domenica, marzo 16, 2014

Diario di viaggio: quinta tappa. El Raval.

Tetto di Palau Guell
Per poter godere di tutte le sorprese di Barcellona, probabilmente bisognerebbe fermarsi per almeno un mese o due, o anche tutta un'intera estate; la vita e i colori della città vi incantano a tal punto da non poterne fare a meno.

Il MACBA
 Dopo aver goduto dell'eleganza del Barri Gòtic, io e le mie compagne di avventura ci siamo addentrate per le famose strade de El Raval, un quartiere per decenni ricordato come uno dei più sordidi della città, ma che oggi conserva quel gusto bohémiene e decadente ed è sede di numerosissimi localini trendy.
Partendo dalla Rambla de Canaletes, seguendo le piccole viuzze caratteristiche della città, si giunge al MACBA, il famosissimo Museo d'Arte Contemporanea in Plaça de Angels, posto di ritrovo di molti skaters locali impegnati a volteggiare sui gradini della moderna e bianca struttura, così in contrasto con gli edifici storici circostanti.

Opere del MACBA
Qui troverete l'avanguardia della scena artistica ospitata in sale inondate di luce naturale, grazie alle immense vetrate rivolte a sud e parecchi dipinti di artisti catalani e spagnoli, ossatura della collezione.
Certo, per chi non è esperto o non apprezza l'eccentricità o la singolarità dei pezzi, potrebbe apparire una tappa piuttosto particolare o addirittura incomprensibile (alcune opere sono davvero difficili da decifrare), ma vi consiglio di spendere un paio di ore per gironzolare nei corridoi di questo palazzo candido; non sarà come apprezzare i dipinti di Picasso, ma avrete modo di scorgere rare bellezze di oltre settant'anni d'arte contemporanea.

Dopo una breve pausa a bere sangria e mangiare tapas in una piazza di cui non ricordo il nome (ci eravamo perse), siamo riuscite a riprendere il tour sino ad arrivare all'Antic Hospital de la Santa Creu, il vecchio ospedale del quartiere, oggi famoso per essere la sede della Biblioteca della Catalunya e dell'Institut d'Estudis Catalans. Entrando da Carrer de l'Hospital si accede ad un bellissimo cortile alberato dall'aria selvaggia dove si ritrovano diversi studenti e qualche appisolato barbone, da qui potete accedere alla Biblioteca o semplicemente godervi l'atmosfera e rilassarvi su una delle panchine del giardino, giusto per riprendere fiato.

Tetto di Palau Guell

Saltando il Mercato della Boqueria, decise a vederlo con più calma, eccoci arrivare a Palau Guell, uno dei primi capolavori di Gaudì costruito per l'industriale Eusebi Guell. Anche se ha un'aria più austera rispetto alla stravaganza di altre sue opere più tarde, il progetto mostra comunque una ridda di stili: gotico, islamico, art nouveau. Il salone è una piramide parabolica, la pareti sono archi alti tre piani che s'incontrano formando una cupola, il tetto è un trionfo di mosaici e di comignoli ancora più eccentrici e colorati. Pare che Picasso cominciò il suo periodo blu nel 1902 in uno studio dall'altra parte della strada, al 10 di Carrer Nou de la Rambla.
Cupola di Palau Guell
La maestosità di Palau Guell lascia senza fiato, è impossibile non innamorarsi di questa struttura o desiderare per un attimo di vivere al suo interno. Le immagini parlano da sole. 

Da qui è possibile raggiungere la Rambla in pochi minuti, ma abbiamo preferito allungare sino ad arrivare ad una piccola chiesa, l'Eglesia de Sant Pau del Camp, la più antica della chiesa il cui chiostro è il più bell'esempio di architettura romanica della città.

Inutile dire che El Raval è un quartiere etnico e davvero caratteristico, perdersi tra le sue piccole strade è stata una gioia per gli occhi. Le casette, i murales, la vita brulicante di questo luogo sono davvero singolari. Purtroppo non è un grande esempio di sicurezza, ma ce la si può cavare.

Strade di El Raval
Ancora una volta Barcellona mi ha stupita, è una città dove si lascia il cuore.


Foto di Simona De Nicolò e Ilaria Amoruso.

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