domenica, giugno 01, 2014

Editoriale - Giugno 2014


Eravamo seduti al tavolo di un bar per la nostra riunione, e dovevamo scegliere il tema per il mese di giugno.
In tv parte "Forever Young", non so in quale delle mille versioni incise negli anni, ma quella canzone è stato l'inizio di tutto.
Volevamo parlare di amicizia, e l'amicizia ci portava ai ragazzi. Volevamo parlare di ragazzi e ci portava alle nostre tante lotte. Volevamo parlare di come i ragazzi lottano, per l'amicizia, per l'amore, per la società, per far sentire la loro voce.
Volevamo parlare della ribellione dei ragazzi per fare tutto ciò. Si, di quello volevamo in realtà parlare tutti ma non lo avevamo capito, la ribellione.
E poi ci si è aperto un mondo, seduti a quel tavolino, tra whatsapp che squillava, fette di torte, e rumore di cucchiaini.
Guardavo i ragazzi intorno a noi, e mi domandavo se qualcuno di loro avesse vissuto la sua ribellione, e in cosa consistesse.
Mi sono domandato quanto questo termine fosse importante oggi, o se la ribellione era diventata troppo "faticosa" nel mondo di oggi, nel quale un tweet sostituisce uno striscione.
Mi sono domandato quanto fosse giusto a volte ribellarsi per degli ideali, e quanto fosse a volte sbagliato farlo solo per una inutile presa di posizione.
Cosa è la ribellione nel mondo di oggi, dove troppe cose sono troppo facili da ottenere, e non dobbiamo più lottare o sudare per quello in cui davvero crediamo?
Cosa è la ribellione in un mondo che è ancora troppo pieno di pregiudizi?
Cosa è la ribellione in un mondo in cui si fa arte per apparire e non per esprimersi?
Cosa è la ribellione? Ancora sinonimo di gioventù? O si può anche essere grandi e ribellarsi a tutto e tutti?
Non ho la risposta, ma sogno di essere per sempre giovane, di vivere per sempre, e ribellarmi per sempre, ma solo se è davvero giusto farlo.


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Oleh