lunedì, ottobre 14, 2013

I racconti di Halloween: Il barile di Amontillado.

Questa sera ho deciso di chiudere subito le pesanti tende ricamate che coprono la finestra che da sul giardino, prima guardo un attimo fuori, tutto tranquillo, non piove.
Mi siedo, la poltrona fa uno strano cigolio, e sfoglio questo piccolo libro, da cui ho scelto di prendere la storia di questa notte. Vi consiglio di tenere l'abat jour accesa questa sera...
Non so dove siamo esattamente, nè in che anno, ma di certo son passati molti molti anni da quando Montresor si è vendicato sul suo amico Fortunato (di nome ma non di fatto, come leggerete tra poco).
Montresor convince l'amico, esperto di vini, ad andare nel suo castello, per assaggiare un vino che gli è stato recapitato, spacciato per il raro e pregiato Amontillado. Fortunato inizialmente non è convinto di volerci andare, ma dopo molte lusinge dell'amico decide di testare questo vino.
Montresor porta l'amico nelle catacombe del suo castello, un luogo umido e poco accogliente, dove inizia a farlo ubriacare, sorseggiando altri vini.
Non ne sarei tanto sicuro che Fortunato sia un grande esperto, visto che non si accorge che non sta affatto benvendo il rinomato Amontillado.
Ormai ubriaco viene condotto negli antri più desolati della catacomba, e quando meno se lo aspetta, Montresor lo incatena ad una nicchia.
Non sappiamo le motivazioni che spingano a questo inconsulto gesto Montresor, ma di certo era qualcosa di molto grave, almeno per lui, visto quello che succede dopo.
Fortunato, nonostante il tanto vino, comincia ad allarmarsi e a supplicare l'amico di slegarlo, pensando ad uno stupido scherzo.
Montresor ha una cazzuola con se, e comincia a disporre dei mattoni sulla porticina della nicchia, iniziando a murarla.
L'amico, che poi così fortunato non è, continua a supplicarlo, ma l'altro, divertito, continua a murarlo nella catacomba. Come se non bastasse, ogni tanto si ferma, godendosi le urla e i pianti.
Montresor arriva a murare vivo l'amico, e contento, torna nel suo castello, senza battere ciglio.
Il povero Fortunato è rimasto li, dietro quel muro, per il resto dei suoi giorni, che non sappiam se sian stati tanti o pochi, e nessuno ha mai scoperto cosa gli sia realmente successo.

Chissà se qualcuno abbatterà mai quel muro e troverà quel che resta dello sfortunato Fortunato.
Mmm vi avevo detto di non spegnere la luce questa notte, non mi guardate con quegli occhietti terrorizzati, era solo un racconto suvvia.
Va bene, ho capito, cioccolata calda e biscotti alle mandorle per tutti, su su per stasera il mio racconto finisce qui. Buonanotte prudenti!

p.s. no ragazzi dai non ho messo l'Amontillado nella cioccolata, bevetela tranquilli.

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4/ 5
Oleh