venerdì, gennaio 24, 2014

Sogni Suini per un'evoluzione instabile.

Japanese with Pig and Wave by JaimePosadas
Teoria delle sette e quaranta. Durante l’ora di punta, a tutti è capitato, imbottigliati nel traffico, di erompere in qualche bestemmione. Ma abbiamo sempre corso il rischio di incombere in -Punizioni divine -Punizioni umane -Interdizione dai pubblici uffici -Pene capitali varie ed eventuali E se tutti quelli che sino ad ora ci hanno condannato per l’espressione di creatività sbagliassero? Se, oltre che uno sfogo e un mezzo d’espressione artistica, la bestemmia fosse altro? Mi spiego meglio. Parlo del Classico dei Classici, ovvero il “Porco Dio”. La bestemmia per eccellenza, che ogniqualvolta il nostro mignolino del piede incappa in qualche mobile rischia di uscire a 180 decibel dalle nostre ugole. Bene, una domanda: di ciò che non esiste, si butta via qualcosa? La risposta è No. È conclamato che un qualsiasi dio sia un’entità per i più gentili astratta, per i più concreti inesistente. Ergo, di dio non si butta via niente. E TUTTI sanno che anche del porco non si butta via niente. Mettendo le due cose insieme si giunge ad una conclusione eclatante: l’ipotetico dio dei cristiani e degli ebrei in realtà non ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, bensì il maiale. E questo si sposa molto più facilmente con l’idea di un dio buono. Meno, forse, con quella di un dio onnipotente, ma pensando al rilascio di gas intestinali al quale di tanto in tanto i maiali sono dediti, due domande sui superpoteri dei suini me le farei. In conclusione, sovviene una domanda: se DioJahweh ha creato il maiale somigliante a se stesso, l’uomo da dove è uscito?

Assodato che l'uomo non è assolutamente creato ad immagine e somiglianza di un ipotetico dio, e che questo posto è riservato ai suini, la domanda è quella dei filosofi. Da dove veniamo?
Interessante. Che veniamo da due genitori (qualsiasi sia il loro sesso) è sicuro sino ai margini della banalità, con l'eccezione di esseri extraterrestri pentasessuali.
Resta, però, evidente una certa parentela tra l'uomo e il suino. L'incarnato rosato, per dirne una, nonché le esalazioni che più o meno saltuariamente emanano i nostri corpi, sono spesse volte confondibili con quelle di maiali o, nei casi più disperati (pardòn, ancestrali) ai cinghiali. Anche i processi mentali degli uni e degli altri sono spesso simili. Come se l'uomo, quasi potendo scegliere tra le ali dei condor e le ghiande dei maiali tra le caratteristiche fisiche e dietetiche dei propri antenati avesse di proposito scelto le ghiande.
Alcuni maiali, prevalentemente maschi, sono molto territoriali. Anche la singola ghianda, magari scartata per caso o volontà (anche i maiali possono essere schizzinosi), può essere motivo di ardenti diatribe quando non di immediato pericolo per l'incauto che dovesse metterci su gli occhi. Questi comportamenti hanno svariate ragioni, come ad esempio la necessità di mettersi in mostra davanti a femmine o ad altri esemplari della specie.
Nell'uomo questo si traduce con un'inaspettata gelosia dei propri averi. Io ho buttato qualcosa, quel tizio passa, se la prende e io lo massacro. Semplice. Nemmeno troppo ingiustificabile, per certi tipi di "morale". 
Però spostiamoci all'aspetto sociale per l'essere umano.
Come per ogni difetto caratteriale personale, la situazione si aggrava quando l'essere umano in questione ricopre posizioni di potere, o magari DI RAPPRESENTANZA.
Può capitare che qualcuno, INAVVERTITAMENTE, lasci che una proprietà (ad esempio, una villa) vada via via distruggendosi e degradandosi. Mettiamo il caso che questo posto venga poi "risollevato" da un gruppo di persone. Queste sono inizialmente viste come brutte, sporche, sovversive e puzzolenti. Poi, però, qualcosa cambia. Queste persone FANNO qualcosa. E restano comunque brutte, sporche, sovversive e puzzolenti, perché l'uomo discende comunque dal maiale. Però ci sono maiali e maiali. Accade che un giorno, magari d'inverno, un essere umano (discendente dai maiali, e forse con un paio o forse più di caratteri ancestrali visibili) a capo di questa "istituzione" decida che quella cosa è sua, e nessun altro deve poterci mettere il naso, il grugno o il cotechino. E che fa? Caccia tutti da quel posto, e poi (siccome comunque quel posto non gli interessa, si è solo fatto bello davanti ai suoi consimili) lo chiude, per lasciarlo nuovamente a se stesso.

Ora, io non so quanto antica sia la famiglia del Presidente Schittulli. Però credo che sia parecchio vicino ai giorni nostri il distacco dalla specie originaria.

Condividi

articoli simili

Sogni Suini per un'evoluzione instabile.
4/ 5
Oleh