Siamo giunti all'ultima tappa del nostro viaggio con
le dive della musica anni '60-'90. Dopo Cher e il suo folk, Donna
Summer e la sua disco, Madonna e il suo pop, è arrivato il momento
di sbarcare negli anni '90, in Australia, dove una signorina bionda
da un paio di anni stava dominando le chart. Kylie Minogue chiude gli
anni '80 con i suoi primi due studio album, Kylie (1988)
ed Enjoy Yourself (1989), con un pop dance fresco e
martellante. Con il classicone The Loco-Motion e la mega hit I
Should Be So Lucky conquista le vette delle chart, tra boccoli
biondi e faccino pulito da ragazzina per bene. Got To Be Certain
martella come tormentone pop fine anni '80 (ed è anche una delle mie
preferite in assoluto), e la splendida Hand On Your Heart
consacra Kylie tra il grande pubblico, restando uno dei suoi singoli
più belli. Ma nonostante il mio amore per i primi due album, sono
qui per parlarvi non di questa Kylie anni '80, ma di quella degli
anni '90, quella che ha creato una dance che è stata copiata da
tanti, tanti artisti nel decennio di cui vi parlerò oggi.
Rhythm Of Love (1990) |
Negli anni '90 Kylie si affaccia con l'album Rhythm
Of Love, fresco, dance, pop, disco, retrò ma moderno. E se c'è
un brano che tutti hanno cantato e ballato nell'ormai lontano 1990 è
senza dubbio Better The Devil You Know, uno splendido pezzo
d'amore in salsa dance, perchè è meglio tenersi stretti in diavolo
che già conosciamo, del quale sappiamo parare i difetti e di cui
infondo siamo innamorati, nonostante tradimenti o colpi bassi,
piuttosto che cadere nella trappola di un nuovo amore sulla strada
del mistero. Il singolo conquista tutte le chart, e diventa uno dei
pezzi più bollenti del decennio, con una dance moderna e di classe,
che non vi fa restare un attimo fermi ma soprattutto che vi fa
cantare il ritornello a squarciagola. Con la seconda traccia
dell'album torniamo indietro alla disco music della nostra cara
Donna, e infatti Step Back In Time è un pezzo che celebra il
passato, persone e musicale. Un pezzo funky disco irresistibile,
stile "Febbre del sabato sera". Stessa scia What Do I
Have To Do, che però comincia sempre più ad indirizzarci ad una
Kylie più sinuosa e maliziosa, il vero debutto di sexy-Kylie. Ormai
lo avrete capito che io amo le ballate e i pezzi d'amore, e quindi
The World Still Turns non può che essere tra le mie
preferite, i ritmi si fanno più lenti rispetto alle precedenti, e si
parla delle sensazioni dopo la fine di un amore, quando ormai si è
metabolizzata la cosa, e ci si accorge che tutto attorno a noi ha
continuato a scorrere e muoversi, e lo fa anche ora che non siamo più
innamorati, il sole c'è ancora, le stelle anche, tutto è sempre
come prima, a parte il cuore spezzato. Scendete in pista, il pezzo
più pazzesco di questo album è arrivato: Shocked (più
travolgente nella versione del singolo, il DNA Mix) è il pezzo dance
per eccellenza di Kylie, potentissima, con una delle prime rappate in
campo dance della storia, con il bridge della mitica Jazzi P.
Chissà quante volte ho fatto saltare in aria i vicini con Shocked a
tutto volume! La base di Things Can Only Get Better è
interessante, una versione quasi futuristica di Shocked, con una
tastiera in sottofondo che gli da però quel tocco anni '90, il testo
poi la rende una vera motivation song.
Let's Get To It (1991) |
Let's Get To It arriva nei negozi nel 1991,
album più sofisticato del precedente, che segna il lato sensuale di
Kylie dopo l'esplosione dance. Apre l'album infatti Word Is Out,
un elegante pezzo dance, non esplosivo perchè più tendente al soul;
sinceramente uno dei singoli di Kylie che non ascolto quasi mai.
