mercoledì, maggio 07, 2014

Liberi di sognare, prigionieri dell'agire.

 

In molti sono morti per darci quello che ad oggi è un diritto scontato per tutti (almeno nel nostro paese), la libertà.
A dire il vero il termine libertà ha davvero una gran bella sfilza di limiti, finisce dove inizia quella di un altro, s'infrange quando si crea una legge, si deve frenare per il politically correct, quello che una volta si chiamava il "quieto vivere".
C'è quindi da domandarsi se la libertà sia rimasta un sogno realizzato a metà o come dice il cattivissimo Ming in Flash Gordon: "regalerò un mondo ai terrestri in cui la poca libertà concessagli sembri sufficiente.".
E se fosse davvero così?
Se fosse tutta una vana illusione?
Se davvero fossimo solo liberi di sognare sogni pilotati anch'essi dalle mode, dai mass media, da un oscuro grande fratello...non ci farebbe un po' arrabbiare?
Se l'unica libertà che ci è fosse rimasta fosse qual'ancestrale libero arbitrio che ci consente di fare quello che vogliamo e prenderci le conseguenze delle nostre azioni?
Non lo so.
Quando leggo pongo attenzione a quello che scrivono.
Quando scrivo pongo ancor più attenzione a quello che la gente legge.
La società stessa ha mutato il vero senso della libertà.
Prima potevi urlare delle cose, adesso non puoi più, l'urlo è diventato un'offesa, l'offesa può portarti ad una querela, la querela ti potrebbe ledere la libertà.
Che circolo vizioso.
Mio nonno mi parlava del fascismo in termini meravigliosi, si dormiva con le porte aperte e non c'erano i disoccupati ma se parlavi male del regime arrivavano con l'olio di ricino ed erano dolori.
Ma lui sacrificava la libertà.
Poi sono arrivati gli americani e ci hanno liberati tutti.
Liberati per imprigionarci meglio.
Mio padre ha combattuto nel 68, in piazza (ci è mancato poco che diventasse un brigatista) e mi ha sempre detto che lo faceva per la libertà di questo paese, per il mio futuro.
E adesso?
Per quale libertà dobbiamo combattere?
Forse la libertà di essere liberi realmente.
Di poter tornare a non aver più paura di quello che pensa la gente.
I film, la musica, la televisioni, i giornali, tutto, almeno dieci volte al giorno inserisce la parola "libertà".
Nel master di marketing, nelle lezioni sulla "cattura" del cliente bisognava sempre concludere con una frase, una specie di specchietto per le allodole: "si senta libero di decidere"...quando in realtà avevi già in pugno la situazione.
La libertà è un arma spuntata.
Sono rimasti forse solo gli uomini d'amore, per citare il mai troppo grande Luciano De Crescenzo, la libertà l'abbiamo tranquillamente messa in vendita su Ebay.

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Oleh