“Si, amico, le donne sono il perno sul quale tutto gira”.
Anna Karenina è una storia che
gira intorno ai sentimenti di una donna ben rispettata, onesta e
fedele che si trasforma nel suo opposto per amore. Jacqueline Durran
la rappresenta, nel nuovo film di Joe Wright, dinamica, fragile,
passionale e tormentata.
La storia con Vrònskij scatena
in lei la lussuria, il desiderio, un sentimento nuovo e così
potente da portarla all'autodistruzione.
Il percorso della Durran, vincitrice
del Premio Oscar 2013 per i Migliori Costumi, studia in modo
scientifico l'uso dei colori, giocando sull'effetto dei contrasti e
delle contrapposizioni.
Anna appare fin da subito bellissima,
fiera di sé ma con quella strana voglia di vivere senza schemi
che le appare negli occhi scuri ed intensi. Il Conte Vrònskij
è l'unico a comprenderla fin da subito ma anche ad esserne
affascinato a tal punto da provare verso di lei un senso di
sottomissione e devozione incondizionata.
Le loro due anime così opposte
ma allo stesso tempo vicine sono messe in risalto dai costumi scelti
per il ballo iniziale: Anna è a Mosca per il fratello Stefàn
Arkàdic e Vrònskij corteggia sfacciatamente Kitty, la
principessa Scerbackaja.
La Karenina indossa uno splendido abito
cupo che mostra le spalle, con un'ampia gonna di tulle e i suoi
tipici riccioli ribelli e il Conte la sua candida uniforme: il bianco
e il nero, la gioventù e la maturità, la frenesia e
l'assennatezza. Anche se questo costume mostra il doppio lato di
Anna, non è da dimenticare il modo di essere e di apparire del
giovane uomo. Si mostra tranquillo e sereno ma è spesso
inquieto e difficile da domare. Diventano così la doppia
faccia di una stessa essenza, unica.
Il crescere dall'attrazione e del gioco
di sguardi sfocia nell'incontro decisivo dalla cugina Betsy: Anna
deciderà di lasciarsi vincere dalle emozioni e dall'istinto e
la Durran la rende perfetta, una vera protagonista: l'abito rosso
spicca su ogni cosa, è lei la più bella, è su di lei che ricade l'attenzione, il resto è solo una cornice di
colori tenui. La costumista sceglie il colore della lussuria e della
passione in un mix di generi: l'ispirazione ricade sugli abiti anni '50 della maison Dior e Balenciaga. La fascia usata nella scena è
persino un capo vintage adattato per l'occasione.
“Forse ho enfatizzato i dettagli anni
50 rispetto al 1870 ma a Joe piacciono i costumi che possono essere
ascritti ad un periodo ma al tempo stesso accessibili ad un'audience
moderna.”
Gli occhi della Karenina brillano quasi
quanto i magnifici gioielli messi a disposizione da Chanel: un altro
elemento di nuovo nell'antico.
La mistura degli elementi porta un
ottimo risultato anche in uno degli altri abiti eccellenti scelto,
non a caso, in un colore ormai lontano dalla protagonista: il bianco.
Anna Karenina, anche se ormai colpevole e disprezzata decide di
andare a teatro mostrandosi alla società per ciò che è,
ma è marchiata e respinta. Il candore ormai non le appartiene
ed è emozionante vederla sfilare tra la gente incredula in
questo costume, con la sua solita andatura orgogliosa. Brilla di luce
propria, ma è solo apparenza: il suo cuore soffre ed è
affaticato ormai dalla gelosia e dalla vergogna: non solo ha
abbandonato il marito ma ha anche avuto una figlia dal suo amante.
Anna è completamente diversa
dalla purezza trasmessa da Kitty al ballo nel suo vestito di tulle e
satin rosa chiaro.
Ormai è giunta alla
consapevolezza di voler porre fine alla sua sofferenza: anche nella
scena più straziante, la Durran la mostra in rosso, ma questa
volta cupo, quasi a voler indicare un declino o il sangue che presto
scorrerà sulle fredde rotaie. E porterà con sé
la storia di una donna mutevole e difficile, una donna che nessuno ha
compreso.
"La donna, vedi, è una materia che, per quanto la studi, sarà sempre qualcosa di completamente nuovo.”
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Ore 12 - Anna Karenina: un punto di vista sui costumi.
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Oleh
Ilaria Amoruso
5 commenti
commentiStupendi i costumi (davvero), ma adattamento gestito molto male, purtroppo!
Replyeheheh condivido Eli! per non parlare del fatto che durante il film mi sono sentita male xD che poi, l'idea del teatro era veramente carina...se non fosse che dopo un po' le cacava, un tantino u.u
ReplyAnche a me personalmente l'adattamento non è piaciuto, però in compenso i costumi, le musiche e gli attori (soprattutto Jude Law) sono stati davvero bravi! Forse lei era solo un pò troppo esagerata, mi metteva l'ansia! Ahaha!
Replyahah vero! era un po' fuori parte, lei. e quando gli dice "mi ami? e quanto mi ami?"?! o.O god!
ReplyAhahaha "Tolstoj si sta rivoltando nella tomba!" ahahah :D
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