L'album carbura con la splendida Give Me Just A Little More Time,
un misto tra dance, pop, funky e un gusto retrò che rende il pezzo
unico e influenza il pop inglese di quegli anni (Everything Changes
dei Take That sembra totalmente ispirato al pezzo di Kylie, persino
nel video). BRRRRR! Molto "made in USA" Too Much Of A
Good Thing, che ci mostra una Kylie sempre più r'n'b, genere
totalmente snobbato in Europa quegli anni ma nel suo momento d'oro
negli Stati Uniti. Vi riporto sempre in Europa e in UK perchè Kylie
pur essendo australiana domina le chart europee dalla fine degli anni
'80 ai primi anni '90, per poi tornare indiscussa regina pop del
vecchio continente degli anni 2000, diventanto inglese di adozione,
come lei stessa ama definirsi. Il capolavoro è arrivato: Finer
Feelings è uno dei pezzi storici di Kylie, che la introduce in
quello che sarà la sua indie-dance, ovvero una dance lontana da
quella dei dj e delle popstar, più dark e sensuale, sempre elegante
e mai fuori dalle righe del buon gusto. Il singolo in questione, noto
soprattutto nella versione remix di Brothers In Rhythm, è cupo,
elegante, una ballata malinconica su note dance avvolgenti e calde.
Il pezzo non esplode nei suoni ma nelle sensazioni, che portano Kylie
a parlare di sesso per la prima volta, o almeno esplicitamente per la
prima volta. Questa Kylie ritornerà più tardi, in veste ufficiale.
Kylie si affaccia persino al soul con questo album, con la splendida
ballad If You Were With Me Now, in duetto con Keith
Washington. Restando sulle ballad devo segnalarvi la delicata No
World Without You, il primo pezzo totalmente acustico inciso da
Kylie, solo voce e chitarra. Non preoccupatevi, torniamo a ballare
con I Guess I Like It Like That, uno dei pezzi esplosivi dance
di Kylie, con il quale vi immergerete in uno scenario da stadio e
cheerleaders; Kylie continua con questa ondata r'n'b e infatti il
brano è un campionamento di "I Like It Like That" delle
Salt-N-Pepa. Il pezzo inoltre verrà ancora remixato con il titolo di
Keep On Pumping It Up. E siccome amo la Kylie romantica e
delicata, vi consiglio di ascoltare anche Say The Word - I'll Be
There, l'ultima ballad dell'album, molto anni '80. Closer
vi indica definitivamente che Kylie sta cambiando, e un pizzico di
dark-indie-electro Kylie vi travolgerà e si riaffaccerà negli
ultimi due album anni '90 di Kylie, di cui vi parlerò tra poco. La
chiusura sappiatelo, vale tutto l'album! Do You Dare? infatti
è un pezzo pazzesco, dance puro stile anni '90, che tutti copieranno
da Kylie, specie in Europa. Energico, martellante, sexy, con un testo
che imparerete in meno di 30 secondi, questa la chiave del successo
di questo pezzo, il migliore dell'album.
Greatest Hits (1992) |
Per il suo primo Greatest Hits Kylie torna in
veste pop, con tre pezzi favolosi. Si parte con Celebration,
cover dell'ononimo singolo del 1980 dei Kool & the Gang, pezzo
che ha fatto la storia della musica, che con Kylie prende una veste
quasi caraibica e sorprendentemente fresca. What Kind Of Fool
(Heard All That Before) è per me l'esempio perfetto del vero pop
anni '90, Kylie sempre più ammiccante e ribelle, seppure nuovamente
in una veste fanciulla della porta accanto, una fanciulla che è
finalmente cresciuta però. Liberatoria e radiofonicissima, la
canzone riporta ai ritmi di Kylie tra '80 e '90, che sono forse tra i
più belli. Una Kylie che si ribella alle bugie degli uomini e che
sgambetta libera ed indipendente. L'ultimo inedito del GH è Where
In The World?, molto anni '70, un mix tra pop malinconico e un
tango senza tempo, che esplode in un ritornello che fa molto sigla tv
del sabato sera (positivamente parlando giuro!).
Kylie Minogue (1994) |
Lo so, vi avevo incuriosito con il titolo
"indie-dance", e vi ho imboccato parlandovi di Finer
Feelings e Closer. L'indie si sa, è di solito un ambito musicale di
nicchia, spesso autoprodotto, o comunque non da grande classifica.
