mercoledì, marzo 19, 2014

Cambiare...togliersi di dosso il supefluo

Nasciamo e cresciamo, viviamo e moriamo.
Sono queste le fasi della nostra vita condite però da un "cambiamo".
Si, no, forse ed a volte.
Il cambiamo avviene, sempre e non pensate a qualcuno che v'incontra dopo tanto tempo e vi dice "Madonna come sei cambiato", non è solo l'aspetto esteriore (quello al massimo invecchia), io parlo di quel cambiamento che accade dentro di voi, in un età indefinita, a causa di quell'evento, brutto o bello che sia e che mi rimane attaccato come gomma da masticare sotto una scarpa.
Ma cambiare è positivo o negativo?
Non è una domanda retorica, tutto quello che cambia è bello.
E' la vita stessa a volerlo altrimenti avrebbe lasciato tutto tale e quale.
La natura è perfetta in quanto si adatta, cambia per andare avanti e sopravvivere e dare a noi stessi la possibilità di farlo.
Tutto è mutevole.
Deve esserlo.
A volte si tratta solo di una piccola cosa.
Ricordo una storia.
Una volta un grande scultore espose la sua più grande opera, un piccolo Buddha di pietra.
Uno dei presenti gli porse la domanda su come era riuscito a ricavare un oggetto così bello da un semplice e anonimo blocco di pietra.
Lo scultore risposte: "Io non ho fatto nulla di speciale. Quando ho visto quella pietra mi sono accorto che l'opera era già all'interno. Io ho solo tolto il superfluo.".
Questa è forse la risposta che tutti ci poniamo.
Cambiare è togliersi di dosso il "superfluo" e rimanere con quello che siamo sul serio. Dentro.
Il nostro nocciolo.
Non importa se è bello o brutto.
Siamo Noi.
E di noi stessi si può non essere contenti ma si deve sempre andar fieri.
Cambire non è morire è venire a conoscenza di quello che siamo, salire ad un livello più alto o perché no? Anche ad un livello più basso.
Non si tratta di evoluzione ma di cambiamento.
Come dice Lavoisier: "Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma."
Questa è la vita.

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