sabato, maggio 10, 2014

Leggere liberamente


Fin da piccola ho avuto un amore spropositato per i libri, quei piccoli rettangoli che profumano di conoscenza, e con i miei occhi da sognatore ho sempre immaginato di poterne avere sempre di nuovi, di essere libera di sfogliarli e rileggerli fino allo sfinimento pur di immergermi sempre in nuove realtà. Sembrerà strano ma proprio in una società come la nostra, sempre maggiormente legata alla tecnologia è nata l’idea di costruire delle piccole librerie libere dove chiunque può donare o prendere libri.

L’idea è della Little free library, un movimento culturale creato nel 2009 da Todd Bol, un consulente per aziende, e da Rick Brooks, docente dell’Università del Winsconsin, che prevede la costruzione di piccole librerie pubbliche in legno, a forma di cassette postali, in ogni parte del mondo.

Grande riscontro ha avuto l’iniziativa a New York, dove dietro al progetto ci sono anche un’associazione locale di architetti e il comitato organizzatore del PEN World Voices, un festival di letteratura internazionale che si svolge ogni anno in città: insieme hanno indetto un bando per giovani artisti e tra questi ne hanno scelti dieci i cui progetti sono stati effettivamente realizzati. «È un’idea così profonda, così romantica, che ti fa tornare fiducia nelle persone, nel modo in cui viene riscoperta l’importanza e la bellezza dei libri», ha detto Jakab Orsos, il direttore del PEN World Voices.

Da dov’è nato tutto? Todd Bol, uno dei due fondatori dell’associazione, ha raccontato che per commemorare la morte della madre, che era stata una maestra, all’inizio del 2009 costruì la replica di un’aula scolastica in miniatura e la mise nel suo giardino: accanto c’era un cartello che invitava chiunque volesse a lasciarci dentro un libro e a prenderne un altro in cambio. Presto lo imitarono anche i suoi vicini e Bol decise in seguito di fondare l’associazione, che oggi si è molto ingrandita e collabora con scuole e istituti culturali.


Chiunque può scegliere di costruire la propria libreria oppure farsela spedire e l’associazione a questo scopo ha assunto uno staff di falegnami e artisti. La più economica costa 250 dollari, ma sul sito ci sono le istruzioni per costruirne una da sé.

Per ora ci sono più di 5.000 strutture registrate nel mondo, il 90% di queste si trova negli Stati Uniti, ma ce n’è almeno una in ogni continente. Recentemente Little Free Library ha collaborato anche con Books for Africa, un’organizzazione culturale no profit americana, per la quale ha costruito alcune strutture che saranno gestite in varie nazioni africane da Books for Africa. In Italia ce ne sono otto: quattro nella provincia di Milano, due in quella di Roma e due vicino Trento.


Un’iniziativa simile è nata anche in Puglia, dove ad Acquaviva delle Fonti un gruppo di ragazzi che si fanno chiamare i “Ravvivati” hanno recuperato dei vecchi frigoriferi con l’idea del richiamo alla cultura come “cibo” per la mente, frigoriferi decorati successivamente da artisti locali che vanno a creare delle vere e proprie librerie free in giro per la città.

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