sabato, settembre 21, 2013

Lì dove il trash diventa poesia

 Neverland, ovvero il Micidial TG



Tra format importati, programmi spazzatura e le solite repliche dei soliti vecchi film, ricercare un briciolo di creatività nella programmazione tv sembra una missione impossibile, ma quest’anno MTV ha donato a noi telespettatori un barlume di speranza, un raggio di luce che, come l’alba indora i profili dei monti, ha rischiarato le nostri menti e i nostri cuori assuefatti da cotanto scempio della tv odierna: MARIO, una serie di Maccio Capatonda.

La storia è presto detta: il “pluritelegattato” Mario conduce l’Mtg, diretto dal suo mentore, nonché padre putativo Paolo Buonanima; un giorno, il direttore scompare misteriosamente, e, il tg, viene comprato dal cattivissimo Lord Micidial, che inserisce all’interno della diretta spot commerciali e servizi al limite del demenziale. Mario, sconvolto dalla piega che hanno preso gli eventi, minaccia di lasciare il tg, ma Lord Micidial lo blocca con una clausola nel suo contratto, la terribile “sciabolata”, che lo costringe a mantenere il suo incarico e a diventare mentore di Ginetto, rampollo di casa Micidial, che , tra l’altro, non sa leggere. L’unico modo per uscire da questa terribile situazione è scoprire cosa sia realmente accaduto a Paolo Buonanima.

La serie, creata dal genio di Maccio Capatonda, al secolo Marcello Macchia, è articolata su due piani: uno è quello delle vicende di Mario, l’altro è quello incentrato sui servizi al limite del paradossale presentati di volta in volta dagli inviati del tg, alcuni dei quali interpretati sempre dallo stesso Maccio. I servizi sono giocati sul rovesciamento e estremizzazione di quelli che sono i tg italiani, la cui qualità diventa sempre più scadente. Tra i personaggi più riusciti della serie possiamo annoverare: 



Ippolito Germer:  interpretato da Maccio, è il conduttore di una rubrica di salute.  Di volta in volta Ippolito, parodia del conduttore della rubrica del tg2 Luciano Onder, presenta ai telespettatori una serie di malattie sui generis come gli “attacchi di pane”, terribile patologia che consiste nel venire costantemente bombardati da una scarica di panini appena fatti, o dall’altrettanto fastidiosa “caduta dei capezzoli” o dall’inspiegabile “vecchiaia” la cui cura può essere o la “non nascita” o la “morte”.  Nota a parte può essere la triste vicenda di un intervistato che aveva perso “l’uso delle gambe” ritrovato poi da un suo amico. I memoriabili servizi di Ippolito si chiudono poi con l’immancabile augurio di quest’ultimo “..e buone malattie a tutti!”
Maccio, durante la sua intervista alle invasioni barbariche, parla di Ippolito come di uno dei suoi personaggi preferiti. Ippolito non è tanto concentrato sulla salute, ma la sua passione sono le malattie.

Oscar Carogna: già presente in alcuni lavori precedenti di Maccio, Oscar è la versione parodiata di Salvo Sottile. Gestisce la rubrica “il morto del giorno in HD” . Oscar è l’immagine perfetta della tv morbosa, attaccata al macabro e alle vicende di cronaca nera, a tutta quella marmaglia di sedicenti giornalisti che si accalcano sulla carcassa ancora fresca del morto come degli avvoltoi affamati. Privo di tatto con i parenti delle vittime, di solito finisce sempre per intervistare il “passante di professione” Pino Cammino che inspiegabilmente si trova sempre nelle vicinanze di qualche evento terribile e  che risponde alle domande del giornalista con un immancabile: “ sì io ho visto tutto!” e descrivendo l’eventuale morte cruenta…”comme ‘na catapulta!”. Oscar conclude sempre i suoi servizi con un televoto finale per cercare il colpevole della triste vicenda e quasi sempre tra i sospettati ci sono “i zingheri”. Memorabile la puntata in cui Oscar si scusa, evidentemente imbarazzatissimo, del fatto che il potenziale morto del giorno versava semplicemente in uno stato di coma.

Jo Cagnaccia: nomen omen dicevano i romani, e Jo, come giornalista, è proprio “cagna”. Ricorda tanto quelle inviate cerebrolese di studio aperto che fanno servizi demenziali e al limite del ridicolo: uno tra tutti quello in cui intervista una donna salvata da un extracomunitario al quale chiede “lei ha salvato la signora per poi rapinarla?”




Menzione speciale per gli spot dei prodotti Micidial dal primissimo “Raggrumina” per rendere la cacca più dura a “Cappelli” per nascondere la calvizie passando per “Calmario” il calmante che funziona solo per le persone che si chiamano Mario. 

Maccio trova la sua strada quando si rende conto che i suoi video Horror invece di terrorizzare gli spettatori li facevano ridere, così, ha iniziato a girare i famosissimi trailer come " l'uomo che non reggeva l'alcool" "padre Maronno" "l'italiano medio" mostrando fin dai suoi esordi una fortissima vena creativa espressa al massimo con questa ultima sua fatica. Da tanto tempo in Italia non si vedeva un prodotto nuovo, non importato da qualche altro paese e del tutto originale; è una comicità intelligente che non sfocia mai nel volgare, e che oltre al sorriso innesca una riflessione. l'espediente del tg, come ha ammesso lo stesso creatore, è un modo per inserire toccare tutti i temi e gli aspetti della tv di oggi.
Maccio, insieme a Herbert Ballerina e gli altri suoi collaboratori ha preso tutto ciò che c'è di trash in tv e l'ha riorganizzato, sventrato e analizzato creando un prodotto nuovo, fresco, geniale e tremendamente divertente.

Se l'avete visto, ditemi cosa ne pensate. Se non l'avete visto, vedetelo.
Ed io? Aspetto con andia la stagione 2

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4/ 5
Oleh