Kylie infatti nel 1994 inizia un contratto discografico con una nuova
etichetta, la Deconstruction Records, e il nome già vi può far
capire qualcosa. Gli album con questa etichetta saranno solo due, e
neanche di successo, risultando i meno venduti della carriera di
Kylie, ma non per questo i meno belli. Anzi, saranno i due album più
innovativi e copiati della cantante australiana, che prima ancora di
Madonna e il suo Ray Of Light smonta i suoni pop/dance per portarli
in una nuova dimensione. La Minogue di questi anni viene infatti
definita da critici e fan Indie-Kylie. Nel 1994 vede la luce
Kylie Minogue, il quinto album della cantante, che contiene
uno dei singoli di maggior successo e di maggior importanza
dell'intera carriera di Kylie. Confide in Me infatti, prodotta
da Brothers in Rhythm (gli stessi del remix di Finer Feelings, ecco
perchè quello era stato l'inizio di tutto), è uno struggente pezzo
immerso tra pop, acustica, r&b, dance e un genere a me ignoto,
ovvero il pop-barocco (suonato negli anni '60), un pop orchestrale
cupo ed intenso. Il risultato finale? Futuristico, un mix di suoni
che nessuno, e sottolineo nessuno, dopo Kylie e Confide In Me è
stato capace di riproporre. Il brano diventa il simbolo di questa
Kylie della seconda parte anni '90, e diventa il pezzo per eccellenza
dell'Indie-Kylie. Meraviglioso. Se volete un brano suadente su cui
spogliarvi davanti al vostro partner Surrender è la colonna
sonora perfetta. La nuova Kylie sussurra e vi fa respirare sesso. Non
avevamo mai incontrato una Kylie più rock durante il nostro cammino,
ed è per questo che dovete ascoltarla in questa veste funky-rock in
If I Was Your Lover. Il remix spesso ha la funzione solo di
riempire il cd singolo, o di diffondere il pezzo in discoteche e
locali notturni. In Kylie spesso assume invece il ruolo di versione
ufficiale del singolo, stravolgendo il pezzo che ascoltate
nell'album. Where Is The Feeling? nella sua versione album è
un pezzo carino, dance, moderato, elegante, ma nella versione
ufficiale del singolo, ovvero il Brothers In Rhythm Dolphin Mix, il
pezzo cambia totalmente sound. Vi sembrerà di essere in acqua,
sommersi dalle onde, di tornare in superficie a fatica, di ansimare,
di fare sesso in mare con un misterioso fustacchione che verrà a
salvarvi dai pericoli dell'abisso, come Kylie nel video. La
freschezza si è persa, e si torna al cupo pop barocco e il synth pop
di Confide In Me, anche se la potenze e l'energia del predecessore
sono inarrivabili. Devo ammetterlo, per anni ho odiato questo pezzo e
lo saltavo sempre, ma negli ultimi mesi Put Yourself In My Place
è diventata una delle mie canzoni preferite. Una ballata dal futuro
potremmo definirla, per i suoi toni lenti ma spaziali. E' così
triste scoprire che la persona che si amava ama qualcun altro, e se
anche noi ormai siamo felici ed abbiamo la nostra vita, senza dubbio
la cosa ci lascia un po' di senso di vuoto. No, sinceramente io non
l'ho mai provato, perchè la persona che amo è l'unica che abbia mai
amato nella mia vita, ma capisco quel senso di spaesamento quando
qualcuno che prima era sempre con noi ora ha la sua vita lontano da
noi. Eleganti, da club soda e martini, si quelli con l'oliva,
da film e club privè, sono Dangerous Game, Aston Martin
e Automatic Love, canzoni sospese senza tempo. Sinceramente
solo l'ultima è di mio gradimento, più suadente e avvolgente nel
suono, di quelle canzoni che ti fanno volare in un altro posto quando
chiudi gli occhi. Falling è una grower, uno di quei pezzi che
salgono con gli ascolti, molto anni '90, da locale con candele e luci
strane, quei posti che si vedono nelle serie tv degli anni '90, da
sabato sera di tendenza. Nothing Can Stop Us è una splendida
canzone anni '60, totalmente fuori dal contesto dell'album, ma
adorabile per questo. La voce di Kylie si sdoppia, mentre parla la
sua stessa voce sussurra la canzone in sottofondo. Piano e voce per
un pezzo che mi fa piangere ogni volta, If You Don't Love Me,
e mentre l'ascolto fisso lo schermo perchè non ci sono parole adatte
a descrivere l'emozione di una canzone che ti fa piangere, senza
nessun particolare motivo.
