17 Maggio, 1961.
Ecco la data di nascita della Signora dei sogni. Lei è la donna irlandese più famosa nel mondo, colei che ha incantato milioni di persone con la sua voce e i suoi echi armonici, colei che riuscirebbe a calmare i neonati più irrequieti con una sola canzone.
Eithne Ní Bhraonáin, così si chiama, ma per ragioni di praticità (e parlo anche per esperienza personale: a parte pochissime parole prestate da altre lingue, il gaelico non ha proprio niente a cui vedere con le altre lingue indoeuropee; è già tanto che abbia adottato l'alfabeto latino, altrimenti si scriverebbe ancora con le rune) ha scelto lo pseudonimo di ENYA. Un nome insolito, atipico, che solo a sentirlo evoca atmosfere misteriose e sognatrici, e non a torto: lo stile dei suoi brani, ricchissimi di vocalizzi e di sovrapposizioni, lasciano enorme spazio all'immaginazione, alla calma, alla pacatezza, ai sogni. A differenza di altri artisti suoi contemporanei, Enya ha sempre preferito una vita lontana dai riflettori, senza strafare, senza scandali o foto imbarazzanti. La voce di un angelo, la reputazione di una santa, la fama di una dea. Questa è Enya. Ed ecco la storia del suo cristallino talento.
Sono passati quasi 52 anni da quando, nella città di Gaoth Dobhair (Contea di Donegal, estremo nord dell'Irlanda), è nata l'artista di cui l'Irlanda può andare più orgogliosa. A Gweedore Enya assorbe tutte quelle influenze celtiche, gaeliche e cristiane che faranno poi parte del suo inimitabile stile etereo; per di più, i suoi genitori e i suoi nonni erano musicisti affermati localmente, ed Enya finisce per cantare e suonare nella band di famiglia, i Clannad, fondati nel 1970. L'artista lascerà i Clann As Dobhair nel 1981, anno in cui viene pubblicato l'unico album della band a contenere brani da lei cantata come voce solista. E già da qui si intravede tutto il potenziale della giovane 20enne del Donegal. Ecco An tUll!
Enya - An tUll
Per Enya la porta verso il successo comincia ad aprirsi, seppur lentamente, nel 1986, quando l'emittente inglese BBC affida a lei la produzione della colonna sonora della serie TV The Celts, interamente contenuta, in seguito, nel suo album d'esordio, chiamato semplicemente Enya. L'anno successivo sarà quello della collaborazione (unica finora) con l'altra stella irlandese Sinéad O'Connor, che darà alla luce il brano Never Get Old, dove lei si limita solo a recitare i versi della canzone, senza cantarli. Dopo questo breve incontro, Enya manterrà sempre un basso profilo nella vita privata, mentre Sinéad finirà più volte nei tabloid per i suoi atteggiamenti un po' troppo bizzarri e irriverenti - arrivando anche a strappare in diretta sulla CBS una foto di Papa Giovanni Paolo II, con annesse polemiche violente. Ancora un altro giro attorno al Sole, ed ecco che nel 1988 Enya vola nelle classifiche di mezzo mondo con Watermark, l'album che segna l'inizio della collaborazione con il suo paroliere di fiducia, Roma Ryan. Le parole della cantante indicano anche il suo stupore per così tanto successo:
"The success of Watermark surprised me. I never thought of music as something commercial; it was something very personal to me. Watermark has in its theme searching, longing, of reaching out for an answer. The ocean is a central image: it is the symbolism of a great journey, which is the way I would describe this album."
Enya - Storms In Africa
I brani più conosciuti di questa raccolta sono indubbiamente Storms In Africa e Orinoco Flow (Sail Away). Due brani ineccepibili, che segnano il corso stilistico di Enya. È un lavoro sapiente e minuzioso: la cantante registra da sola tutte le voce, e durante il montaggio le sovrappone per ottenere quegli echi melodiosi che sembrano provenire da un'altra dimensione, quasi da sogno. Riecco quindi questi due capolavori.
Enya - Orinoco Flow (Sail Away)
Enya passa quasi tre anni in studio per registrare il suo album successivo, dal titolo Shepherd Moons. Se il disco che conteneva Orinoco Flow l'ha fatta conoscere al mondo, con questo nuovo lavoro Enya spopola definitivamente, dalla Nuova Zelanda, all'Europa agli Stati Uniti, al punto che l'album rimane per ben 199 settimane di fila nelle classifiche musicali americane. 199 settimane sono praticamente 4 anni, roba che i cantanti di oggi se la sognano la notte.
