venerdì, novembre 29, 2013

Diva '90: Kylie e l'indie-dance.

Siamo giunti all'ultima tappa del nostro viaggio con le dive della musica anni '60-'90. Dopo Cher e il suo folk, Donna Summer e la sua disco, Madonna e il suo pop, è arrivato il momento di sbarcare negli anni '90, in Australia, dove una signorina bionda da un paio di anni stava dominando le chart. Kylie Minogue chiude gli anni '80 con i suoi primi due studio album, Kylie (1988) ed Enjoy Yourself (1989), con un pop dance fresco e martellante. Con il classicone The Loco-Motion e la mega hit I Should Be So Lucky conquista le vette delle chart, tra boccoli biondi e faccino pulito da ragazzina per bene. Got To Be Certain martella come tormentone pop fine anni '80 (ed è anche una delle mie preferite in assoluto), e la splendida Hand On Your Heart consacra Kylie tra il grande pubblico, restando uno dei suoi singoli più belli. Ma nonostante il mio amore per i primi due album, sono qui per parlarvi non di questa Kylie anni '80, ma di quella degli anni '90, quella che ha creato una dance che è stata copiata da tanti, tanti artisti nel decennio di cui vi parlerò oggi.

Rhythm Of Love (1990)
Negli anni '90 Kylie si affaccia con l'album Rhythm Of Love, fresco, dance, pop, disco, retrò ma moderno. E se c'è un brano che tutti hanno cantato e ballato nell'ormai lontano 1990 è senza dubbio Better The Devil You Know, uno splendido pezzo d'amore in salsa dance, perchè è meglio tenersi stretti in diavolo che già conosciamo, del quale sappiamo parare i difetti e di cui infondo siamo innamorati, nonostante tradimenti o colpi bassi, piuttosto che cadere nella trappola di un nuovo amore sulla strada del mistero. Il singolo conquista tutte le chart, e diventa uno dei pezzi più bollenti del decennio, con una dance moderna e di classe, che non vi fa restare un attimo fermi ma soprattutto che vi fa cantare il ritornello a squarciagola. Con la seconda traccia dell'album torniamo indietro alla disco music della nostra cara Donna, e infatti Step Back In Time è un pezzo che celebra il passato, persone e musicale. Un pezzo funky disco irresistibile, stile "Febbre del sabato sera". Stessa scia What Do I Have To Do, che però comincia sempre più ad indirizzarci ad una Kylie più sinuosa e maliziosa, il vero debutto di sexy-Kylie. Ormai lo avrete capito che io amo le ballate e i pezzi d'amore, e quindi The World Still Turns non può che essere tra le mie preferite, i ritmi si fanno più lenti rispetto alle precedenti, e si parla delle sensazioni dopo la fine di un amore, quando ormai si è metabolizzata la cosa, e ci si accorge che tutto attorno a noi ha continuato a scorrere e muoversi, e lo fa anche ora che non siamo più innamorati, il sole c'è ancora, le stelle anche, tutto è sempre come prima, a parte il cuore spezzato. Scendete in pista, il pezzo più pazzesco di questo album è arrivato: Shocked (più travolgente nella versione del singolo, il DNA Mix) è il pezzo dance per eccellenza di Kylie, potentissima, con una delle prime rappate in campo dance della storia, con il bridge della mitica Jazzi P. Chissà quante volte ho fatto saltare in aria i vicini con Shocked a tutto volume! La base di Things Can Only Get Better è interessante, una versione quasi futuristica di Shocked, con una tastiera in sottofondo che gli da però quel tocco anni '90, il testo poi la rende una vera motivation song.

