domenica, settembre 21, 2014

Si alza il vento.


Giunto al decimo appuntamento con il nostro speciale dedicato allo Studio Ghibli pensavo che tutti gli aggettivi positivi su questa produzione e sul grande Hayao Miyazaki fossero terminati, pensavo di aver visto tutto quello che questa grande casa di produzione potesse mostrarmi, ma mi ero sbagliato.
Lontano da castelli erranti, città incantate e mondi sotterranei, "Si alza il vento" racconta una storia molto articolata ma realistica, parla di sogni ma di quelli realizzabili, con il sudore della fronte e l'impegno.
Jirō sogna di volare, nel Giappone del 1918, ma la sua miopia glielo impedisce. A quel punto capisce che c'è un altro destino che lo aspetta, quello di diventare ingeniere aeronautico e farà di tutto, nonostante le umili origini, per realizzare questo sogno.
Si racconta di un ragazzino, poi diventato uomo, che mette tutte le sue energie per realizzare questo scopo, credendo nelle sue capacità e mettendo tutto se stesso in quello che fa. Jirō farà carriera, diventando apprezzato ed importante nel suo mestiere, e troverà l'amore della fragile e dolce Nahoko.

Il film racconta la vita e la tragica storia d’amore di Jirō Horikoshi, l’ingegnere aeronautico che durante il secondo conflitto mondiale progettò numerosi aerei da combattimento utilizzati dai giapponesi nelle azioni di guerra contro gli americani, tra i quali il Mitsubishi A6M “Zero”, utilizzato nell’attacco di Pearl Harbor. Da ragazzo il protagonista incontra nei propri sogni l’ingegnere italiano Giovanni Battista Caproni, pioniere dell’ingegneria aeronautica.
 
Il resto della trama lo scoprirete vedendo il film, ma non posso che sottolineare che uno dei più grandi capolavori dello Studio Ghibli e di Miyazaki sarà proprio questo film, che si discosta per tanti aspetti dai lavori precedenti, lontano da personaggi fantastici e storie surreali, perchè questo è il primo film della casa produttrice che tratta di una storia realmente accaduta.
La forza del sogno non fa sentire la mancanza degli elementi magici, perchè in fondo il sogno è sospeso a metà tra magia e realtà, ed è l'anima pulsante del film.
I sogni sono realizzabili, e dobbiamo fare di tutto perchè essi si avverino.
Jirō riesce a farlo, nonostante i terremoti, la guerra, le difficoltà della vita. Jirō ci riesce, e dovrebbe essere un esempio per tutti, perchè il film è pregno di questo messaggio positivo.
La bellezza del film sta anche nei magnifici disegni, con colori talmente vivi da riempire gli occhi e il cuore degli spettatori, con paesaggi che sembrano fotografie per la loro perfezione, e altri che sembrano dipinti per la loro poeticità.
Tanti ancora i riferimenti all'Italia, sempre presente nei film dello Studio Ghibli, questa volta rappresentata magistralmente dal personaggio di Caproni. Tanta cultura giapponese, questa volta anche sotto la sfera dei riferimenti storici e sociali di quegli anni.
Tanti piccoli racconti che si intrecciano nella storia principale, come quella di Kayo, la sorella minore di Jirō, e personaggio quasi comico che strappa un sorriso a tutti ogni volta che compare sulla scena.
Una storia positiva, nonostante un finale dolce amaro, che coinvolge gli spettatori di tutte le età.
"Si alza il vento" è un film d'animazione ma non per questo è fatto per bambini, anzi. Ero il primo scettico per la presenza di tanti bambini piccoli alla proiezione di un film si d'animazione ma non necessariamente per i piccoli. Mi sono però ricreduto vedendo la reazione positiva dei bambini in sala e il loro silenzio religioso nonostante le due ore ininterrotte di film.
L'Italia però è segnata da una grande macchia, finchè i film d'animazione verranno considerati solo per bambini renderemo un prodotto così di valore sempre limitato, sempre di nicchia, ma al tempo stesso se escludiamo i bambini dalla visione di certi film loro stessi saranno limitati.
Un cane che si morde la coda, quando un film come questo andrebbe davvero visto da tutti, grandi e piccoli, perchè il cinema non dovrebbe avere età, e quello dello Studio Ghibli ne è la dimostrazione.

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4/ 5
Oleh