Se ci capita di dormire a casa di un
nostro cugino o di un nostro amico, facciamo di tutto pur di non
mostrare di avere paura del buio, ma dentro noi, sappiamo quanto
vorremo avere una bella luce accesa sul comodino o semplicemente il
riflesso della TV.
C'è chi invece ha paura di restare in
casa da solo, o di ritrovarsi in una stanza, relativamente lontana,
da dove sono gli altri membri della famiglia, per paura di essere
rapiti o perché è un po' fifone.
Crescendo però iniziamo a superare
queste piccole paure e ci rendiamo conto, guardando con un occhi un
po' malinconico al passato, che forse eravamo un po' stupidi.
Andando avanti, soprattutto nell'età
adolescenziale, facciamo finta che tutte le paure siano un brutto
ricordo e ora che siamo grandi, non possiamo permetterci tali
debolezze, e inconsciamente le facciamo scomparire.
Le paure, però non scompaiono e
quando, meno ce lo aspettiamo, nel momento in cui abbiamo bisogno di
una botta di coraggio, ecco che arriva a sopraffarci.
Personalmente io soffro di aracnofobia,
e non vi nascondo che quando mi ritrovai in Grecia, con un piccolo
ragno (soprannominato dalle mie amiche Spider man), iniziai ad sudare
freddo e a buttare all'aria tutto il letto(citofonare Ron Weasley per
maggiori informazioni).
Mettendo le battute da parte,
sdramatizziamo un po' questo tema bello pesantuccio, il piccolo
maghetto della saga di Harry Potter, il sopraccitato Ronald Bilius
Weasley, è proprio un ottimo esempio per spiegare a voi lettori come
nascono le paure.
Da piccolo l'impavido maghetto, fu
vittima di uno scherzo dei suoi due fratelli biriccchini, i quali
trasformarono il suo tenero orsacchiotto in un ragno e da quel
giorno, Ron si portò dentro di sé questo trauma.
Perché vi ho raccontato questi episodi
personali e letterali?
Per spiegare a voi lettori come nascono
o come sono nascoste, anche incosciamente dentro di noi molte paure,
che a volte nemmeno noi conosciamo, e che si presentano sempre nei
momenti meno opportuni.
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Diario delle fobie.
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Oleh
Pietro M