Let's Get To It (1991)
Let's Get To It arriva nei negozi nel 1991, album più sofisticato del precedente, che segna il lato sensuale di Kylie dopo l'esplosione dance. Apre l'album infatti Word Is Out, un elegante pezzo dance, non esplosivo perchè più tendente al soul; sinceramente uno dei singoli di Kylie che non ascolto quasi mai. L'album carbura con la splendida Give Me Just A Little More Time, un misto tra dance, pop, funky e un gusto retrò che rende il pezzo unico e influenza il pop inglese di quegli anni (Everything Changes dei Take That sembra totalmente ispirato al pezzo di Kylie, persino nel video). BRRRRR! Molto "made in USA" Too Much Of A Good Thing, che ci mostra una Kylie sempre più r'n'b, genere totalmente snobbato in Europa quegli anni ma nel suo momento d'oro negli Stati Uniti. Vi riporto sempre in Europa e in UK perchè Kylie pur essendo australiana domina le chart europee dalla fine degli anni '80 ai primi anni '90, per poi tornare indiscussa regina pop del vecchio continente degli anni 2000, diventanto inglese di adozione, come lei stessa ama definirsi. Il capolavoro è arrivato: Finer Feelings è uno dei pezzi storici di Kylie, che la introduce in quello che sarà la sua indie-dance, ovvero una dance lontana da quella dei dj e delle popstar, più dark e sensuale, sempre elegante e mai fuori dalle righe del buon gusto. Il singolo in questione, noto soprattutto nella versione remix di Brothers In Rhythm, è cupo, elegante, una ballata malinconica su note dance avvolgenti e calde. Il pezzo non esplode nei suoni ma nelle sensazioni, che portano Kylie a parlare di sesso per la prima volta, o almeno esplicitamente per la prima volta. Questa Kylie ritornerà più tardi, in veste ufficiale. Kylie si affaccia persino al soul con questo album, con la splendida ballad If You Were With Me Now, in duetto con Keith Washington. Restando sulle ballad devo segnalarvi la delicata No World Without You, il primo pezzo totalmente acustico inciso da Kylie, solo voce e chitarra. Non preoccupatevi, torniamo a ballare con I Guess I Like It Like That, uno dei pezzi esplosivi dance di Kylie, con il quale vi immergerete in uno scenario da stadio e cheerleaders; Kylie continua con questa ondata r'n'b e infatti il brano è un campionamento di "I Like It Like That" delle Salt-N-Pepa. Il pezzo inoltre verrà ancora remixato con il titolo di Keep On Pumping It Up. E siccome amo la Kylie romantica e delicata, vi consiglio di ascoltare anche Say The Word - I'll Be There, l'ultima ballad dell'album, molto anni '80. Closer vi indica definitivamente che Kylie sta cambiando, e un pizzico di dark-indie-electro Kylie vi travolgerà e si riaffaccerà negli ultimi due album anni '90 di Kylie, di cui vi parlerò tra poco. La chiusura sappiatelo, vale tutto l'album! Do You Dare? infatti è un pezzo pazzesco, dance puro stile anni '90, che tutti copieranno da Kylie, specie in Europa. Energico, martellante, sexy, con un testo che imparerete in meno di 30 secondi, questa la chiave del successo di questo pezzo, il migliore dell'album.

Greatest Hits (1992)
Per il suo primo Greatest Hits Kylie torna in veste pop, con tre pezzi favolosi. Si parte con Celebration, cover dell'ononimo singolo del 1980 dei Kool & the Gang, pezzo che ha fatto la storia della musica, che con Kylie prende una veste quasi caraibica e sorprendentemente fresca. What Kind Of Fool (Heard All That Before) è per me l'esempio perfetto del vero pop anni '90, Kylie sempre più ammiccante e ribelle, seppure nuovamente in una veste fanciulla della porta accanto, una fanciulla che è finalmente cresciuta però. Liberatoria e radiofonicissima, la canzone riporta ai ritmi di Kylie tra '80 e '90, che sono forse tra i più belli. Una Kylie che si ribella alle bugie degli uomini e che sgambetta libera ed indipendente. L'ultimo inedito del GH è Where In The World?, molto anni '70, un mix tra pop malinconico e un tango senza tempo, che esplode in un ritornello che fa molto sigla tv del sabato sera (positivamente parlando giuro!).

