lunedì, aprile 01, 2013

Editoriale: aprile 2013

fonte: sconosciuta

"Father, O Father! what do we here
in this Land of unbelief and fear?
The Land of Dreams is better far,
above the light of the Morning Star."

(William Blake, The land of dreams, in The ballads manuscript)


Pensavo a quella bellissima canzone di Roberto Vecchioni, Sogna ragazzo sogna. Pensavo a noi Prudenti seduti intorno ad un tavolino troppo stretto a fumare troppe sigarette e bere troppi caffè. C'era una canzone che diceva It's a hard time for dreamers, e diceva il vero. Viviamo in un tempo che ci incoraggia a lasciar perdere, a frequentare la facoltà universitaria che "ci darà lavoro" e non quella che più si adatta alle nostre attitudini. Viviamo nel tempo dei test di Medicina che uno su mille ce la fa, delle case editrici che non leggono il tuo manoscritto prima della fine del millennio, dell'Ilva, della Bridgestone. 

E noi qui a parlare di sogni. Noi che ci crediamo. Noi che Prudence l'abbiamo tirato fuori da un cappello a cilindro come fosse un coniglio e andiamo avanti giorno dopo giorno senza sapere dove arriveremo, ma intanto andiamo. Questo mese vi parliamo della nostra idea di sogno, da Calderon de la Barca a La coquille et le clergyman, da Magritte al New Surrealism passando per la poesia di Beckett. Faremo del nostro meglio. o almeno ci proveremo. 

"Sogna, ragazzo, sogna
quando sale il vento nelle vie del cuore
quando un uomo vive per le sue parole
o non vive più."

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