mercoledì, aprile 09, 2014

Melanie C e il coraggio di una "Red Girl".

Se negli anni '90 dominavi le classifiche musicali con una numero #1 in 52 paesi, se vestivi in maniera sopra le righe, se vendevi qualunque tipo di prodotto, se avevi delle bambole a tua immagine e somiglianza, allora eri una Spice Girl. E potevi permetterti di fare davvero di tutto, e chiunque ti avrebbe offerto un contratto discografico milionario. E dovevi essere coraggioso. Le Spice Girls sono sempre state cinque donne davvero coraggiose, perché affrontare un mercato discografico dominato da boyband, vestirsi dai mercatini e dai negozietti di Camden Town, mentre tutte vestivano Versace o Dolce&Gabbana, essere sempre se stesse, nel bene e nel male, significava davvero essere coraggiose, specie nel post anni '80, dove tutto l'eccesso e il glam musicale era stato esplorato. Essere se stessi dicevo significa essere coraggiosi, e affrontare i propri rischi, specie nel mercato discografico, dove quasi tutto è preparato a tavolino, e non c'è spazio per alcuna spontaneità.
E continuare a fare musica, fuori dagli schemi, fuori dal mercato delle major, fuori dal potere delle grandi casi discografiche, significa davvero essere coraggiosi, specie se avevi il mondo ai tuoi piedi e un contratto milionario.
L'album di debutto di Melanie Jayne Chisholm, in arte Melanie C, dal titolo Northern Star, vede la luce nel 1999, nell'anno di pausa della band che l'aveva resa una star. Già qui inizia il percorso coraggioso di questo membro della band, che dice addio al repertorio pop-dance, per un brit rock/pop totalmente differente, con un cambio d'immagine altrettanto drastico, addio tute e coda di cavallo, benvenuti jeans e capello biondo corto. Un cambiamento tra il voluto e l'accidentale (con la tinta i capelli si sono rovinati e ha dovuto tagliarli), ma che ha reso Melanie simbolo del cambiamento, della possibilità di cambiamento, anche quando avresti potuto continuare a cavalcare il cavallo vincente. A Melanie però, non è mai interessato questo.
Sempre sotto mamma Virgin (già produttrice delle Spice), Melanie rilascia il suo secondo album, siamo nel 2003, e Reason è una ulteriore trasformazione. Si ritorna ai capelli scuri e lunghi, e viene introdotto un look più maturo e femminile. Il sound dell'album è più intimistico, è più soul, si parla d'amore e non di rabbia, e ne esce fuori quel che per me ancora oggi è il suo album migliore. 
Ma Melanie resta sempre fedele a se stessa, non è un look diverso a fare di lei una persona diversa, anzi è pronta ad una battaglia ancora più grande dietro l'angolo, perchè, come disse la stessa Victoria Beckham quell'anno, "è sempre la stessa Melanie, solo con un po' più di rossetto".
Quando molta della promozione e dei progetti dell'album vengono cancellati per un problema alla gamba, Melanie non si ferma, e sale sempre e comunque sul palco, per il suo pubblico, anche con il tutore, e quello che accadrà dopo sarà la svolta della sua vita, e della sua carriera.
Melanie è pronta a tornare rock con il suo terzo album, ma alla Virgin questa cosa non sta bene. Una major vuole decidere sempre tutto del suo artista, dalle sue canzoni ai suoi abiti, dalla sua pettinatura ai chili sulla bilancia.
Ed è così che una Spice Girl lascia tutto quello che poteva avere da una grande etichetta discografica ed inizia il suo percorso indipendente. Cosa c'è di più coraggioso e rischioso?
Di comune accordo con la Virgin, Melanie non rinnova il contratto, e fonda la sua etichetta, la Red Girl Records (ispirata alla sua grande passione per il Liverpool, e alla sua facilità ad arrossire), con la quale produce il suo terzo attesissimo studio album.
 
Beautiful Intentions vede la luce nel 2005, trainato dal fortissimo singolo Next Best Superstar, una vera frecciata a case discografiche, talent show e esordienti allo sbaraglio, perché è davvero questo che accade (soprattutto oggi), ti impacchettano per bene, ti promettono che sarai la star del momento, e ti lanciano nella fossa dei leoni.
Quest'album, un vero gioiello, segna il ritorno rock di Melanie, disilluso e profondo. Better Alone canta della sua rottura con la casa discografica, ed effettivamente Melanie non aveva bisogno di qualcuno che le dicesse cosa fare, e come farlo, per creare ottima musica. Autrice dei suoi testi, Melanie dimostra di potercela fare anche da sola, e il successo dell'album continua anche l'anno successivo, grazie a First Day Of My Life. E Melanie non ha bisogno di un greatest hits, che, come dice lei, è solo un prodotto commerciale per le major, e non in questo momento della sua carriera. Ed è per questo che lei, animale da palcoscenico, realizza invece una raccolta live dei suoi brani più famosi, Live Hits, un dvd da guardare e cantare tutto d'un fiato.
Nel 2007 arriva This Time, che unisce rock e ballate romantiche, in un nuovo lavoro autoprodotto, che brilla con tracce come Carolyna, The Moment You Believe e May Your Heart.
Ovviamente le vendite non sono più quelle di una volta, un po' perchè il mercato discografico punta sempre sull'ultimo arrivato, un po' perchè la major aveva i suoi vantaggi in fatti di vendita.
Ma quando vuoi fare musica per te e per gli altri, e non per la classifica, questo non ti importa, e continui a fare scelte tutte tue, a volte magari sbagliate, a volte azzeccatissime, ma pur sempre autonome, perchè l'indipendenza di questo tipo di produzione è un qualcosa che non può essere sostituito da nessun primo posto in classifica, specie per veri musicisti come Melanie.
Dopo la nascita della piccola Scarlet e il debutto teatrale di successo con Blood Brothers, arriva il quinto album di inediti di Melanie C. Siamo nel 2011 quando sul mercato viene rilasciato The Sea, che la stessa Melanie definisce il suo miglior lavoro. Una fusione di suoni differenti, una sorta di ritorno a Northern Star, ma forse più raffinato, che amato dal pubblico, viene molto lodato dalla critica. Melanie non si ferma mai, è sempre sul palco, a cantare dal vivo, è sempre in tour, è sempre impegnata nel sociale, è sempre sporty, ma oggi decisamente più femminile, perché finalmente anche in pace con se stessa e il suo corpo, e pronta ad essere donna sotto ogni aspetto. Il ritorno alla dance è dietro l'angolo, e così Melanie rischia ancora, e per l'ep The Night, nel 2012, torna a sonorità da tempo lasciate nel cassetto.
Melanie non finisce di stupire, perchè lo stesso anno viene scelta da Andrew Lloyd Webber per un ruolo davvero iconico, Mary Magdalene in Jesus Christ Superstar, dimostrando di essere sempre camaleontica e pronta a nuove sfide. Siamo ancora nel 2012, e sulla scia del musical Melanie realizza Stages, un album che contiene appunto cover dei suoi musical preferiti.
Aveva bisogno di una major discografica per fare tutto questo? Aveva bisogno di una major per ottenere questi risultati e questi riconoscimenti? No, aveva bisogno di coraggio per lasciare il potere della Virgin e disegnarsi da sola il proprio destino.
Il coraggio. Si il coraggio è quello che si rivela nella storia di questa ragazza, partita dai sobborghi di Liverpool, arrivata prima in classifica ovunque, e tornata alla musica pura, non curante di pregiudizi, di posti in classifica, e limitazioni produttive, dettate da un mercato discografico troppo sporco per essere accettato.

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4/ 5
Oleh