martedì, ottobre 08, 2013

Diario di viaggio: seconda tappa. Modigliani et l'Aventure de Montparnasse.

Milano. Ancora con le orecchie pulsanti vengo catapultata dal mondo affascinante della musica a quello misterioso dell'arte. Dai Depeche Mode a Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti.
Mi addentro in un viaggio dalle sfumature sconosciute, in una mostra del tutto inedita a Palazzo Reale. La collezione Netter per la prima volta in Italia. Uno scorcio della Parigi negli “anni folli”, da Montmartre a Montparnasse, nel cuore pulsante dell'avanguardia culturale.
Ritratto di Chaim Soutine, Modigliani
Non sono un'intenditrice d'arte ma le emozioni provate osservando quei dipinti mi hanno trascinata in un vortice tra lo stupore ed il sublime, portandomi a voler condividere la mia esperienza con tutti voi. Ho amato il genio quasi incompreso di Modigliani e l'amore fin troppo intenso con Jeanne Hébuterne, ho amato i quadri duri e folli di Soutine, i paesaggi di Utrillo, l'imponenza di sua madre Suzanne Valadon, la delicatezza e i colori di Kikoine, l'atmosfera surreale ma allo stesso tempo realistica trasudata da ogni tela. Per un attimo ho sognato di passeggiare per la rue della città, nel mio bel costume d'epoca; di fermarmi in un Cafè ed ascoltare una delle discussioni intellettuali e filosofiche fra Zborowki, Netter, il nostro Amedeo, il suo fidato amico Chaim, Kisling, Apollinaire, Picasso e Kremegne. Di poter ridere, controbattere, approvare le loro idee sorseggiando un bicchierino, di potermi accostare al loro genio, alla loro mente illuminata.

La pazza, Soutine
Stravagante ma allo stesso tempo vittima di una vita crudele ed ingiusta: Soutine, un ragazzo dall'animo tormentato, fuggito dalla Russia, torturato, ebreo. I colori intensi, le linee vibranti, l'imponenza dei sentimenti, scaturiscono quasi facendo esplodere il cuore dello spettatore, mettendolo a dura prova. Alcolizzato, difficile, folle, avrà il coraggio di dipingere carcasse di animali, addirittura lasciandole lì nel suo studio per mesi e costringendo i suoi vicini a chiamare la polizia per l'odore nauseabondo. Inutile sottolineare come per Chaim fosse più importante l'arte di qualsiasi forma di igiene.
Individualista, spesso depresso ed insoddisfatto, riesce nonostante tutto ad ottenere successo, ma a dover fare i conti con crisi psicologiche che lo porteranno a distruggere numerose opere.
“La pazza” è così intenso da lasciare senza parole: basta uno sguardo per raccogliere la sofferenza e la disperazione di un uomo. L'anima eclettica e la frenetica ricerca di un qualcosa che non ha forma.
L'imponenza umana di fronte al vuoto dell'esistenza, alle non risposte.

Piazza della chiesa a Montmagny, Utrillo
Ebreo, messo a dura prova dalla vita (caratteristiche peculiari di tali artisti): Maurice Utrillo, figlio della
Nu se coiffant, Valadon
talentuosa Suzanne Valadon, cresce anch'egli alcolizzato e vittima delle crisi epilettiche che lo porteranno a vivere parte della sua vita nei manicomi. Il suo talento è coltivato dipingendo paesaggi di inestimabile bellezza. Nonostante la grande fama, la sua follia è costante. I tratti marcati dei quadri della madre risultano differenti da quelli di “Piazza della chiesa a Montmagny”, uno scorcio sulla vita quotidiana, così incantato e leggero da lasciar trasparire delicatezza ma allo stesso tempo misterioso, cupo e gravoso su una esistenza travagliata. Ritroviamo due esempi così diversi eppur legati fra loro: da un lato una modella divenuta pittrice e dall'altro un bambino solo cresciuto fra vino e sregolatezze. Suzanne arricchisce le sue tele grazie agli insegnamenti appresi da Renoir, Degas, Toulouse-Lautrec, è la prima donna ammessa alla Société Nationale des Beaux-Arts, l'unica maestra per Maurice, il quale sviluppa il suo immenso talento lavorando en plein air (all'aria aperta).



Estremo, commovente, unico, fu invece l'amore che legò Amedeo a Jeanne Hébuterne, bellissima giovane
Ritratto di Jeanne Hébuterne, Modigliani
donna, pittrice e modella. Il tragico finale della loro storia colpisce anche il più freddo dei cuori: morto a causa della meningite turbecolotica e all'alcool, Amedeo lascia Jeanne incinta di nove mesi e con una figlia piccola. Straziata dal dolore, la giovane, il giorno successivo, si lancerà dal balcone dell'abitazione dei genitori, uccidendo se stessa ed il piccolo in grembo.
Modigliani amava ritrarla in diverse posizioni, sottolineando sempre il volto stilizzato su collo affusolato, la sua nota distintiva oltre ai nudi dalle linee ondulate. La fama di Modì arrivò solo post mortem, ma Netter, Zborowski, aiutarono spesso il loro amico, procurandogli commissioni e vendendo le sue tele. L'arte non bastò a tenerlo in vita così a lungo da poter essere ricompensato dal suo successo.
La semplicità delle sue figure è contrapposta alla profondità del volto e degli occhi, persi nel vuoto, persi nella spirale dell'esistenza frenetica. La calma apparente è sindrome di instabilità, di disagio, della volontà di un ritorno alle origini. Veloce nel suo lavoro (si dice che completasse in ritratto in due o tre sedute), non lo ritoccava mai, eppure chi posava per lui sosteneva che Dedo gli spogliasse l'anima.
Il corpo è scarnificato, la vera essenza catturata dai colori. La pittura appare essenziale alla vista, ma così ricca al suo interno.
Elvire con collettino, Modigliani
Questi artisti maledetti sono legati dalla passione: la forza di voler parlare al mondo, di poter trasmettere sensazioni. Chi più ferocemente, chi più elegantemente, riescono a crearsi un posto fra i grandi, lasciandoci una testimonianza inestimabile, incomparabile. Immagini vive e parlanti. Immagini uniche.  

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Oleh