Enya - Caribbean Blue
Le sue canzoni sono usate ovunque: film, pubblicità, sottofondi nei negozi, persino nei momenti di attesa ai numeri verdi. In particolare, la più apprezzata è Caribbean Blue, ma nel repertorio non mancano omaggi alla tradizione cristiana (How Can I Keep From Singing? risale al 1868) ma anche al celtismo (Ebudae - le isole Ebridi in lingua latina - e Lothlórien, che si ispira ai romanzi di J.R.R. Tolkien...cosa che in seguito la legherà ancora più strettamente al creatore de Il Signore Degli Anelli). Il successo gigantesco di Shepherd Moons spinge Enya e il suo staff a ri-pubblicare la soundtrack composta qualche anno prima per la BBC, sotto il titolo The Celts, nel 1992, rendendo anch'esso capace di vendere 6 milioni di copie nel mondo.
Enya - Lothlòrien
Shepherd Moons è valso a Enya il suo primo Grammy Award. Alla fine del 1995 pubblica The Memory Of Trees, album che gliene farà vincere anche un altro, questa volta come "miglior album New Age". A dire la verità Enya non si è mai dichiarata una seguace del movimento sorto a fine millennio, per cui definire tale la sua musica è riduttivo e anche un po' irrispettoso di tutto il suo bagaglio di tradizioni, culture ed influenze. Ad ogni modo, The Memory Of Trees se
la cava piuttosto bene, senza competere con i suoi due predecessori per
vendite, ma aumenta ulteriormente il suo stuolo di ammiratori.
Quest'album segna la definitiva maturazione della cantante irlandese,
che si destreggia egregiamente tra brani in diverse lingue (inglese,
spagnolo, gaelico, latino) che trattano di temi legati alla vita e alla
spiritualità, spesso accompagnati da video ugualmente suggestivi.
Enya - Anywhere Is
Enya - On My Way Home
Nel 1997, per celebrare i primi 10 anni di carriera, Enya pubblica la compilation Paint The Sky With Stars, che raccoglie brani dai suoi tre album precedenti. Sempre in quell'anno, le viene proposto di lavorare alle melodie del film Titanic, tuttavia declina la richiesta, e si dedica alla composizione di quello che verrà rilasciato nel 2000 con il titolo A Day Without Rain. Ad oggi, questo CD è il 16° più venduto dell'intero decennio 2000-2009, con oltre 15 milioni di copie, soprattutto grazie all'effetto trascinatore di Only Time, inserito nella colonna sonora del film Sweet November e massicciamente usato (come accaduto anche a Caribbean Blue), anche in occasione degli attentati dell'11/9, in aggiunta a May It Be, universalmente famosa per la sua presenza nel film Il Signore Degli Anelli;
alla fine Enya ce l'ha fatta, e il suo omaggio agli scritti di Tolkien
le è fruttato un brano magistrale nella colonna sonora del film.
Enya - Only Time
Enya - May It Be (Lord Of The Rings OST)
Dopo altri cinque anni di pausa, Enya rilascia Amarantine. Per certi versi porta un po' di aria nuova, se così si può definire, nell'impostazione dei brani. Le parti esclusivamente strumentali sono, in quest'album, meno presenti che negli altri; inoltre Enya si cimenta con il giapponese (Sumiregusa, ispirata ad un haiku del poeta giapponese Basho) e, in ben tre brani, con una lingua inventata dal suo collaboratore, il Loxiano, che si rifà alla lingua elfica di Tolkien. Decisamente
buone anche le vendite e le recensioni, che premiano le novità
apportate, e confermando l'apprezzamento per il classico stile sobrio e
impeccabile di Enya. La title track Amarantine e il brano It's In The Rain sono esemplari di tutto il resto del CD. Buon ascolto!
Enya - Amarantine
Enya - It's In The Rain
Enya - White Is In The Winter Night
Enya - Last Time By Moonlight
Enya - My! My! Time Flies!
In definitiva, Enya è la regina, la Signora dei sogni. Per la sua voce dolce, il suo temperamento pacato e sensibile, per la sua musica che è capace di travalicare i confini della realtà e sfociare nel fantastico, nell'irreale e nel magico. Se c'è qualcuno che bisogna associare alla parola sogno, quella è lei. Enya. Di più, in questo mondo, non esiste (ancora).
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Ore 12 - Enya, la Signora dei Sogni
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5
Oleh
Stefano Favia
3 commenti
commentiAmo Enya alla follia: la mia preferita credo sia Caribbean blue :-)
ReplyWatermark *.*
ReplyE deve ancora uscire il suo prossimo album! Ci saranno ancora altre canzoni di cui innamorarsi :P
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