lunedì, marzo 11, 2013

Ore 12 - Anna Karenina: un punto di vista sui costumi.

“Si, amico, le donne sono il perno sul quale tutto gira”.


Anna Karenina è una storia che gira intorno ai sentimenti di una donna ben rispettata, onesta e fedele che si trasforma nel suo opposto per amore. Jacqueline Durran la rappresenta, nel nuovo film di Joe Wright, dinamica, fragile, passionale e tormentata.
La storia con Vrònskij scatena in lei la lussuria, il desiderio, un sentimento nuovo e così potente da portarla all'autodistruzione.
Il percorso della Durran, vincitrice del Premio Oscar 2013 per i Migliori Costumi, studia in modo scientifico l'uso dei colori, giocando sull'effetto dei contrasti e delle contrapposizioni.
Anna appare fin da subito bellissima, fiera di sé ma con quella strana voglia di vivere senza schemi che le appare negli occhi scuri ed intensi. Il Conte Vrònskij è l'unico a comprenderla fin da subito ma anche ad esserne affascinato a tal punto da provare verso di lei un senso di sottomissione e devozione incondizionata.

Le loro due anime così opposte ma allo stesso tempo vicine sono messe in risalto dai costumi scelti per il ballo iniziale: Anna è a Mosca per il fratello Stefàn Arkàdic e Vrònskij corteggia sfacciatamente Kitty, la principessa Scerbackaja.
La Karenina indossa uno splendido abito cupo che mostra le spalle, con un'ampia gonna di tulle e i suoi tipici riccioli ribelli e il Conte la sua candida uniforme: il bianco e il nero, la gioventù e la maturità, la frenesia e l'assennatezza. Anche se questo costume mostra il doppio lato di Anna, non è da dimenticare il modo di essere e di apparire del giovane uomo. Si mostra tranquillo e sereno ma è spesso inquieto e difficile da domare. Diventano così la doppia faccia di una stessa essenza, unica.

Il crescere dall'attrazione e del gioco di sguardi sfocia nell'incontro decisivo dalla cugina Betsy: Anna deciderà di lasciarsi vincere dalle emozioni e dall'istinto e la Durran la rende perfetta, una vera protagonista: l'abito rosso spicca su ogni cosa, è lei la più bella, è su di lei che ricade l'attenzione, il resto è solo una cornice di colori tenui. La costumista sceglie il colore della lussuria e della passione in un mix di generi: l'ispirazione ricade sugli abiti anni '50 della maison Dior e Balenciaga. La fascia usata nella scena è persino un capo vintage adattato per l'occasione.
“Forse ho enfatizzato i dettagli anni 50 rispetto al 1870 ma a Joe piacciono i costumi che possono essere ascritti ad un periodo ma al tempo stesso accessibili ad un'audience moderna.”
Gli occhi della Karenina brillano quasi quanto i magnifici gioielli messi a disposizione da Chanel: un altro elemento di nuovo nell'antico.

La mistura degli elementi porta un ottimo risultato anche in uno degli altri abiti eccellenti scelto, non a caso, in un colore ormai lontano dalla protagonista: il bianco. Anna Karenina, anche se ormai colpevole e disprezzata decide di andare a teatro mostrandosi alla società per ciò che è, ma è marchiata e respinta. Il candore ormai non le appartiene ed è emozionante vederla sfilare tra la gente incredula in questo costume, con la sua solita andatura orgogliosa. Brilla di luce propria, ma è solo apparenza: il suo cuore soffre ed è affaticato ormai dalla gelosia e dalla vergogna: non solo ha abbandonato il marito ma ha anche avuto una figlia dal suo amante.
Anna è completamente diversa dalla purezza trasmessa da Kitty al ballo nel suo vestito di tulle e satin rosa chiaro.

Ormai è giunta alla consapevolezza di voler porre fine alla sua sofferenza: anche nella scena più straziante, la Durran la mostra in rosso, ma questa volta cupo, quasi a voler indicare un declino o il sangue che presto scorrerà sulle fredde rotaie. E porterà con sé la storia di una donna mutevole e difficile, una donna che nessuno ha compreso.


"La donna, vedi, è una materia che, per quanto la studi, sarà sempre qualcosa di completamente nuovo.”

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4/ 5
Oleh

5 commenti

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lunedì, marzo 11, 2013 12:09:00 PM

Stupendi i costumi (davvero), ma adattamento gestito molto male, purtroppo!

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lunedì, marzo 11, 2013 12:14:00 PM

eheheh condivido Eli! per non parlare del fatto che durante il film mi sono sentita male xD che poi, l'idea del teatro era veramente carina...se non fosse che dopo un po' le cacava, un tantino u.u

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lunedì, marzo 11, 2013 12:17:00 PM

Anche a me personalmente l'adattamento non è piaciuto, però in compenso i costumi, le musiche e gli attori (soprattutto Jude Law) sono stati davvero bravi! Forse lei era solo un pò troppo esagerata, mi metteva l'ansia! Ahaha!

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lunedì, marzo 11, 2013 2:19:00 PM

ahah vero! era un po' fuori parte, lei. e quando gli dice "mi ami? e quanto mi ami?"?! o.O god!

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lunedì, marzo 11, 2013 4:18:00 PM

Ahahaha "Tolstoj si sta rivoltando nella tomba!" ahahah :D

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