I mezzi per
arrivarci sono tanti, dai più leciti ai meno leciti.
Come fare per avere
tutto e subito? La risposta della banda del “bling ring” è
rubare.
Si parte con il
rubare una borsa, una collana, un paio di scarpe, si finisce con il
rubare la personalità del derubato. Perché il derubato in questione
non è uno qualunque, ma una diva di fama mondiale, una icona di
stile, un nome che tutti conoscono, una immagine a cui tutti (o
quasi!) vogliono assomigliare.
Lo si fa per essere
quelle persone, per diventare come quelle persone, per l'adrenalina
di fare qualcosa di proibito e di sbagliato, per il gusto di avere
tutto, anche ciò che non si può avere. E finisce con il gusto di
farlo giusto per farlo, senza più uno scopo reale.
Perché se ti
intrufoli a casa di Paris Hilton ben otto volte di seguito, ormai hai
visto ed esplorato tutto ciò che c'era da esplorare, hai rubacchiato
tutte le louboutin o le birkin che potevi desiderare.
Scade nuovamente
nella monotonia, nell'abitudinale.
Direte che è
assurdo ritenere abitudinale intrufolarsi in casa altrui e rubargli
tutto ciò che ci piace, ed è vero, ma è il segnale che questo film
vuole darci, è la realtà che Sofia Coppola vuole mostrarci.
Qualcuno lo riterrà
un film diseducativo, ma il messaggio forte che ti resta impresso è
che i ragazzi di oggi sono annientati dai divi del cinema e dello
showbiz tanto da perdere la propria personalità ricercandola in
loro. Tutti vogliono essere come loro e farebbero di tutto per
diventarlo.
Ma perchè ammirano
il loro lavoro? No, perchè ammirano le loro ricchezze materiali, il
loro senso dello stile, il loro look.
Se
vuoi uno Chanel vai a rubare a casa di Rachel Bilson,
se il tuo idolo assoluto è Lindsay Lohan basta
cercare il suo indirizzo su google maps, se vuoi trovare tutto ciò
che si possa desiderare la magione di Paris Hilton
ti aspetta con la chiave sotto lo zerbino.
Penserete:
tutto questo è assurdo. E invece Bling
Ring è ispirato
ad una storia realmente accaduta pochi anni fa.
Il
film è curatissimo in ogni dettaglio, perchè rispecchia davvero in
tutto quel mondo patinato che milioni di adolescenti seguono via web,
dall'ultimo paio di scarpe, alla borsa esclusiva, al party privato,
passando per TMZ, musica inconsistente, e scandali a bordo piscina.
"L'America ha un fascino perverso per le storie alla Bonnie e Clyde" (cit. Marc)
La
società americana ha creato dei mostri mediatici (Linsday, Paris)
talmente idolatrati per i dettagli più superficiali della loro vita
e “carriera”, che tutti i ragazzini che le seguono vogliono un
pezzetto della loro vita e sono disposti a stapparla alle suddette
con le proprie mani, solo per una borsa, un po' di coca, e un paio di
scarpe.
L'allarme
della società americana è forte ma non viene abbastanza ascoltato,
viene sottovaluto, sembra sia normale sognare, anche quando si sogna
di smettere di essere se stessi.
L'ingordigia
dei ragazzi si ritorce loro contro, saranno gli stessi amici a
denunciarli facendo i loro nomi, dopo che la serie di furti aveva
ormai fatto notizia anche al tg nazionale.
Gli
amici non rivolgono più la parola l'uno all'altra, tutti si accusano
a vicenda, e quando il capo di questa “banda”, Rebecca, viene
arrestata, il suo unico è pensiero è “cosa ha detto Linsday di
me?”, risultando la più incurante di tutto quello che stava
accadendo, perchè il suo unico obiettivo era finalmente essere
notata dal suo idolo.
Nicki
riesce ad imbrogliare tutti, passando per vittima, parlando come un
consumato uomo politico che si difende da insensate accuse, e che
mira ai suoi progetti futuri di essere un leader nella società.
Marc
è l'unico redento, ragazzo da sempre ignorato da tutti, che vede in
questa banda di degenerati l'unico mezzo per essere finalmente
qualcuno.
Tre
reazioni diverse, che simboleggiano i vari volti del declino
adolescenziale, a dimostrazione che qualunque ragazzo o ragazza possa
cadere vittima di questa trappola, pompata da insicurezze e totale
disinteresse dei propri genitori.
Ragazzi
a cui in realtà materialmente non mancava nulla neanche in
principio, ma totalmente vuoti di contenuti e di affetti.
Questa
è la società americana di oggi si chiedono i media? Si, e
sinceramente siete stati proprio voi a far diventare l'adolescente un
superficiale e affamato lupo famelico, pronto a divorare chiunque per
l'ultimo gadget firmato.
“Magari un giorno sarò
presidente, perché no?” (cit. Nicki)
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Prudence al Cinema: Bling Ring (prima parte)
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5
Oleh
spiceboy88