venerdì, gennaio 03, 2014

"Le faremo sapere"...cronaca di una gavetta.


You work all your life for that moment in time, it could come or pass you by
It's a push of the world, but there's always a chance
If the hunger stays the night

Milioni di ragazzi nel mondo ci provano da sempre, pochi arrivano alla meta, alcuni senza neanche averci provato. Se oggi nel mondo dello spettacolo è un ricordo lontano, perchè son ben altri spesso i mezzi utilizzati per arrivare in cima, la gavetta, parola quasi dimenticata, una volta era l'unico modo per arrivare al successo.
L'inizio di una carriera, fortunata o meno fortunata che fosse, era costituito da quell'infinito numero di provini, allenamenti, lezioni, tentativi, notti svegli a ripetere parti o coreografie, era costituito dalla gavetta.
Quante porte in faccia, quanti no, quanti "le faremo sapere".
Certo anche oggi avviene, ma l'uso spropositato del mezzo televisivo per presentare al grande pubblico illustri sconosciuti attraverso reality, talent e simili, ha reso per alcuni fin troppo semplice arrivare al successo.
Successo meritato? Duraturo? Molto spesso no. A volte magari si.
Se immagino gli anni '80, o gli anni '90, mi vengono in mente decine di film che parlano invece della dura strada per avere successo, dei sacrifici che giovani pieni di speranze compivano per raggiungere il traguardo di sentire "sei stato preso, complimenti".
Da Fame a Flashdance, per arrivare ai più recenti Save The Last Dance e Billy Elliot. Il cinema ne ha parlato tanto, la musica anche (da Maniac a When I Grow Up). La televisione è invece riuscita solo a creare decine di talent, fabbriche di illusi che raramente raggiungono il successo, su venti concorrenti di una edizione, uno o al massimo due riescono ad incidere un disco.
Ma non si tratta solo di cantanti, tanti giovani attori tentato di arrivare al cinema, ma il loro talento non viene notato e si dirigono verso il teatro, dove oggi bisogna andare a ricercare i veri bravi attori, che non sono certo quelli del cinema o della tv.
Ovviamente poi ci sono i ballerini, che si allenano anche dieci ore al giorno, "massacrando" il loro corpo per allenamenti infiniti, e decine di provini li aspettano ogni settimana. Mi viene da pensare a "Dancelife", il programma di MTV prodotto da Jennifer Lopez, che seguiva sei giovani ballerini professionisti nelle loro giornate tipo, tra sala prove massacranti, tanti provini, e molti "le faremo sapere".
Si perchè questa frase è quella che delude maggiormente gli aspiranti cantanti, attori o ballerini, quella frase che dovrebbe rappresentare una speranza, ma molti sanno che alla fine quella chiamata non arriverà, o non arriverà sempre, bisognerà sudare ancora, lottare ancora, piangere ancora.
La gavetta è tutto questo, ed è giusto che sia così, solo in questo modo i veri talenti arrivano alla meta. Tanti grandi nomi dello spettacolo hanno avuto una gavetta durissima e tanti tanti no.
Ritornando al cinema, Fame e Flashdance hanno segnato una generazione, e hanno mostrato la vera storia di chi è disposto a qualunque sacrificio, a qualunque rinuncia pur di arrivare al successo, anzi, pur di realizzare il proprio sogno. Si, perchè alla fine è di questo che si tratta, realizzare il proprio sogno. Questi film hanno mostrato a chi era a casa e non conosceva questo mondo quanto vero e duro lavoro ci sia davvero dietro. Spesso si pensa che il mondo dello spettacolo sia tutto divertimento, ma non è affatto così.
Molti ragazzi hanno iniziato la loro strada ispirati da questi film, hanno trovato il coraggio di provarci.
La gavetta fa bene, il messaggio alla fine è questo, e la gavetta vuol dire cominciare, vuol dire impegnarsi.
Secondo me, soprattutto oggi, la gavetta deve essere una dimostrazione di quanto si vale, senza dover ottenere un posto o una parte concedendo favori, o addirittura se stessi.
Lavoro e sacrificio sono le due cose essenziali per iniziare, e sono due armi per non rinunciare ai propri sogni. Non importa quanto dura sarà la gavetta, un giorno sarete grati di averla fatta...


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