Kylie Minogue (1994)
Lo so, vi avevo incuriosito con il titolo "indie-dance", e vi ho imboccato parlandovi di Finer Feelings e Closer. L'indie si sa, è di solito un ambito musicale di nicchia, spesso autoprodotto, o comunque non da grande classifica. Kylie infatti nel 1994 inizia un contratto discografico con una nuova etichetta, la Deconstruction Records, e il nome già vi può far capire qualcosa. Gli album con questa etichetta saranno solo due, e neanche di successo, risultando i meno venduti della carriera di Kylie, ma non per questo i meno belli. Anzi, saranno i due album più innovativi e copiati della cantante australiana, che prima ancora di Madonna e il suo Ray Of Light smonta i suoni pop/dance per portarli in una nuova dimensione. La Minogue di questi anni viene infatti definita da critici e fan Indie-Kylie. Nel 1994 vede la luce Kylie Minogue, il quinto album della cantante, che contiene uno dei singoli di maggior successo e di maggior importanza dell'intera carriera di Kylie. Confide in Me infatti, prodotta da Brothers in Rhythm (gli stessi del remix di Finer Feelings, ecco perchè quello era stato l'inizio di tutto), è uno struggente pezzo immerso tra pop, acustica, r&b, dance e un genere a me ignoto, ovvero il pop-barocco (suonato negli anni '60), un pop orchestrale cupo ed intenso. Il risultato finale? Futuristico, un mix di suoni che nessuno, e sottolineo nessuno, dopo Kylie e Confide In Me è stato capace di riproporre. Il brano diventa il simbolo di questa Kylie della seconda parte anni '90, e diventa il pezzo per eccellenza dell'Indie-Kylie. Meraviglioso. Se volete un brano suadente su cui spogliarvi davanti al vostro partner Surrender è la colonna sonora perfetta. La nuova Kylie sussurra e vi fa respirare sesso. Non avevamo mai incontrato una Kylie più rock durante il nostro cammino, ed è per questo che dovete ascoltarla in questa veste funky-rock in If I Was Your Lover. Il remix spesso ha la funzione solo di riempire il cd singolo, o di diffondere il pezzo in discoteche e locali notturni. In Kylie spesso assume invece il ruolo di versione ufficiale del singolo, stravolgendo il pezzo che ascoltate nell'album. Where Is The Feeling? nella sua versione album è un pezzo carino, dance, moderato, elegante, ma nella versione ufficiale del singolo, ovvero il Brothers In Rhythm Dolphin Mix, il pezzo cambia totalmente sound. Vi sembrerà di essere in acqua, sommersi dalle onde, di tornare in superficie a fatica, di ansimare, di fare sesso in mare con un misterioso fustacchione che verrà a salvarvi dai pericoli dell'abisso, come Kylie nel video. La freschezza si è persa, e si torna al cupo pop barocco e il synth pop di Confide In Me, anche se la potenze e l'energia del predecessore sono inarrivabili. Devo ammetterlo, per anni ho odiato questo pezzo e lo saltavo sempre, ma negli ultimi mesi Put Yourself In My Place è diventata una delle mie canzoni preferite. Una ballata dal futuro potremmo definirla, per i suoi toni lenti ma spaziali. E' così triste scoprire che la persona che si amava ama qualcun altro, e se anche noi ormai siamo felici ed abbiamo la nostra vita, senza dubbio la cosa ci lascia un po' di senso di vuoto. No, sinceramente io non l'ho mai provato, perchè la persona che amo è l'unica che abbia mai amato nella mia vita, ma capisco quel senso di spaesamento quando qualcuno che prima era sempre con noi ora ha la sua vita lontano da noi. Eleganti, da club soda  e martini, si quelli con l'oliva, da film e club privè, sono Dangerous Game, Aston Martin e Automatic Love, canzoni sospese senza tempo. Sinceramente solo l'ultima è di mio gradimento, più suadente e avvolgente nel suono, di quelle canzoni che ti fanno volare in un altro posto quando chiudi gli occhi. Falling è una grower, uno di quei pezzi che salgono con gli ascolti, molto anni '90, da locale con candele e luci strane, quei posti che si vedono nelle serie tv degli anni '90, da sabato sera di tendenza. Nothing Can Stop Us è una splendida canzone anni '60, totalmente fuori dal contesto dell'album, ma adorabile per questo. La voce di Kylie si sdoppia, mentre parla la sua stessa voce sussurra la canzone in sottofondo. Piano e voce per un pezzo che mi fa piangere ogni volta, If You Don't Love Me, e mentre l'ascolto fisso lo schermo perchè non ci sono parole adatte a descrivere l'emozione di una canzone che ti fa piangere, senza nessun particolare motivo.

