Neverland, ovvero il Micidial TG
Tra format importati, programmi spazzatura e le solite
repliche dei soliti vecchi film, ricercare un briciolo di creatività nella programmazione
tv sembra una missione impossibile, ma quest’anno MTV ha donato a noi
telespettatori un barlume di speranza, un raggio di luce che, come l’alba
indora i profili dei monti, ha rischiarato le nostri menti e i nostri cuori
assuefatti da cotanto scempio della tv odierna: MARIO, una serie di Maccio
Capatonda.
La storia è presto detta: il “pluritelegattato” Mario
conduce l’Mtg, diretto dal suo mentore, nonché padre putativo Paolo Buonanima;
un giorno, il direttore scompare misteriosamente, e, il tg, viene comprato dal
cattivissimo Lord Micidial, che inserisce all’interno della diretta spot
commerciali e servizi al limite del demenziale. Mario, sconvolto dalla piega
che hanno preso gli eventi, minaccia di lasciare il tg, ma Lord Micidial lo
blocca con una clausola nel suo contratto, la terribile “sciabolata”, che lo
costringe a mantenere il suo incarico e a diventare mentore di Ginetto,
rampollo di casa Micidial, che , tra l’altro, non sa leggere. L’unico modo per
uscire da questa terribile situazione è scoprire cosa sia realmente accaduto a
Paolo Buonanima.
La serie, creata dal genio di Maccio Capatonda, al secolo
Marcello Macchia, è articolata su due piani: uno è quello delle vicende di
Mario, l’altro è quello incentrato sui servizi al limite del paradossale presentati
di volta in volta dagli inviati del tg, alcuni dei quali interpretati sempre
dallo stesso Maccio. I servizi sono giocati sul rovesciamento e estremizzazione
di quelli che sono i tg italiani, la cui qualità diventa sempre più scadente. Tra
i personaggi più riusciti della serie possiamo annoverare:
Ippolito Germer: interpretato da Maccio, è il conduttore di una
rubrica di salute. Di volta in volta
Ippolito, parodia del conduttore della rubrica del tg2 Luciano Onder, presenta
ai telespettatori una serie di malattie sui generis come gli “attacchi di pane”,
terribile patologia che consiste nel venire costantemente bombardati da una
scarica di panini appena fatti, o dall’altrettanto fastidiosa “caduta dei
capezzoli” o dall’inspiegabile “vecchiaia” la cui cura può essere o la “non
nascita” o la “morte”. Nota a parte può essere
la triste vicenda di un intervistato che aveva perso “l’uso delle gambe”
ritrovato poi da un suo amico. I memoriabili servizi di Ippolito si chiudono
poi con l’immancabile augurio di quest’ultimo “..e buone malattie a tutti!”
Maccio,
durante la sua intervista alle invasioni barbariche, parla di Ippolito come di
uno dei suoi personaggi preferiti. Ippolito non è tanto concentrato sulla
salute, ma la sua passione sono le malattie.
Oscar Carogna:
già presente in alcuni lavori precedenti di Maccio, Oscar è la versione parodiata
di Salvo Sottile. Gestisce la rubrica “il
morto del giorno in HD” . Oscar è l’immagine perfetta della tv morbosa,
attaccata al macabro e alle vicende di cronaca nera, a tutta quella marmaglia
di sedicenti giornalisti che si accalcano sulla carcassa ancora fresca del
morto come degli avvoltoi affamati. Privo di tatto con i parenti delle vittime,
di solito finisce sempre per intervistare il “passante di professione” Pino
Cammino che inspiegabilmente si trova sempre nelle vicinanze di qualche evento
terribile e che risponde alle domande
del giornalista con un immancabile: “ sì io ho visto tutto!” e descrivendo l’eventuale
morte cruenta…”comme ‘na catapulta!”. Oscar conclude sempre i suoi servizi con
un televoto finale per cercare il colpevole della triste vicenda e quasi sempre
tra i sospettati ci sono “i zingheri”. Memorabile la puntata in cui Oscar si
scusa, evidentemente imbarazzatissimo, del fatto che il potenziale morto del
giorno versava semplicemente in uno stato di coma.
Jo Cagnaccia:
nomen omen dicevano i romani, e Jo, come giornalista, è proprio “cagna”. Ricorda
tanto quelle inviate cerebrolese di studio aperto che fanno servizi demenziali
e al limite del ridicolo: uno tra tutti quello in cui intervista una donna
salvata da un extracomunitario al quale chiede “lei ha salvato la signora per
poi rapinarla?”
Menzione speciale per gli spot dei prodotti Micidial dal
primissimo “Raggrumina” per rendere la cacca più dura a “Cappelli” per
nascondere la calvizie passando per “Calmario” il calmante che funziona solo
per le persone che si chiamano Mario.
Maccio trova la sua strada quando si rende conto che i suoi video Horror invece di terrorizzare gli spettatori li facevano ridere, così, ha iniziato a girare i famosissimi trailer come " l'uomo che non reggeva l'alcool" "padre Maronno" "l'italiano medio" mostrando fin dai suoi esordi una fortissima vena creativa espressa al massimo con questa ultima sua fatica. Da tanto tempo in Italia non si vedeva un prodotto nuovo, non importato da qualche altro paese e del tutto originale; è una comicità intelligente che non sfocia mai nel volgare, e che oltre al sorriso innesca una riflessione. l'espediente del tg, come ha ammesso lo stesso creatore, è un modo per inserire toccare tutti i temi e gli aspetti della tv di oggi.
Maccio, insieme a Herbert Ballerina e gli altri suoi collaboratori ha preso tutto ciò che c'è di trash in tv e l'ha riorganizzato, sventrato e analizzato creando un prodotto nuovo, fresco, geniale e tremendamente divertente.
Se l'avete visto, ditemi cosa ne pensate. Se non l'avete visto, vedetelo.
Ed io? Aspetto con andia la stagione 2
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Lì dove il trash diventa poesia
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Oleh
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