giovedì, ottobre 16, 2014

I racconti di Halloween: Annabelle


In un venerdì di inizio ottobre, due giovani fanciulle annoiate decidono di trascorrere una serata all'insegna del brivido e del terrore. Scoprono così che il cinema più vicino ha in programma un film horror e scelgono di non farsi scappare questa occasione. Le due ragazze si preparano, escono e raggiungono la grande sala cinematografica e nell'attesa tra la fine della proiezione e l'inizio dello spettacolo successivo hanno trovato difficile non ascoltare i commenti di chi aveva appena visto il film.
-"Mah... mi aspettavo qualcosa in più!"
-"Non fanno più gli horror di una volta!"
-"Mai dai! Non mi sono proprio spaventato!"
E così, le due giovincelle, un po' rassegnate entrano e prendono posto.

Il film inizia con due ragazze che raccontano ai coniugi Warren la loro disavventura con Annabelle. La scena in questione era stata l'ultima del film The Conjuring, di cui l'attuale film ne è lo spin-off. Con un salto temporale, California 1969, la narrazione si sposta sulle origini della bambola e sul potere maligno ad essa attribuito.
Mia è una giovane donna incinta che riceve un bel giorno dal marito John una bambola vintage da collezione (decisamente orrenda, nonostante la protagonista continui a definirla "bella"). L'arrivo della bambola nella felice famigliola porta con sè qualcosa di terrificante e una notte in casa Form fa irruzione una setta satanica che lascia alle proprie spalle orrore e sangue. Uno dei due aggressori, una donna, anzichè fuggire via, quando giunge la polizia, si nasconde nella cameretta del futuro nascituro per suicidarsi tenendo stretta tra le braccia, la bambola oggetto del nostro film.
Si viene poi a scoprire che la suicida si chiamava Annabelle Higgins, figlia dei vicini di casa dei Form, la quale era scappata dalla famiglia di origine per prendere parte appunto a una setta satanica.
Dopo questa terribile incursione in apparenza sembra tutto tornato alla normalità, ma piccoli misteriosi avvenimenti si susseguono insidiosi. Mia sconvolta che la donna suicida sia morta con la bambola tra le braccia, chiede al marito di liberarsene e lo stesso provvede a gettarla tra i rifiuti fuori casa.
Nonostante la bambola sia lontana dalle mura domestiche, un misterioso incendio divampa e Mia viene portata in ospedale dove dà alla luce una bambina, Lia.
In concomitanza con la nascita della figlia, i coniugi decidono di trasferirsi per gettare via alle spalle questa brutta storia, ma proprio quando stanno spacchettando l'ultimo pacco, tra i vari oggetti, salta fuori la terrificante bambola e viene collocata insieme alle altre bambole (sicuramente più belle rispetto a questa faccia oggettivamente malefica!) nella stanzetta della nuova arrivata.
Ripartono così nuovi misteriosi e inquietanti avvenimenti e Mia decide di indagare in profondità su quanto accadutole, grazie anche all'aiuto della sua nuova conoscenza Evelyn, donna matura che a causa della morte della propria figlia, in passato, aveva tentato il suicidio. Evelyn crede nella esistenza del maligno e attraverso la sua fornitissima libreria regala a Mia un libro per poter comprendere meglio ciò che sta accadendo in casa sua.
John si rende conto che Mia vive in un continuo stato di tensione e chiede a padre Perez di presentarsi a casa loro per vedere la fatidica bambola. Resosi conto che la bambola è posseduta da uno spirito maligno che vuole che gli venga offerta un'anima, decide di portare la bambola in Chiesa, sperando che il luogo sacro possa contenere le azioni maligne del demone. Ma il prete non arriverà mai in Chiesa perchè verrà aggredito sul sagrato e la bambola... scappa! (?)
Nel frattempo, Mia è in casa con Evelyn e la piccola Lia. Il demone giunge inaspettatamente e sbatte fuori di casa la povera Evelyn, prende in ostaggio la piccola e spinge con veemenza la nostra protagonista affinchè la stessa si decida a offrire l'anima pura della figlia. Cerca in tutti i modi di combattere il malefico, perchè non è, ovviamente, disposta a sacrificare Lia e chiede un altro modo per poter risolvere la questione. Il demone propone quindi che sia Mia a donare la sua anima e le verrà restituita la figlioletta. L'amore materno non ha eguali e la nostra protagonista non esita un secondo: prende la bambola tra le braccia ed è pronta a gettarsi nel vuoto, quando giunge a casa il marito e finalmente Evelyn riesce a entrare. Entrambi provano a convincerla a non fare l'estremo gesto, ma solo Evelyn è in grado di risolvere la situazione: è lei che decide di donare la sua anima e salvare sia Lia che Mia.
Il film si conclude con la bambola che non è più accanto al corpo della defunta Evelyn, per ritrovarsi in un negozio di bambole vintage e viene acquistata da un'altra donna.


La storia in sè non l'ho trovata molto entusiasmante, è stata piuttosto banale e scontata.
Le scene paurose, se possiamo definirle così, perchè in realtà in sala abbiamo per lo più riso, sono state al massimo un paio. Decisamente ho preferito il film precedente The Conjuring.
Gli attori sono stati bravi, ma chiaramente non è che abbiamo dovuto fare chissà che tipo di recitazione.
Oramai i film horror, che fanno venire i brividi, sono sempre più rari.

Come hanno proseguito la serata le due ragazze finito il film?
Semplice! Una birra con gli amici e tante risate...

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4/ 5
Oleh