giovedì, marzo 14, 2013

Ore 00 - Come pensano le donne

       
                                                         COME PENSANO LE DONNE
             




Il codice genetico della donna differisce soltanto per l'1% da quello dell'uomo. Uno scarto apparentemente innocuo, in termini di dimensioni parliamo di una differenza dell' 8%, che determina tuttavia enormi conseguenze e rappresenta la prova della assoluta originalità della donna, il presupposto scientifico grazie al quale archiviare i fraintendimenti in cui spesso sono cadute la psicologia e la fisiologia femminili.



Cervello più piccolo non significa minore intelligenza o minore performance; anzi, come nel caso di quello femminile, significa l’esatto opposto. Sì, perché a un cervello più piccolo dell'8%, rispetto a quello maschile, corrispondono eguali prestazioni e dunque più efficienza. Se così non fosse, infatti, a un cervello di minore misura dovrebbero corrispondere minori prestazioni o intelligenza.



E’ stato un team di scienziati delle università di Los Angeles e Madrid ad aver scoperto che il cervello femminile è più efficiente di quello maschile, poiché parte da un gap nelle misure che tuttavia riesce brillantemente a superare. Nel loro studio, pubblicato su Intelligence, si scopre poi che in certi compiti il cervello femminile è addirittura più performante di quello maschile: è il caso del ragionamento induttivo, le abilità matematiche e nel valutare e mantenere una situazione in evoluzione.
Per contro, i maschi sono stati trovati essere più efficienti nell’abilità spaziale.

Il cervello femminile, poi, è per così dire più “ecologico” poiché a parità di efficienza – o anche migliore – utilizza meno neuroni ed energia.
Lo studio mostra dunque che per quanto concerne le donne, le dimensioni del cervello non contano nell’intelligenza. Per cui affermare che chi ha il cervello “piccolo” non è intelligente non ha ragione d’essere.



 Le donne utilizzano in maniera dominante il lobo frontale, area legata ai processi decisionali, molto connessa alle cosiddette aree “limbiche”, sede dell’emotività, mentre l’uomo è tendenzialmente portato a coinvolgere, nel processo di ragionamento, una zona più vasta di corteccia. Il processo decisionale delle donne è quindi influenzato dall’area emozionale in misura maggiore rispetto a quello degli uomini: l’uomo tende ad elaborare la realtà basandosi soprattutto sull’emisfero sinistro, razionale, logico e rigidamente lineare, al contrario la donna utilizza in misura maggiore l’emisfero destro che permette di compiere operazioni mentali in parallelo. Il celebre “intuito” femminile si basa quindi proprio sulla possibilità del cervello di elaborare la realtà in modi diversi e paralleli.Il cervello femminile  essendo più dinamico dal punto di vista metabolico ed abituato a situazioni legate a variazioni ormonali, è caratterizzato da una maggiore elasticità. In situazioni complesse è dunque avvantaggiata la donna, perché il cervello femminile è meno “rigido” e portato, quindi, ad analizzare uno spettro più ampio di dati e possibilità; al contrario, il cervello maschile è favorito in situazioni semplici e collaudate.






 

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Oleh