domenica, maggio 25, 2014

Il Castello Errante di Howl


Non ha bisogno di presentazioni, perché è sicuramente uno dei film più noti della produzione dello Studio Ghibli. Il Castello Errante di Howl è stato il secondo film che ho visto di Hayao Miyazaki, ed è quello che mi ha convinto ed incuriosito a vedere anche tutti gli altri, una afosa serata di agosto dello scorso anno.
Un capolavoro indiscusso, che unisce tutti gli elementi rintracciabili nelle altre pellicole.

La giovane Sophie, 18 anni, lavora senza posa nella boutique di cappelli che, prima di morire, apparteneva a suo padre. Durante una delle sue rare uscite in città, conosce Howl il Mago. Howl è molto affascinante, ma non ha molto carattere… Fraintendendo la loro relazione, una strega lancia un maleficio terribile su Sophie e la trasforma in una vecchia di 90 anni. Prostrata, Sophie fugge e vaga nelle terre desolate.

Per puro caso, entra nel Castello Errante di Howl e, nascondendo la sua vera identità, si fa assumere come donna delle pulizie. Questa “vecchia signora”, tanto misteriosa quanto dinamica, riuscirà in breve tempo a dare nuova vita alla vecchia dimora abitata solo da un giovane apprendista, Markl, e da colui che manda avanti il Castello, Calcifer, il demone del fuoco. Più energica che mai, Sophie compie dei miracoli. Quale favoloso destino la attende? Cosa succederà tra lei e Howl?
Tutta la storia ha un qualcosa di misterioso, perché ognuno dei personaggi nasconde qualcosa agli altri. Ed è proprio questo dire e non dire che rende interessante il rapporto tra Sophie e Howl. Lei forte e determinata, lui volubile, irrequieto e influenzabile, come chiunque abbia assaporato il potere e crede solo nella propria libertà.
Come sempre, io resto estasiato dai dettagli delle ambientazioni, e in questo caso la camera di Howl nel castello errante è un qualcosa di talmente meraviglioso, da spingervi a fare un fermo immagine per ammirare con cura qualsiasi dettaglio.
Tanti i personaggi di questa storia che accompagnano i due protagonisti, tutti perfettamente riusciti.
Markl e Calcifer sono davvero divertentissimi (adoro quando il bambino si maschera da anziano e gira per la città), e sono l'anima pulsante del castello. Senza di loro, apparentemente i più "piccoli e indifesi", il castello non andrebbe avanti.
Come non amare la Strega delle Lande, in particolar modo nella scena, inquietante ma meravigliosa, in cui viaggia in quel minuscolo trasportino, nonostante la sua grande stazza.
E poi ci sono Heen, il cane che accompagna sempre Sophie, insieme a Rapa, lo spaventapasseri, che svolgono un ruolo di contorno e a volte di aiutanti, ma senza di loro la storia sarebbe meno particolareggiata.
Tutta l'idea di questo castello animato che vaga e si mimetizza ovunque si fermi è sorprendente, ognuno di noi sognerebbe di viverci, con le sue mille stanze che la fanno sembrare una piccola città. Ho immaginato mille volte di visitarlo tutto, e poi purtroppo sono tornato alla realtà.
La storia d'amore tra Sophie e Howl, anche se solo sottointesa per buona parte del film, rende particolare il loro rapporto, a tratti un po' conflittuale.
Una storia narrata in maniera ottima, con colpi di scena e attimi divertenti, molto scorrevole. Probabilmente non riuscirei mai a scegliere il mio film preferito dello Studio Ghibli, ma potreste puntate su Il Castello Errante di Howl come pellicola vincente.

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4/ 5
Oleh