martedì, febbraio 03, 2015

"Ciò che resta" di Aldo Calò Gabrieli

Ciò che resta
Aldo Calò Gabrieli
Falvision Editore
★★★★★
Disegni di Aldo Calò Gabrieli
Musiche di Riccardo Rinaldi, Claudio Ciaccioli, Andrea Casale






“Ciò che resta” è intreccio di parole, immagini e musica. Sette sezioni scritte tra il 2008 e il 2010, disegni in bianco e nero (a colori nella versione multimediale) realizzati dall'autore stesso e intitolati ed un cd con sette tracce musicali, appositamente composte, con influenze jazz ed elettroniche. Un modo nuovo per accompagnare la poesia alla musica e lasciarci entrare in un universo impregnato di amore, il principio della vita stessa.
Del resto cosa sarebbe la vita se tale principio non ci fosse? E' l'amore stesso, ci insegna l'autore, ad avvicinare l'essere umano sempre più all'inattuabile perfezione.
Una ricerca continua, essenziale per l'uomo, essenziale per vivere.
Una raccolta impeccabile, ricca di versi trasudanti di emozioni nei quali è impossibile non rivedersi.

In queste sette sezioni che ci accompagnano nella lettura, l'amore è dolore, perdita, ritorno, ritrovo, struggimento, consapevolezza. E' una battaglia continua in cui si vince e poi si perde, è una prigionia dolce e amara. E' impossibilità di scegliere, è un'agonia.
Aldo Calò Gabrieli ci guida in ogni stato d'animo, in ogni dubbio, in ogni speranza che l'amore scatena in noi stessi. E' un poeta del cuore che rincorre la sua donzella così lontana, così perduta. Si strugge nel ricordo, nell'immobilità, sporca il foglio, sporca il bianco, sporca il nero, la rende versi, la trasforma. Ma Lei è sempre lì, a lasciare quel vuoto che sembra scavare un solco irreparabile.
E' un tormento, è un sogno ricorrente.

Come posso tornare alla mia vita se lei era la mia vita?”: questa raccolta è l'essenza dell'altro lato dell'amore, quello vero, quello sentito, quello che resta sempre.
L'amore, quello vero, è
ciò che resta
quando tutto finisce,
quando il fuoco della passione
e l'estasi dell'innamoramento
si sono spenti e fioriti.
Quando l'infatuazione, la voglia
di restare, il desiderio
denso dell'altro
non sono che passati, affiliati
dal dolore, aguzza selce di una vita.
[..]E' ciò che rimane al volgere
di un nuovo inizio,
al rattoppare delle vesti,
allo sfogliare delle prime pagine.”

Aldo Calò Gabrieli ci dà immagine di come l'amore vive la quotidianità, come il dolore affronta lo scorrere dei giorni, del tempo inesorabile, perché nessuno è pronto per la vita. E' cercare una traccia di felicità per allontanare quel peso che ci grava sul petto: la noia, la consapevolezza del finito, della morte, di una lotta che finisce.
L'amore è motore delle emozioni, è ossessione in grado di darci la spinta e farci saltare nel flusso della vita.
L'autore analizza le sue fasi, i dubbi, i sentimenti che lascia e porta con sé. L'amore ci costa dolore, lacrime e disincanto, è sconforto, caduta, è nascondersi.
C'è la pioggia e poi dopo la tempesta, la sconfitta e la battaglia interiore, arriva il refrigerio.
Quando finisce un qualcosa, qualunque cosa,
non ci rimane altro che noi stessi
con i nostri pensieri, i nostri ricordi, i nostri rimpianti
a cui aggrapparci per non desistere,
ma resta anche la nostra intimità,
il nostro corpo,
risvolto della nostra fragilità,
dal quale prendere nuova forza
per superare il finito, ricordare quel che è rimasto
e aprirsi sempre più al mistero del nuovo.”
Perché le vere risposte sono nel nostro Io e accanto al buio, c'è sempre una piccola luce.

E' la dura la legge del cuore l'andare e il venire delle onde, ma non lasciare che sulla memoria il ticchettio abbia la meglio.”

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4/ 5
Oleh