"La vita è come la schiuma:
per questo bisogna abbandonarsi come il mare."
(Y tu mamà tambièn, Alfonso Cuaron 2001)
(Y tu mamà tambièn, Alfonso Cuaron 2001)
Messico, ai giorni nostri. Una festa di matrimonio. Due diciassettenni, Julio e Tenoch, amici per la pelle, con le fidanzate in vacanza in Europa e tutta un'estate ancora da vivere. E poi Louisa, moglie annoiata di un marito che la tradisce. Anche lei è stata invitata al matrimonio. Beve qualcosa affacciata ad un balcone. Julio e Tenoch la notano, vogliono fare colpo. Inventano solo per lei una località che non esiste, un posto idilliaco nel quale vogliono farle credere di poterla condurre. La battezzano "Boca del Cielo", questa novella Isola Che Non C'è. Lei ci crede, partono tutti insieme alla volta della Boca del Cielo, partono e dopo poco anche Julio e Tenoch iniziano ad aver fede nell'esistenza di questa meravigliosa spiaggia che non hanno mai visto. Il viaggio si srotola come un tappeto polveroso tra le strade deserte del Messico mentre il film si fa romanzo di formazione nonché racconto di un'educazione sentimentale.
La voce di Brian Eno canta By this river dalla radio dell'auto, la strada scorre sotto le ruote e la méta non si avvicina mai perché non esiste, una méta. La méta è il tempo stesso che trascorre, rendendo Julio e Tenoch sempre meno adolescenti e più adulti, più consapevoli dei loro limiti, del loro non saper toccare una donna, della banalità che si nasconde sotto la patina della loro presunta invincibilità. Si sentono grandi, Julio e Tenoch, ma non lo sono ancora. E il finale, che li vedrà trasformati e cresciuti, metterà a nudo tutta la crudezza di quel mondo adulto che tanto avevano agognato e dal quale vorranno poi disperatamente fuggire.
Che cos'è, dunque, la Boca del Cielo? Dov'è questa spiaggia-che-non-c'è, questa impossibile méta? Non esiste una risposta valida per tutti, una spiaggia che possa accogliere i tre protagonisti e mantenerli uniti. Un triste destino attende Louisa, mentre l'amicizia tra Julio e Tenoch giungerà presto a termine. Cosa resta, allora, di questo viaggio senza destinazione? Restano i chilometri seminati sulle strade, le risate le urla le lacrime e il sale del sudore. Resta la consapevolezza di avere un dono: il tempo - quello che a Louisa è stato sottratto - il tempo di essere vivi, e giovani, e di poter scegliere come vivere. Come essere giovani.
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Ore 00 - Il lato malinconico dell'Isola Che Non C'è
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Oleh
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