Impossible Princess (1997)
Una menzione a parte merita Where The Wild Roses Grow (1995), singolo di Nick Cave, re del rock drammatico, con la collaborazione della soave voce di Kylie. Una delle fan favourite, e senza dubbio delle mie preferite, un pezzo drammatico, che parla della morte della protagonista per mano del suo amato, ulteriore passo di Kylie verso questa nuova dimensione musicale. Nel 1997 Impossible Princess approda nei negozi, segnando il ritorno di Indie-Kylie. Too Far non ha nulla di orecchiabile ma incolla l'ascoltatore che resta ipnotizzato dal brano, eseguito in seguito magistralmente dal vivo da Kylie con dei giochi vocali pazzeschi. Il far west in versione sexy dance lo avevate mai attraversato? Beh, ci pensa Kylie con Cowboy Style. La performance del pezzo durante l'Intimate & Live (diventata poi video ufficiale del singolo), segna l'inizio dell'immaginario omoerotico che circonda Kylie dagli anni 2000 in poi. Infatti seppur i brani di Kylie siam sempre stati gay-friendly per il sound, la sua immagine viene consacrata tale con l'esibizione di questo pezzo, durante il quale i ballerini sono due cowboy decisamente poco vestiti e decisamente poco etero, infondo, nell'immaginario omosex di tutti i cowboy sono una fantasia erotica. Country rock per Some Kind Of Bliss, altro pezzo che mi ha conquistato con gli anni, perchè decisamente lontano dal classico sound della Minogue; i due album indie hanno infatti aperto il panorama musicale di Kylie a nuovi generi, come dimostra questo singolo. Did It Again è il pezzo più radiofonico dell'album, ma restando sempre nella sfera indie-rock. Divertente il video che vede le varie Kylie del passato darsele di santa ragione, con la consacrazione nel video stesso del nomignolo di Indie-Kylie. Kylie infatti è sempre stata autoironica, e questo video lo dimostra. Sospesi in una atmosfera ultraterrena con la delicata Breathe, quasi la rinascita spirituale di Kylie. Immergetevi in una potente atmosfera di dance spirituale con Limbo, in cui i vostri pensieri cominceranno ad accavallarsi e vi faranno girare vorticosamente senza capire dove siete. Dreams, vera perla dell'album, e dal cui testo è ispirato il titolo dell'album, (these are the dreams of an impossible princess), parla di tutte le cose impossibili da realizzare e di quelle possibili ma irraggiungibili comunque per Kylie in quel momento della sua vita. Sia l'album che la canzone si ispirano a Poems to Break the Hearts of Impossible Princesses (Billy Childish), libro che le aveva regalato Nick Cave e che per lei appunto rappresentava il suo stato attuale. Il percorso indie-dance continua sulle note di Tears, si rallenta sulle note quasi tribali di This Girl, e si perde nella giungla di nove minuti di Take Me With You, brani pubblicati in seguito, e non presenti nell'edizione originale dell'album. La copertina di Impossible Princess, realizzata anche in versione 3D per simboleggiare le 3 anime di Kylie raccontate, reca Kylie per la prima volta con i capelli corti, senza la sua famosa chioma bionda, e non riporta il nome dell'album, in omaggio a Lady Diana scomparsa in quelle settimane, per evitare, come deciso da Kylie, che la gente non gradisse la vista di quella "principessa impossibile", che nel cuore degli inglese può essere solo Diana.
Kylie tornerà in vetta alle chart nel 2000 con il suo vero ritorno disco-dance Light Years, introdurrà il pop futuristico con Fever (2001), tornerà al sound sensuale con Body Language (2003), sconfiggerà il cancro e tornerà nel 2007 a dettare tendenza con X, il primo vero album elettronico di un artista pop, che verrà copiato negli successivi da tutte le cantanti donne, e non solo, ma di certo non con lo stesso risultato. Nel 2010 Kylie torna al pop con Aphrodite e nel 2012 riarrangia i suoi maggiori successi in versione orchestrale nel sublime The Abbey Road Sessions.
Qualcuno la chiama l'anti-Madonna, per il suo fare elegante e sofisticato, altri la fatina del pop, io preferisco definire Kylie innovatrice, artista a 360 gradi, che sa sempre reinventarsi e reinventare la sua musica, che sa proporre sempre nuove versioni delle sue vecchie hit, che sa con dolcezza farti scappare un sorriso o una lacrima. Il 2014 arriverà il tredicesimo album di inediti della Minogue, sono pronto a ballarlo e a piangere sul dancefloor!

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4/ 5
Oleh