la strada di casa, arricchiti di esperienza e scongiurando, finalmente, la loro povera condizione. 

Se Hansel e Gretel non si sono arresi, perché dovremmo farlo noi?

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