Impossible Princess (1997) |
Una menzione a parte merita Where The Wild Roses
Grow (1995), singolo di Nick Cave, re del rock drammatico, con la
collaborazione della soave voce di Kylie. Una delle fan favourite, e
senza dubbio delle mie preferite, un pezzo drammatico, che parla
della morte della protagonista per mano del suo amato, ulteriore
passo di Kylie verso questa nuova dimensione musicale. Nel 1997
Impossible Princess approda nei negozi, segnando il ritorno di
Indie-Kylie. Too Far non ha nulla di orecchiabile ma incolla
l'ascoltatore che resta ipnotizzato dal brano, eseguito in seguito
magistralmente dal vivo da Kylie con dei giochi vocali pazzeschi. Il
far west in versione sexy dance lo avevate mai attraversato? Beh, ci
pensa Kylie con Cowboy Style. La performance del pezzo durante
l'Intimate & Live (diventata poi video ufficiale del
singolo), segna l'inizio dell'immaginario omoerotico che circonda
Kylie dagli anni 2000 in poi. Infatti seppur i brani di Kylie siam
sempre stati gay-friendly per il sound, la sua immagine viene
consacrata tale con l'esibizione di questo pezzo, durante il quale i
ballerini sono due cowboy decisamente poco vestiti e decisamente poco
etero, infondo, nell'immaginario omosex di tutti i cowboy sono una
fantasia erotica. Country rock per Some Kind Of Bliss, altro
pezzo che mi ha conquistato con gli anni, perchè decisamente lontano
dal classico sound della Minogue; i due album indie hanno infatti
aperto il panorama musicale di Kylie a nuovi generi, come dimostra
questo singolo. Did It Again è il pezzo più radiofonico
dell'album, ma restando sempre nella sfera indie-rock. Divertente il
video che vede le varie Kylie del passato darsele di santa ragione,
con la consacrazione nel video stesso del nomignolo di Indie-Kylie.
Kylie infatti è sempre stata autoironica, e questo video lo
dimostra. Sospesi in una atmosfera ultraterrena con la delicata
Breathe, quasi la rinascita spirituale di Kylie. Immergetevi
in una potente atmosfera di dance spirituale con Limbo, in cui
i vostri pensieri cominceranno ad accavallarsi e vi faranno girare
vorticosamente senza capire dove siete. Dreams, vera perla
dell'album, e dal cui testo è ispirato il titolo dell'album, (these
are the dreams of an impossible princess), parla di tutte le cose
impossibili da realizzare e di quelle possibili ma irraggiungibili
comunque per Kylie in quel momento della sua vita. Sia l'album che la
canzone si ispirano a Poems to Break the Hearts of Impossible
Princesses (Billy Childish), libro che le aveva regalato Nick
Cave e che per lei appunto rappresentava il suo stato attuale. Il
percorso indie-dance continua sulle note di Tears, si rallenta
sulle note quasi tribali di This Girl, e si perde nella
giungla di nove minuti di Take Me With You, brani pubblicati
in seguito, e non presenti nell'edizione originale dell'album. La
copertina di Impossible Princess, realizzata anche in versione 3D per
simboleggiare le 3 anime di Kylie raccontate, reca Kylie per la prima
volta con i capelli corti, senza la sua famosa chioma bionda, e non
riporta il nome dell'album, in omaggio a Lady Diana scomparsa in
quelle settimane, per evitare, come deciso da Kylie, che la gente non
gradisse la vista di quella "principessa impossibile", che
nel cuore degli inglese può essere solo Diana.
Qualcuno la chiama l'anti-Madonna, per il suo fare
elegante e sofisticato, altri la fatina del pop, io preferisco
definire Kylie innovatrice, artista a 360 gradi, che sa sempre
reinventarsi e reinventare la sua musica, che sa proporre sempre
nuove versioni delle sue vecchie hit, che sa con dolcezza farti
scappare un sorriso o una lacrima. Il 2014 arriverà il tredicesimo
album di inediti della Minogue, sono pronto a ballarlo e a piangere
sul dancefloor!
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Diva '90: Kylie e l'indie-dance.
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Oleh
spiceboy88